Ne sentiamo parlare dal 2019 ed è giunto il momento di capire nel dettaglio cosa sia l’open banking e perché l’argomento dovrebbe interessare ogni azienda, di qualunque dimensione.
Cosa significa open banking?
In termini generici, l’open banking è l’insieme delle regole che richiedono alle banche di rendere accessibili i dati finanziari e i servizi di pagamento ai clienti finali, siano essi privati o aziende.
Per rispondere in modo specifico, però, è necessario calarsi nell’interlocutore che desidera sapere cosa sia l’open banking.
Ad esempio, per il consumatore o l’azienda cliente, open banking vuol dire – in termini pratici – poter accedere alla totalità delle informazioni finanziarie personali o aziendali, anche se distribuite in diverse banche e istituti di credito, da un’unica piattaforma (aggregatore).
L’aggregatore può essere fornito da una banca oppure da società specializzate nell’aggregazione di dati (account information). In concreto, significa poter reperire i saldi giornalieri dei conti correnti e di pagamento e tutte le transazioni aggiornate giorno per giorno.
Per le istituzioni finanziarie, invece, open banking vuol dire mettere a disposizione i dati dei propri clienti (esclusivamente su richiesta degli stessi) a società di terze parti o Third Party Providers (TPP) autorizzate a riceverle e attraverso queste poter anche procedere a fare disposizioni di pagamento.
Gli utilizzi standard dell’open banking
Attraverso l'accesso ai dati dei conti (saldi e transazioni), sempre ed esclusivamente con il consenso del cliente, l’open banking rende possibile:
- Utilizzare le informazioni finanziarie per offrire servizi che supportino il cliente nelle proprie scelte di business, di investimento, di finanziamento o di spesa;
- Creare nuove esperienze di incasso e pagamento, integrate con gli strumenti di gestione per risparmiare tempo e minimizzare i rischi a un costo contenuto, in quanto vengono utilizzati i bonifici per l’incasso e il pagamento.
Nel concreto, ogni azienda e ogni professionista può usufruire dei seguenti servizi standard come:
- Aggregatore di conti - Visualizzazione real time di tutti i saldi e delle transazioni di diverse banche;
- Riconciliazione di incassi e pagamenti - Meccanismo di matching tra i movimenti del conto corrente e i documenti attivi che li hanno generati (una bolletta, una fattura di pagamento, un acquisto on line, una fattura di vendita);
- Classificazione delle transazioni - Ottimizzazione delle spese grazie alla possibilità di organizzare dati e informazioni finanziarie da diverse banche;
- Automazione pagamenti e incassi - Minimizzare rischi operativi e risparmiare costi di acquiring, avendo a disposizione la possibilità di creare richieste d’incasso ed eseguire i pagamenti da conti diversi.
Aziende e PMI: i vantaggi sono reali?
Nel concreto, la forza propulsiva dell’open banking è quella dell’innovazione e della sicurezza. Le parole d’ordine sono sviluppo tecnologico e immediatezza e sono esattamente i cardini attorno ai quali ruotano i vantaggi di cui possono godere professionisti e PMI.
Nei paragrafi successivi andiamo ad analizzare qualche esempio.
Valutazione del merito creditizio con la PSD2
Il bilancio dell’esercizio commerciale non è certo il modo più rappresentativo di valutare l’andamento del business.
La licenza di AISP (Account Information Service Provider) permette al soggetto che deve eseguire la valutazione di avere a disposizione una grande mole di dati finanziari dell’azienda per prendere decisioni oculate basate sull’andamento finanziario.
La valutazione inoltre può essere fatta in tempi estremamente rapidi e l’azienda (in caso di esito positivo) può godere del credito molto prima di quando lo avrebbe ricevuto con il metodo tradizionale.
Raccolta di dati finanziari velocizzata grazie all’open banking
La sicurezza degli utenti è fondamentale per ogni metodo di raccolta dati e quelli finanziari, naturalmente, necessitano di essere tutelati più di altri. Questo però non giustifica il perché alcune banche e istituti finanziari tradizionali richiedano processi di iscrizione lenti e faticosi.
