Il codice ATECO è quella combinazione alfanumerica che si utilizza per identificare un’attività economica (da cui la sigla AT: attività; ECO: economica).
Le lettere rappresentano il macro settore economico di appartenenza, mentre i numeri (da due fino a sei cifre) descrivono le categorie e le sottocategorie dei settori di riferimento.
Il codice ATECO è una classificazione adottata dall'ISTAT per finalità statistiche, essenziale per la produzione e la diffusione di dati statistici ufficiali.
La sua gestione, anch'essa affidata all'ISTAT, comprende diverse fasi di aggiornamento, sia a livello nazionale che internazionale: la classificazione attualmente in vigore è ATECO 2007 aggiornamento 2022, consultabile a questa pagina del sito ISTAT).
L'identificazione del codice ATECO è indispensabile quando si apre una nuova Partita IVA.
In questo caso, infatti, il contribuente deve indicare all’Agenzia delle Entrate la tipologia di attività che si appresta a svolgere proprio sulla base della classificazione ATECO e questa informazione è essenziale per poter classificare l’attività in maniera corretta ai fini fiscali, contributivi e statistici.
La classificazione ATECO correntemente in vigore, aggiornata nel 2022, rappresenta l'ultima versione di questo importante strumento. È essenziale per chi opera nel settore economico e professionale essere aggiornati su queste modifiche, per garantire una corretta gestione amministrativa e fiscale delle proprie attività.
La realtà economica è in continua evoluzione, e di conseguenza, ogni classificazione tende naturalmente a invecchiare. L'esigenza di aggiornamento del codice ATECO è stata riconosciuta a livello internazionale, in sedi come le Nazioni Unite, e recepita nell'Unione Europea attraverso specifici regolamenti.
Questo aggiornamento consente di confrontare la realtà nazionale con le esperienze di altri Paesi, favorendo un'integrazione fiscale sempre più stretta.
L'ATECO 2007, con il contributo dell'Agenzia delle Entrate e Unioncamere, è adottato come unica regola di classificazione per la Pubblica Amministrazione, sostituendo l'ATECOFIN 2004 in ambito finanziario.
Questo uniforma la modalità con cui le imprese vengono classificate, sia nel dialogo con le pubbliche istituzioni sia nella comunicazione interna, creando sinergie vantaggiose per contribuenti e istituzioni.
Tecnicamente, la classificazione ATECO si articola in sei livelli, ognuno identificato da un codice specifico:
La struttura è organizzata ad "albero", partendo dal livello più aggregato (21 sezioni) fino al massimo dettaglio (1.226 sotto categorie).
Questa struttura gerarchica guida il contribuente nella scelta del codice più appropriato, partendo dalle sezioni e arrivando, attraverso approssimazioni successive, alla sotto categoria specifica che descrive al meglio la sua attività.
Fino alla quarta cifra, la classificazione è standardizzata a livello europeo, garantendo uniformità e comparabilità tra i diversi Paesi.
Le categorie e le sotto categorie (livelli 5 e 6) possono invece differire tra i singoli Stati membri, al fine di cogliere al meglio le specificità nazionali.
Quali sono gli strumenti a disposizione del contribuente per gestire la scelta del codice ATECO?
Il portale ATECO di Infocamere è una risorsa online che offre agli utenti la possibilità di navigare all'interno della classificazione ATECO, ricercare e identificare il codice più appropriato per la propria attività economica.
Il portale ATECO di Infocamere consente di:
Questo strumento si rivela fondamentale sia per i nuovi imprenditori che intendono registrare la propria attività, sia per quelli già avviati che necessitano di verificare o aggiornare il proprio codice ATECO. L'accuratezza nella scelta del codice è cruciale infatti non solo per rispettare gli obblighi fiscali e amministrativi, ma anche per approfittare delle agevolazioni e degli incentivi specifici relativi al settore di attività.
L'utilizzo del portale ATECO di Infocamere offre vantaggi tangibili:
L’intelligenza artificiale può essere un valido alleato nel facilitare e semplificare la ricerca del codice ATECO da parte dei contribuenti.
La classica ricerca statica, come quella proposta dal portale Infocamere può essere affiancata, o addirittura sostituita, da una chat di GPT4 come quella realizzata per partitaiva.it: utilizzabile gratuitamente e progettata per consentire una interazione nuova con il sistema di AI.
Invece di una ricerca per categoria è possibile interagire con l’intelligenza artificiale e approfondire meglio la richiesta e la risposta. Molto utile non solo per commercialisti, ma anche per tutti i neo imprenditori che si affacciano al mondo della Partita IVA e non vogliono commettere errori in un passaggio tanto delicato.
Acquisire la consapevolezza della scelta e verificare i pro e i contro di una decisione che potrebbe sembrare banale ma invece può condizionare in positivo o in negativo il proseguo della vita di ogni azienda o di uno studio professionale.
La classificazione ATECO 2007, adottata con il Regolamento (CE) n. 1893/2006 e modificata successivamente, rappresenta un punto di riferimento fondamentale anche per l'INPS. Questa classificazione consente un'accurata identificazione delle attività economiche, essenziale per la corretta gestione previdenziale ed assistenziale.
L’importanza del codice ATECO è particolarmente evidente nella Gestione Separata INPS, dove determina l'applicazione ai lavoratori autonomi. Una corretta classificazione ATECO è quindi fondamentale per garantire l’inquadramento nella gestione contributiva appropriata.
La classificazione ATECO 2007 richiede dai datori di lavoro l'indicazione precisa del codice attività, soprattutto per chi opera in ambiti con molteplici attività economiche. L'INPS, utilizzando il codice statistico contributivo (CSC) composto da cinque cifre, si avvale di questo sistema per l'inquadramento dei datori di lavoro nei settori previdenziali ed assistenziali.
L’INPS adotta una procedura di inquadramento automatizzato basata sull'autocertificazione dell'attività economica, con il diritto/dovere di effettuare controlli e apportare modifiche in caso di difformità. Gli aggiornamenti ISTAT 2022 alla classificazione ATECO 2007, includenti nuovi codici e modifiche ai titoli, hanno un impatto diretto sui CSC dei datori di lavoro e sulla gestione separata, ponendo l’obbligo di verifica in capo alle aziende e ai consulenti.
La classificazione ATECO di un elemento è fondamentale per determinare il livello di rischio lavorativo.
Questo aspetto è essenziale per garantire che i lavoratori ricevano la formazione adeguata in materia di sicurezza e prevenzione infortuni.
Il codice ATECO determina il livello di rischio a cui sono esposti i lavoratori. A seconda di questo livello, le aziende devono iscrivere i propri dipendenti a corsi di formazione specifici, che variano in durata e contenuto.
Un'errata classificazione ATECO può portare a una valutazione sbagliata del rischio, con potenziali conseguenze sulla sicurezza dei lavoratori. Questo può comportare non solo rischi per la salute e la sicurezza ma anche sanzioni legali per l'azienda.
Le aziende devono tenersi costantemente aggiornate sugli eventuali cambiamenti nella classificazione ATECO e sui relativi livelli di rischio, per assicurare la conformità con le normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro.
Il codice ATECO svolge un ruolo chiave nell'accesso alle agevolazioni pubbliche. Esso determina l'eleggibilità di un'impresa per specifici bandi, in base al settore di attività. Una corretta classificazione ATECO consente alle imprese di identificare le agevolazioni più adatte e aumenta le possibilità di successo nella partecipazione ai bandi.
Le imprese devono assicurarsi di soddisfare tutti i requisiti richiesti nei bandi, compresa la corretta classificazione ATECO. È fondamentale leggere con attenzione i dettagli del bando, preparare adeguatamente la documentazione richiesta e, se necessario, modificare il proprio codice ATECO in funzione della effettiva attività svolta, per evitare di vedersi sbarrata la strada di accesso alle potenzialità di un’agevolazione pubblica.
In molti casi l’accesso al bando avviene tramite portale pubblico che si connette al profilo aziendale scaricato dal Registro delle Imprese, che fornisce il codice ATECO principale dichiarato.
Anche in questo caso, se un codice ATECO dichiarato come principale, nel tempo sia diventato secondario, deve essere aggiornata la comunicazione alla Agenzia delle Entrate e al Registro delle Imprese per poter compilare e inviare la domanda telematica di partecipazione.
Nella pratica accade spesso che il codice ATECO dichiarato in Camera di Commercio non corrisponda a quello dichiarato presso l'Agenzia delle Entrate.
Tutte le variazioni che riguardano le aziende dovrebbero essere presentate attraverso il modello COMUNICA e interessare contestualmente tutti gli enti.
In questi casi è buona norma analizzare il contesto e valutare se presentare una variazione in correzione al Registro delle Imprese per allineare le due informazioni, aspetto fondamentale in caso di presentazione di bandi pubblici, per evitare di essere successivamente estromessi dai benefici.
L'utilizzo di un codice ATECO errato può portare a diverse complicazioni, sia dal punto di vista fiscale che previdenziale. Le sanzioni per l'utilizzo di un codice ATECO sbagliato variano, ma possono essere significative.
È essenziale per le aziende correggere eventuali errori, soprattutto in seguito agli aggiornamenti dei codici ATECO nel 2022.
A parte le sanzioni specifiche che i vari enti potrebbero applicare per un diverso codice ATECO dichiarato o per un ritardo di comunicazione, il rischio intrinseco del codice ATECO errato potrebbe essere molto più grave di quello che traspare dall’impianto sanzionatorio, che regola la questione più che altro da un punto di vista formale.
Ad esempio, nel caso di codice ATECO dichiarato in modo errato all'Agenzia delle Entrate, potrebbe essere inficiata la dichiarazione dei redditi di un forfettario che applica una percentuale di deduzione superiore a quella consentita dalla legge per l’attività effettivamente svolta.
L’inquadramento INPS errato, per i datori di lavoro con molti operai o impiegati, potrebbe avere ripercussioni altrettanto gravi nel caso l’INPS rettifichi il CSC e applichi un recupero di contributi per i cinque anni precedenti con sanzioni e interessi.
Ancora più serie sono le conseguenze nel caso di sicurezza sul lavoro normata in base ad un codice ATECO non coincidente con quello effettivo appartenente alla categoria di rischio. Se vi fosse un infortunio e il datore di lavoro non avesse posto in essere tutte le misure di riduzione e protezione dal rischio, potrebbe ricevere sanzioni molto pesanti.
