Articolo a cura del dottore commercialista e revisore legale Davide Desantis, Il mio amico commercialista.
Quanto denaro posso portare all’estero? Una guida pratica
Quando ci si prepara a varcare i confini nazionali, è fondamentale prestare attenzione a un aspetto spesso trascurato: il trasporto di denaro contante.
Gestire le finanze durante un viaggio internazionale può sembrare un rompicapo, ma rispettare le normative in vigore è essenziale per evitare spiacevoli sorprese e sanzioni.
In questo articolo capiremo come portare denaro all'estero in maniera sicura e conforme alle leggi. Scopriremo insieme quali sono i limiti imposti, le modalità corrette di dichiarazione e trasporto di valuta, e come destreggiarsi tra le varie normative.
Il limite di 10.000 euro
Esiste un limite massimo di denaro contante che si può portare all'estero senza obbligo dichiarativo: la soglia è fissata a 10.000 euro per persona, sia per i viaggi all'interno dell'Unione Europea che per quelli verso i Paesi extra-UE. Sorpassare questa soglia richiede un'attenzione in più.
Nel caso in cui i risparmi superino i 10.000 euro, è necessario compilare una dichiarazione doganale e presentarla agli uffici competenti al momento dell'uscita o dell'ingresso nel territorio italiano. Questa procedura non solo aiuta a prevenire il riciclaggio di denaro, ma garantisce anche il monitoraggio fiscale delle somme trasferite, contribuendo a mantenere un sistema finanziario più trasparente e sicuro.
Attenzione: omettere la dichiarazione, fornire dati falsi o incompleti può portare a spiacevoli conseguenze sotto forma di sanzioni amministrative e penali. Per evitare imprevisti, è sempre consigliabile seguire le regole e informarsi sulle leggi vigenti nel Paese di destinazione.
Cosa si intende per denaro contante
È importante comprendere che il termine “denaro contante” non si riferisce solamente alle banconote e alle monete metalliche in circolazione come valuta legale, ma anche ad altri strumenti di pagamento e oggetti di valore.
Di seguito sono elencati alcuni esempi:
- Assegni al portatore
- Traveller's cheques (assegni viaggio)
- Assegni firmati senza nome del beneficiario
- Oggetti preziosi, come oro, pietre e metalli pregiati
- Carte prepagate anonime
Tuttavia, è fondamentale notare che alcuni strumenti di pagamento non sono considerati “denaro contante” per quanto riguarda le normative sul trasporto e la dichiarazione di valuta:
- Vaglia postali o cambiari
- Assegni postali, bancari o circolari nominativi con clausola di non trasferibilità
Una chiara comprensione della definizione di denaro contante è essenziale per essere in regola con le leggi sul trasporto di valuta e oggetti di valore all'estero.
Quando si pianifica un viaggio, è importante considerare tutti gli elementi sopra elencati e preparare adeguatamente la dichiarazione doganale, se necessario
Come fare la dichiarazione doganale
Effettuare la dichiarazione doganale è un processo semplice e alla portata di tutti, purché si conoscano i passaggi corretti.
- Per iniziare, è necessario procurarsi il modulo di dichiarazione doganale presso gli uffici doganali oppure scaricandolo direttamente dal sito dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
- Il modulo deve essere compilato in ogni sua parte, prestando attenzione a inserire dati accurati e veritieri.
- Il modulo compilato deve essere poi presentato agli uffici doganali sia al momento dell'uscita sia all'ingresso nel territorio italiano, nonché durante i passaggi di frontiera sia all'interno dell'Unione Europea sia nei Paesi extra-UE.
- L'ufficiale di dogana di transito provvederà a compilare la parte di sua competenza, apponendo la controfirma sul modulo. Successivamente, tratterrà una copia del documento e consegnerà l'altra al dichiarante.
Una volta completata la procedura, è fondamentale conservare il modulo di dichiarazione doganale per almeno cinque anni. In questo modo, potrete presentarlo prontamente in caso di richiesta da parte delle autorità competenti, dimostrando di aver agito in piena conformità alle normative vigenti.
Quali sono le sanzioni per la violazione della normativa
È essenziale conoscere le conseguenze derivanti dal trasporto di importi pari o superiori a 10.000 euro senza una dichiarazione doganale adeguata, o nel caso in cui si forniscano dati falsi o incompleti.
In tali situazioni, si violano le normative sulla valutazione valutaria e sull'antiriciclaggio, esponendosi alle seguenti sanzioni:
- Sanzione amministrativa pecuniaria pari al 30% della somma trasportata se la violazione è accertata all'uscita dal territorio italiano; 40% se accertata all'ingresso.
- Sanzione amministrativa pecuniaria pari al 40% della somma trasportata se la violazione è accertata all'uscita dal territorio italiano; 50% se accertata all'ingresso, quando l'eccedenza rispetto a 10.000 euro è superiore a 10.000 euro.
- Sanzione penale con reclusione da sei mesi a quattro anni e multa da 2.000 a 12.500 euro, se la violazione è commessa con dolo e intento di eludere le disposizioni in materia di monitoraggio fiscale o di riciclaggio di denaro.
Inoltre, il denaro contante trasportato in violazione della normativa può essere soggetto a sequestro preventivo e confisca definitiva. Per evitare queste sanzioni, è importante informarsi sulle norme vigenti, rispettare i limiti e le modalità per il trasporto di denaro all'estero, e compilare la dichiarazione doganale quando necessario.
Come opporsi al sequestro del denaro contante
Nel caso in cui il denaro contante trasportato all'estero venga sequestrato dalle autorità di polizia, non tutto è perduto. Il dichiarante ha il diritto di opporsi a tale provvedimento e può farlo entro dieci giorni dalla notifica del sequestro.
Ecco come procedere:
- Occorre prima di tutto presentare un'opposizione al giudice competente per il territorio in cui è avvenuto il sequestro, allegando tutta la documentazione necessaria per dimostrare la provenienza lecita e la destinazione del denaro.
- Il giudice, dopo aver valutato l'opposizione e sentito le parti coinvolte, emetterà una decisione entro trenta giorni dalla presentazione dell'opposizione; se il giudice accoglie l'opposizione, ordinerà la restituzione del denaro al dichiarante, mettendo fine al sequestro; in caso contrario, se il giudice rigetta l'opposizione, il sequestro verrà confermato e gli atti saranno trasmessi alla Procura della Repubblica per l'avvio dell'azione penale.
Esercitare il diritto di opporsi al sequestro è fondamentale per tutelare i propri interessi e recuperare il denaro contante sequestrato, purché si dimostri la sua provenienza lecita e la destinazione, agendo tempestivamente e nel rispetto delle procedure legali.
Quali sono gli adempimenti oblatori
In presenza di un sequestro di denaro contante trasportato all'estero, e nel caso in cui non si presenti opposizione oppure l'opposizione venga rigettata, è possibile evitare il processo penale e la confisca del denaro ricorrendo agli "adempimenti oblatori".
- Il dichiarante può scongiurare il processo penale e la confisca pagando una somma pari al 20% dell'importo trasportato eccedente la soglia di 10.000 euro.
- Tale pagamento deve essere effettuato entro sessanta giorni dalla notifica del provvedimento di rigetto dell'opposizione o dalla scadenza del termine per presentarla.
- Il pagamento dell'obbligazione oblatoria estingue il reato e determina la restituzione del denaro al dichiarante, fatta eccezione per il pagamento delle sanzioni amministrative previste.
In conclusione, portare denaro all'estero è un'operazione perfettamente legale ma è necessario rispettare i limiti e le modalità stabilite dalla normativa vigente. In caso contrario, si rischiano sanzioni amministrative e penali, oltre al sequestro e alla confisca del denaro stesso.