Si sta avvicinando la scadenza per l'invio e il pagamento degli F24 e devi ancora capire quale modello faccia al caso tuo? Per la maggior parte dei contribuenti, inclusi lavoratori autonomi e piccole e medie imprese, la scelta ricade sempre sugli stessi modelli: F24 semplificato o ordinario.
Differenze tra F24 semplificato o ordinario
Il modello di pagamento unificato, più comunemente conosciuto come F24, è il fulcro delle operazioni fiscali dei contribuenti, compresi titolari di partita IVA e PMI. Risulta facile da immaginare perché la scelta ricada spesso e volentieri sui modelli F24 semplificato o ordinario.
Come suggerisce il nome, l'F24 ordinario è la versione classica adatta alla maggior parte dei casi, mentre l'F24 semplificato consiste in una versione ridotta con la quale effettuare soltanto alcuni tipi di versamenti.
Basta dare un'occhiata alla versione cartacea di questi due modelli per notare le differenze. Prima tra tutte quella relativa allo spazio di compilazione, con il modello ordinario che offre molte più sezioni e campi rispetto al modello semplificato. Questa proporzione rimane ovviamente invariata anche con i modelli F24 digitali inviati in modalità telematica, che corrispondono in tutto e per tutto alla versione cartacea.
Risulta perciò evidente come l'uso di un modello piuttosto che l'altro comporti già di per sé delle differenze nelle informazioni comunicabili all'Agenzia delle Entrate. Ma quali sono effettivamente le differenze tra F24 ordinario e semplificato a livello di versamenti di contributi, imposte e premi?
Come l'F24 ordinario, anche il semplificato contiene nella parte iniziale una sezione dedicata ai dati fiscali e anagrafici del contribuente. Tuttavia, come già accennato, l'F24 semplificato comprende un numero di sezioni minore. Infatti, il corpo del modulo presenta una sola sezione, nella quale inserire tutte le informazioni necessarie ai versamenti, come la sezione, il codice tributo, il codice ente, l'importo, ecc.
In poche parole: diversamente dal modello F24 ordinario, l'F24 semplificato permette di effettuare soltanto alcuni tipi di versamenti: le imposte erariali, regionali e a favore degli enti locali.
💡 Come compilare gli F24 ordinari?
Essendo i moduli diversi tra loro, anche i dati da inserire variano a seconda del modello F24 scelto. Il modello F24 ordinario si compone di diverse sezioni, tramite le quali effettuare diverse tipologie di versamenti. Dall'alto verso il basso trovi le sezioni:
- erario
- INPS
- regioni
- IMU e altri contributi locali
- enti previdenziali e assicurativi.
Prima di procedere con la compilazione relativa ai tributi, devi sempre compilare la sezione anagrafica che trovi nella parte iniziale del modello unificato ordinario. Per prima cosa devi riportare il codice fiscale tuo o della tua società. Immediatamente sotto hai invece i campi dedicati ai dati anagrafici e alla residenza.
Dopodiché puoi occuparti delle distinte sezioni relative ai versamenti, ognuna delle quali con dei campi specifici. Per quanto riguarda gli importi è bene sottolineare che le somme devono sempre essere trascritte con due numeri decimali dopo la virgola. Questo vale anche per i numeri interi. Ad esempio: se l'importo è cento euro, la cifra da riportare è 100,00. Ulteriori numeri decimali vengono arrotondati per eccesso se pari o superiori a 5.
Nella sezione erario devi indicare per prima cosa il codice tributo, specificando l'anno di riferimento e gli importi, anche a compensazione. Se necessario hai anche un campo per eventuali specificazioni aggiuntive, come la rateazione, la regione, la provincia o anche il mese di riferimento. Nel caso di importi da pagare in un'unica soluzione, in questa colonna devi riportare il codice 0101.
La sezione INPS prevede invece come prima cosa la compilazione del codice della sede INPS di riferimento e la causale identificativa del versamento. Nel campo successivo devi indicare la matricola INPS aziendale o il tuo codice identificativo personale. Nei campi restanti devi di nuovo indicare l'importo a debito o a credito, l'anno di riferimento ed eventualmente la rateazione.
Allo stesso modo avviene la compilazione delle restanti sezioni. In ogni caso, al di sopra di ciascuna colonna trovi le informazioni utili a compilare correttamente il modulo. Nella sezione relativa all'IMU, ad esempio, devi inserire come prima cosa il cosiddetto codice Belfiore o il codice catastale del comune di riferimento. Le seguenti quattro caselle corrispondono invece a: ravvedimento, immobili varianti, acconto e saldo.
L'ultima sezione assomiglia grossomodo a quella relativa all'INPS. Per la corretta compilazione, anche qui hai bisogno dei codici forniti direttamente dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, come il codice ditta e il codice di controllo (c.c.). Nella colonna causale trascrivi una “P” per indicare il pagamento di premi e accessori INAIL.
La sezione del saldo finale in fondo al modulo corrisponde alla somma di tutti i saldi delle varie righe sopra compilate.
💡 Come compilare gli F24 semplificati?
Se hai già visto o compilato un modello unificato ordinario, le differenze del modello semplificato ti saltano subito all'occhio. La prima cosa che noti è la presenza di un'unica sezione in aggiunta a quella dei dati anagrafici, chiamata Motivo del pagamento. Rispetto al modello ordinario manca, inoltre, la riga relativa al domicilio fiscale.
Una volta inserite le informazioni anagrafiche puoi passare alla sezione relativa ai versamenti. La colonna Sezione serve a determinare il destinatario del versamento: “EL” per gli enti locali e “ER” per lo Stato centrale. Come nel modello ordinario, anche qui è necessario indicare riga per riga il codice tributo, il codice ente e tutte le altre informazioni utili a identificare il pagamento da effettuare.
I campi con sfondo grigio del modello semplificato sono rilevanti soltanto per il pagamento di alcune imposte, come, ad esempio, l'IMU, la TARI e la TARES. Altrimenti devono essere lasciati vuoti.
Tra questi campi rientrano le caselle relative a ravvedimenti, variazioni relative agli immobili, acconti e saldi. Se gli ultimi due sono abbastanza intuitivi, il primo fa invece riferimento ai versamenti effettuati oltre la data ultima disponibile e il secondo nel caso di variazioni relative a immobili per le quali c'è l'obbligo di comunicazione. Lo stesso discorso vale per la colonna Numero immobile e Detrazione.
I restanti campi seguono invece gli stessi criteri usati per i modelli F24 ordinari, descritti in precedenza.
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