La PSD2 ha rivoluzionato anche questo aspetto, dando la possibilità ai soggetti autorizzati (TPP) di automatizzare i processi di iscrizione ai propri servizi.
L’onboarding con l’open banking gode infatti di una procedura di raccolta e verifica delle informazioni (la cosiddetta KYC - Know Your Customer) semplificata, che si risolve con una SCA (Strong Customer Authentication): si tratta della procedura di sicurezza che eseguiamo ogni volta che desideriamo accedere all'home banking.
Le due fasi consistono nel digitare come prima cosa le credenziali per il log in e successivamente la One Time Password che si riceve per SMS o via notifica sull’app.
Questa è la stessa procedura sicura che un utente deve eseguire per poter utilizzare i servizi di disposizione o di accesso al conto attraverso un TPP.
Cosa sono le TPP e perché affidarsi a loro?
Le società di terze parti sono soggetti nati appositamente per dare una spinta propulsiva alla PSD2 (che è il nome tecnico dell’open banking, la normativa europea che si occupa di regolamentare i pagamenti digitali).
Si tratta delle entità che maggiormente contribuiscono a costruire i cosiddetti Servizi a Valore Aggiunto (VAS), di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
Si distinguono per le funzioni che svolgono, ma sono accomunate dal fatto di essere soggetti autorizzati dalla Banca centrale del paese d’origine per poter operare e allo stesso tempo, quindi, le loro attività vengono costantemente monitorate. Sicurezza e vigilanza sono le parole d’ordine di queste nuove entità che lavorano in ottica di ecosistema con banche e istituti finanziari.
Esistono quindi le TPP AISP (Account Information Service Provider) che si occupano di raccogliere dati finanziari a seguito di esplicito consenso per, ad esempio, mostrarle al proprietario all’interno di un’unica dashboard. In questo caso si parla di account aggregation.
Le TPP PISP (Payment Initiation Service Provider) si occupano invece di inizializzare pagamenti per conto dell’utente su qualsiasi banca e le CISP (Card Issuers Service Providers) che emettono carte di debito legate a conti accesi presso altri istituti.
Perché rivolgersi alle TPP? Perché lavorano al fine di innovare e rendere sempre più competitivo e democratico il mondo dei servizi finanziari aprendo un ulteriore canale di accesso alle informazioni e di esecuzione delle disposizioni di pagamento.
L’open banking tra apertura e democrazia
Siamo abituati ad associare al termine “finanza” l’immagine di una banca o di un istituto di credito, al massimo alla Borsa. Questo perché fino a poco tempo fa l’ecosistema era dominato esclusivamente dai grandi istituti, e lo spazio dedicato alle piccole realtà era irrilevante.
La PSD2 ha trasformato questa versione antiquata del settore, richiedendo alle banche di condividere con le TPP (soggetti autorizzati e vigilati) i dati finanziari dei clienti che ne fanno esplicita richiesta.
Oltre che di una licenza ad operare, le TPP sono spesso entità fortemente tecnologiche che utilizzano le proprie competenze informatiche per creare soluzioni digitali performanti e semplici da utilizzare (e consentono quindi all’utente finale di non soffrire delle mancanze tecnologiche delle app dei propri istituti bancari tradizionali).
L’open banking, quindi, ha reso il settore finanziario più aperto perché ha finalmente concesso ai consumatori e alle aziende pieno potere sui propri dati finanziari. Lo ha reso poi anche democratico, perché attraverso le TPP un cliente bancario può prescindere dall’utilizzo del canale digitale offerto dalla propria banca.
Le aziende e le PMI possono fare una grande differenza: conoscendo e scegliendo le soluzioni open banking possono dare una spinta all’intero settore, facendo crescere la domanda. L’offerta incrementerebbe di conseguenza, rendendo i servizi sempre più utili, efficienti ed economici.
Le banche online sono i soggetti che attualmente stanno offrendo maggiore sviluppo alle TPP in quanto sono naturalmente più tecnologicamente agili, e quindi riescono ad offrire servizi (API) più stabili ed evoluti.