Co-founder a soli 28 anni di ProntoPro, il marketplace di servizi oggi leader in Italia, nel 2021 Silvia Wang fonda Serenis, tech company che lavora per rendere più accessibile il benessere psicologico, raccogliendo 6.5 milioni di euro solo nel primo anno dalla nascita della startup.
Silvia Wang ci ha parlato della sua esperienza da second time founder e di com’è nata l’idea di fondare un centro di benessere mentale online, sottolineando come oggi più che mai sia fondamentale sensibilizzare la società sul tema del benessere mentale e coinvolgere le aziende in un percorso di consapevolezza e di supporto per i propri dipendenti.
Tra i segreti del successo della piattaforma, l’uso intelligente della tecnologia - grazie alla quale ogni utente viene abbinato al terapeuta più adatto tra i quasi 1500 professionisti specializzati del network Serenis - e lo sforzo, costante, di parlare con un linguaggio comprensibile di tematiche anche complesse, sotto la costante supervisione di uno staff clinico.
L’obiettivo? Normalizzare la psicoterapia come uno strumento prezioso non solo per curare determinate patologie ma anche per conoscerci meglio e crescere, in relazione a noi stessi e agli altri.
L'idea di Serenis
Com’è nata l’idea di Serenis e perché scegliere oggi la psicoterapia online?
L’idea di Serenis è nata durante il Covid, quando c’è stato un risveglio collettivo sull’importanza del benessere mentale. Un tema che conosco personalmente e che mi sta molto a cuore.
In quel periodo si è sdoganato il tema della psicoterapia online e si è scoperto che è utile ed efficace tanto quanto quella in presenza.
Anzi, presenta una serie di vantaggi in termini di accesso perché è possibile farla in qualsiasi momento (senza necessità di spostamenti) e in qualsiasi luogo (anche in vacanza).
Quello che mancava era un posto sicuro e controllato per i pazienti che si approcciavano a questa forma di supporto psicologico: per questo è nata Serenis, un centro medico dove lavorano solo psicoterapeuti specializzati e formati nella terapia online.
Second time founder
Second time founder: quanto l’esperienza di co-founder di Pronto Pro ti ha aiutato a lanciare e a far crescere Serenis?
Direi che è tutto merito dell’esperienza in ProntoPro.
Grazie alla mia prima startup avevo la credibilità per raccogliere in maniera facile e veloce i finanziamenti, il network per trovare le persone giuste e le competenze per poter scalare e gestire l’azienda evitando gli errori della prima volta.
Il diritto alla salute piscologica
La salute psicologica dovrebbe essere un diritto e non una condizione accessoria: qual è la strategia di Serenis per rendere accessibile il benessere mentale?
Lavoriamo prima di tutto sulla sensibilizzazione e lo facciamo attraverso contenuti di valore, validati dal nostro staff clinico ma scritti con un linguaggio sempre semplice e chiaro, che sappia avvicinare le persone al tema della salute mentale.
Poi, più concretamente, ci avvaliamo della tecnologia. Uno dei principali problemi, per chi vorrebbe prendersi cura della propria salute psicologica, è non sapere a chi rivolgersi. Serenis mira proprio a risolvere questo tema e, dopo una valutazione del profilo, delle preferenze e delle necessità, abbina l’utente al terapeuta più adatto all’interno di una rete di oltre 1500 professionisti selezionati.
E poi, ovviamente, il costo: cerchiamo di abbattere questa potenziale barriera di accesso al supporto psicologico anche attraverso tante attività con associazioni.
Serenis per le aziende
Secondo uno studio condotto da Serenis e l’Università di Padova, una persona su due prova disagio psicologico sul posto di lavoro: qual è l’offerta che proponete alle aziende?
Cerchiamo di essere un partner a 360° per le aziende che collaborano con noi.
Offriamo servizi dedicati di supporto psicologico e psicoterapia online per aumentare il benessere in azienda e aumentare la produttività: l’azienda può mettere a disposizione dei propri dipendenti sedute gratuite o a prezzo convenzionato.
Ci sono anche percorsi di coaching aziendale che possono aiutare i dipendenti a raggiungere obiettivi personali o professionali, grazie a un allenamento incentrato sulle potenzialità e i punti di forza.
E offriamo anche formazione e psicoeducazione su tematiche quali burnout, gestione dell’ansia, comunicazione assertiva, organizzando workshop, eventi e incontri per aumentare la consapevolezza sui temi del benessere mentale, sia in presenza che online.
Lo stigma verso la psicoterapia
Teresa, la nuova campagna on air di Serenis, è stata ideata internamente. Quanto è importante una comunicazione efficace per liberare la psicoterapia dallo stigma che ancora impedisce di considerarla come un normale atto di cura di sé?
È fondamentale parlarne perché purtroppo ancora oggi lo stigma è forte.
Occorre normalizzare la psicoterapia come un atto di cura di sé, utile non solo per la cura di patologie ma anche perché utile a conoscere meglio noi stessi e quindi a crescere.
Io stessa, ad esempio, faccio regolarmente sedute sulla genitorialità per imparare ad approcciarmi meglio ai miei figli.
Fare impresa in Italia
Sei figlia di immigrati cinesi, che sono stati imprenditori prima di te: quali lezioni ti hanno insegnato? Come si fa impresa in Italia?
Loro sono il mio esempio e il mio ideale. Mi hanno insegnato che tutto si può cambiare ma che per farlo bisogna lavorare sodo.
E poi mi hanno trasmesso i valori fondamentali, quelli che mi servono oggi per conciliare il “fare impresa” con il “successo personale” e il mio “benessere mentale”.
Donne, madri, imprenditrici
Spesso la società ci costringe a scegliere fra essere madri, imprenditrici, donne, compagne. Tu hai tre figli, hai fondato due startup e hai un marito che a sua volta è un imprenditore (Marco Ogliengo, ex ProntoPro e co-founder di Jet HR - NdR). Qual è la tua esperienza? E che consiglio daresti alle donne che vogliono fare impresa?
Questo è un tema a me molto caro.
Non voglio alimentare infatti il mito della super donna che riesce a fare tutto, anche questa è una narrazione e una rappresentazione tossica della figura femminile. Fare tutto da sole è impossibile.
Innanzitutto io ho il supporto fondamentale di mio marito, con cui condivido le sfide e i carichi di questo percorso. Il mio secondo figlio, ad esempio, è nato proprio mentre stavo lanciando Serenis e mio marito è rimasto a casa per un anno intero mentre io mi dedicavo al mio progetto di business. La condivisione è essenziale.
E poi bisogna mettere in conto delle rinunce, perché fanno parte del gioco e, se sono consapevoli, sono sane: per esempio casa mia è sempre un disastro e le uscite in pratica non esistono più.
Insomma, liberiamoci dall’idea che si può fare tutto alla perfezione come la società si aspetterebbe da noi. Anche questa è una gabbia da cui scappare!