Da un’idea di Ines Makula e Camilla Scassellati Sforzolini, foundress del podcast Made IT, nasce Il Digestivo, la newsletter a firma della giornalista Amy O’Brien che racconta i retroscena dell’ecosistema startup Italia, con particolare focus sul mondo degli investimenti.
Il Digestivo: la newsletter dedicata alla new economy italiana
Made IT è media partner della terza edizione di PowerUp, la call di Qonto dedicata alle startup, ed è stato un piacere intervistare Ines Makula e Camilla Scassellati Sforzolini per conoscere più da vicino il progetto de Il Digestivo e scoprire insieme i segreti del successo di Made IT.
L'idea di Made IT
Made IT è oggi uno dei principali podcast di imprenditoria in Italia: com’è nata l’idea?
L'idea è nata nel 2018 dalla nostra passione condivisa per i podcast e dall'obiettivo di voler lanciare un podcast in Italia quando era ancora un formato poco diffuso (i programmi radio pubblicati sulle piattaforme podcast dominavano ancora le classifiche). Ci sono voluti due anni prima di riuscire a lanciare il progetto ufficialmente e il 2020 si è rivelato il momento perfetto per cavalcare l'onda dei podcast in Italia!
Inoltre, avevamo una forte voglia di riconnetterci con l'Italia, che entrambe avevamo lasciato per motivo di studi e di lavoro, da più di 10 anni. Volevamo valorizzare il talento italiano e parlare del nostro Paese in modo produttivo e positivo, cosa che ritenevamo mancasse. In breve, desideravamo portare in Italia quel modo di promuoversi tipico degli Americani, ma a modo nostro.
Scoprendo le straordinarie storie di imprenditori italiani, ci siamo poi focalizzate più a fondo sul mondo delle startup.
Dall'idea al progetto
Quanto è stato complesso trasformare l’idea in un progetto imprenditoriale vero e proprio?
Non è stato facile. Inizialmente siamo partite senza un business plan; la nostra ambizione principale era divertirci, conoscere persone interessanti e creare contenuti di qualità in maniera altamente professionale.
Quando abbiamo visto che il podcast stava guadagnando popolarità, abbiamo iniziato a interrogarci sulla giusta strategia commerciale da adottare, dato che nel mondo dei podcast in Italia non c'è una strada ovvia da seguire.
Dopo vari tentativi siamo riuscite a trovare un modello che funzionasse per noi e siamo entusiaste del progresso fatto, ma siamo ovviamente sempre alla ricerca di nuove opportunità per continuare a far crescere il business.
Costruire il network
Il network è un elemento centrale del successo di Made IT: come avete costruito questa rete e quanto è stato difficile farlo, considerando che Camilla vive negli USA e Ines a Londra?
Parliamo spesso dell’importanza di creare un network forte, ed è forse questa la forza più grande di Made IT. Inizialmente avevamo un’idea, ma non conoscevamo molte persone nel mondo delle startup in Italia e, onestamente, non avevamo una grande expertise.
Tuttavia, questo non ci ha spaventate. Siamo partite contattando amici e amici di amici, proponendo loro di partecipare a un progetto che avrebbe valorizzato il talento italiano e ispirato altri italiani e italiane a sognare in grande.
È stato importante avere una missione condivisa prima ancora di avere un track record.
Da lì è partito il passaparola. Siamo state molto ricettive rispetto alle opportunità che si presentavano e abbiamo dedicato tempo a parlare tutti coloro con cui venivamo messe in contatto, per metterci nella posizione di conoscere sempre più persone. Come dice il nome stesso, da lì si è generato un "network effect".
Essendo partite nel 2020, non era necessario essere in un luogo specifico e abbiamo svolto il 90% degli incontri da remoto. Oggi, Ines trascorre molto tempo a Milano, il che aiuta sicuramente a rafforzare il nostro network.
Il Digestivo
Il Digestivo: ci raccontate la storia di questo nuovo progetto? Perché è differente dal podcast?
Ogni mese, Il Digestivo copre notizie esclusive, interviste e scoop sul mondo dell'innovazione in Italia. È un briefing facile da digerire su tutto ciò che c'è da sapere sulle startup e sui veicoli di investimento più interessanti in Italia, oltre alle innovazioni delle aziende più conosciute del Paese.
Pensavamo da anni di lanciare una newsletter, ma non sapevamo che forma darle. Non volevamo che fosse solo un recap dei nostri episodi e poco più. Appena abbiamo scoperto che la giornalista Amy O’Brien avrebbe lasciato Sifted per lavorare come freelance, si è accesa una lampadina: collaborando con Amy avremmo potuto lanciare una newsletter con i più alti standard editoriali per coprire scoop e approfondire notizie importanti dell'ecosistema startup italiano.
L’ambizione è che Il Digestivo diventi LA piattaforma dove approfondire tutte le notizie legate al mondo della new economy italiana.
Amy O'Brien
Perché la scelta di Amy O’Brien?
Oltre ad essere una persona con cui ci troviamo estremamente bene a livello umano, Amy è stata per anni giornalista presso Sifted, una delle principali testate europee nel mondo delle startup, dove scriveva di fintech e di startup italiane.
Amy è appassionata dell’Italia ed è una delle poche giornaliste anglofone che copre l'ecosistema startup italiano a livello europeo. Quindi è stata una scelta facile; anzi, siamo lusingate che abbia deciso di collaborare con noi!
Visibilità alle startup
Uno degli obiettivi del Digestivo è dare visibilità alle startup italiane all’estero: perché questo è importante?
Il Digestivo è la prima newsletter completa in lingua inglese dedicata all’innovazione in Italia. Il fatto che sia scritta in inglese permette di promuovere l’ecosistema startup italiano all’estero, specialmente tra gli investitori internazionali.
Troppo spesso abbiamo sentito dire da investitori internazionali che non sanno cosa succede in Italia e quali sono le startup da seguire.
Il Digestivo vuole rispondere a questo problema. Se vogliamo attrarre capitali dall’estero e vedere sempre più fondi di VC internazionali investire in startup italiane, è importante non essere autoreferenziali!
L'ecosistema startup Italia
Da imprenditrici italiane all’estero, il vostro punto di vista sull’ecosistema startup nazionale è peculiare: qual è la situazione che osservate?
Negli ultimi quattro anni, abbiamo osservato una crescita notevole del settore e nuove storie di successo. Startups come Bending Spoons dimostrano che è possibile sviluppare tecnologia e competere con aziende tech globali partendo dall'Italia.
Tuttavia, per continuare a crescere e recuperare paesi come la Germania e la Francia, è fondamentale che ci siano più imprenditori con una mentalità "go big or go home" ovvero che siano a disposti a fallire pur di fare qualcosa di veramente grande e rivoluzionario, e serve un aumento di exit di successo per fare crescere l’ammontare di soldi che i fondi di VC possono iniettare nelle startup.
Solo così l'Italia potrà consolidare il suo ruolo nel panorama internazionale delle startup.