Transizione 4.0: le opportunità del PNRR per la digitalizzazione delle PMI
Secondo l’edizione 2020 del DESI, il Digital Economy and Society Index elaborato dalla Commissione europea, nel 2019 l’Italia risultava in 25° posizione su 28 Stati membri dell’EU, davanti solo a Romania, Grecia e Bulgaria. Un punteggio di ben 9 punti inferiore rispetto alla media EU, che descrive un panorama nazionale estremamente arretrato in termini di digitalizzazione economica e sociale.
Nel corso del 2020 l’emergenza sanitaria ha impresso una parziale accelerazione al trend, costringendo molti imprenditori a fare i conti con il proprio tasso di maturità digitale e rendendo indispensabile un rapido passaggio a strumenti tecnologici in grado di innovare i processi aziendali, interni ed esterni. Una trasformazione che trova conferma anche nei dati raccolti ed elaborati dall’Osservatorio Qonto, secondo i quali nel 2020 oltre il 40% delle PMI italiane ha destinato più del 10% del proprio budget di investimenti all’innovazione digitale.
Digitalizzazione, innovazione e competitività delle PMI sono d’altronde alcuni dei dichiarati obiettivi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), che mira a sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale anche attraverso il rafforzamento del livello di digitalizzazione, l’innovazione tecnologica e l’internazionalizzazione.
La transizione tecnologica si pone quindi per le PMI come l’obiettivo del presente e del prossimo futuro, diventando anche l’unico strumento con cui recuperare il divario con il resto d’Europa in termini di digitalizzazione e di produttività. E se, durante i mesi della crisi sanitaria, il digitale ha rappresentato per le piccole e medie imprese una condizione necessaria per restare competitive e garantire continuità al business, la sfida che si presenta oggi è passare da un approccio di tipo emergenziale a uno strategico e di lungo periodo, cogliendo appieno l’opportunità di una ripartenza economica del Paese attraverso un’innovazione sostenibile e reale.
Transizione 4.0: i nuovi incentivi del PNRR per la digitalizzazione e l’innovazione delle imprese
Lo scorso aprile 2021 il Senato ha approvato il testo del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR), un pacchetto di riforme e incentivi volti a supportare la ripresa economica del Paese in seguito all’emergenza Covid.
Il piano si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea, e prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del NGEU.
Suddiviso in 6 differenti missioni, il PNRR ha destinato oltre 49 miliardi di euro alla prima missione, “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo", di cui circa 30,6 miliardi (oltre il 60%) dedicati all’innovazione e digitalizzazione delle imprese - aspetto ritenuto fondamentale per rilanciare l'economia del nostro Paese e allinearci con la media europea.
In questo contesto si inserisce il Nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0, introdotto all’interno del DL “Sostegni-bis” 73/2021” come evoluzione del precedente programma Industria 4.0 e già al centro di alcune agevolazioni della Legge di Bilancio 2021.
Uno strumento studiato dal Governo per sostenere la ripresa delle PMI dopo il difficile periodo della pandemia proprio attraverso la digitalizzazione e l’innovazione, introducendo specifiche misure di sostegno e incoraggiando la modernizzazione delle infrastrutture di comunicazione del Paese nella Pubblica Amministrazione e nel sistema produttivo.
Quali sono le novità introdotte dal Piano Transizione 4.0? 🔍
Rispetto al programma Industria 4.0, il Piano Transizione 4.0 si differenzia per alcune caratteristiche salienti:
- L’ampliamento dell’ambito di imprese potenzialmente beneficiarie, grazie alla sostituzione dell'iper ammortamento con appositi crediti fiscali di entità variabile in base all’ammontare dell’investimento, compensabili con altri debiti fiscali e contributivi;
- Il riconoscimento del credito non più su un orizzonte annuale ma osservando gli investimenti effettuati in tutto il biennio 2021-2022, così da fornire alle imprese uno scenario maggiormente definito per programmare i propri investimenti;
- L’estensione degli investimenti immateriali agevolabili e l’aumento delle percentuali di credito e dell’ammontare massimo di investimenti incentivati.
Quali sono le opportunità previste dal Piano per la digitalizzazione delle PMI? 🔍
✅ Credito di imposta
La misura prevista dal Piano Transizione 4.0 consiste nel riconoscimento di tre tipologie di crediti di imposta alle imprese che investono nei seguenti ambiti:
- Credito di imposta per investimenti in beni strumentali
Per supportare e incentivare gli investimenti delle imprese in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
- Credito di imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design
Stimolare la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e facilitare i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
- Credito di imposta per formazione 4.0
Sostenere le imprese nel processo di innovazione digitale e tecnologica puntando alla formazione e al consolidamento delle competenze
✅ Formazione e sviluppo delle competenze
Per incoraggiare la crescita delle competenze digitali e gestionali, oltre agli interventi di credito di imposta, il Piano prevede la sperimentazione di un modello di riqualificazione manageriale, focalizzato sulle PMI, e programmi di training ad hoc incentivati attraverso il temporaneo taglio del cuneo fiscale, sia per l’impresa sia per il lavoratore.
✅ Internazionalizzazione
Il Piano mira a incentivare l’internazionalizzazione delle PMI attraverso un ampliamento delle risorse finanziarie destinate al fondo introdotto con la legge 394/81 e gestito da Simest, che eroga contributi e prestiti agevolati alle imprese italiane operanti sui mercati esteri.
Le risorse aggiuntive saranno investite in attività volte ad accrescere la competitività delle PMI italiane quali, per citarne solo alcune, studi di fattibilità, partecipazione a fiere internazionali, servizi di consulenza da parte di personale specializzato sui temi legati all’internazionalizzazione e al commercio digitale.
✅ Competitività delle filiere produttive
Il Piano prevede il supporto finanziario agli investimenti (sia contributi, sia prestiti agevolati) attraverso i Contratti di Sviluppo, attivi già dal 2012, che mirano a finanziare investimenti strategici, innovativi e progetti di filiera, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno.
✅ Riforma del sistema della proprietà industriale
Un provvedimento che si inserisce in una strategia pluriennale per la proprietà industriale, con l’obiettivo di promuovere e tutelare la proprietà intellettuale nell'ambito della digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo.