Come conciliare Partita IVA e lavoro dipendente?

Il lavoro dipendente e quello autonomo in Partita IVA possono coesistere. Tuttavia, è necessario tenere in considerazione alcune variabili, come il contratto di lavoro che hai stipulato come dipendente.

Infatti, dovrai controllare che questo non ti neghi la possibilità di aprire la Partita IVA o che non ti imponga dei vincoli particolari.

In questo articolo andremo a comprendere meglio la questione, capendo insieme se e come i lavoratori dipendenti possono intraprendere un’attività autonoma. 

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La risposta a questa domanda è solo una: dipende.

Infatti, devi sapere che ogni persona ha una situazione diversa dagli altri e, di conseguenza, ti conviene confrontarti con un esperto fiscale per capire cosa puoi fare e come puoi procedere.

In generale, ci sono tre variabili che devi prendere in considerazione:

• se effettivamente ti serve la Partita IVA
• gli obblighi previsti dal tuo contratto, come ad esempio il patto di non concorrenza con il tuo datore di lavoro, che vedremo più nel dettaglio a breve
• il settore in cui operi, cioè se lavori nel pubblico o nel privato.

Il primo aspetto che devi verificare prima di intraprendere un’attività in proprio è se ti serve davvero la Partita IVA.

Ci sono poi alcune professioni che non possono essere svolte con la prestazione occasionale, come l’attività di e-commerce oppure quelli che richiedono l’iscrizione ad un albo, come l’architetto o il medico.

Iniziamo subito con il dire che, se lavori nel settore privato, solitamente non hai alcuna limitazione particolare per l’apertura della Partita IVA. Questo vuol dire che lavoro dipendente privato e Partita IVA possono coesistere senza alcun problema.

L’unico vincolo che devi rispettare è rappresentato dal patto di non concorrenza, che vieta al lavoratore dipendente di svolgere attività in concorrenza al datore di lavoro.

Solitamente questo patto è valido fino a quando il lavoratore è dipendente all’interno di un’azienda, ma può essere esteso anche ad un periodo successivo.

In alcuni casi previsti dal contratto di lavoro, un dipendente che non rispetta il patto di non concorrenza può andare incontro al licenziamento per giusta causa, nonché al rimborso del danno arrecato al suo datore di lavoro.

Le cose cambiano notevolmente quando si parla di settore pubblico.

Infatti, se lavori in questo settore e vuoi aprire la Partita IVA, ti troverai ad affrontare diversi ostacoli. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Per prima cosa, devi sapere che tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione sono vincolati dall’obbligo di esclusività. Questo vuol dire che non possono svolgere nessun altro tipo di lavoro, nemmeno in forma autonoma.

Tuttavia esistono delle eccezioni e, in alcuni casi, pubblico impiego e Partita IVA possono coesistere purché si rispettino alcune regole.

La seconda eccezione riguarda gli insegnanti, che possono aprire una Partita IVA a patto che l’attività sia coerente con le materie trattate a scuola. Ad esempio, un professore di economia può lavorare in Partita IVA come commercialista.

Oltre a questi requisiti, se sei un dipendente pubblico, l’attività che svolgi in Partita IVA deve sempre rispettare anche tre regole:

• non deve essere in conflitto di interessi con quella che svolgi a livello statale
• non deve creare pregiudizio verso il tuo lavoro pubblico
• dev’essere svolta fuori dall’orario di servizio.

Ora che hai scoperto se hai tutte le caratteristiche per far coesistere il tuo lavoro dipendente con la tua Partita IVA, scopriamo come puoi aprirne una.

Il processo di apertura sarà diverso in base all’attività che vuoi svolgere con la tua Partita IVA. Possiamo classificare le attività in due grandi aree: artigianali o commerciali ed intellettuali.

Nel primo caso, l’attività è organizzata per produrre o scambiare beni o servizi. Nel secondo caso, invece, prevale la componente intellettuale. Ad esempio, se lavori come imbianchino svolgi un’attività artigianale, se sei un copywriter svolgi un’attività intellettuale.

Capire il tipo di attività che stai svolgendo non è sempre così immediato e, per questo, ti consigliamo di farti seguire sempre da un commercialista, che troverà la soluzione perfetta per il tuo caso specifico. Puoi prenotare subito una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto di Fiscozen. 

Se devi avviare un’attività intellettuale devi compilare ed inviare il modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate. Si tratta del modulo per aprire, modificare o cessare una Partita IVA.

Puoi inviarlo autonomamente, gratuitamente, oppure rivolgerti a un commercialista, che si occuperà delle pratiche al posto tuo.

Dovrai anche iscriverti ad una cassa previdenziale per il versamento dei contributi. Alcune professioni hanno una cassa privata, come la cassa forense per gli avvocati, mentre altre non ne hanno una, come i copywriter. In questo secondo caso, dovrai iscriverti alla gestione separata INPS.

Se devi avviare un’attività artigianale o commerciale, devi inviare la ComUnica, una pratica che ti permette in un’unica soluzione di: aprire la Partita IVA, iscriverti alla gestione artigiani e commercianti INPS e all’INAIL, nel caso di un’attività artigiana.

Dovrai poi inviare la pratica SCIA, che serve per dichiarare al tuo comune che hai aperto una nuova attività.

Se ti trovi in questo secondo caso, potresti non dover pagare i contributi all’INPS. 

Questo accade se hai un lavoro dipendente che rispetta due condizioni:

• il lavoro dipendente prevale su quello in Partita IVA. Per valutare tale fattore devi considerare i guadagni e il tempo effettivo che dedichi alle due diverse attività
• il contratto di lavoro è a tempo indeterminato e full time

Se hai deciso di aprire la tua Partita IVA, ti troverai davanti ad una scelta: il regime fiscale.

In Italia attualmente ne abbiamo due: il regime forfettario, anche detto regime agevolato, e il regime ordinario. Solitamente, chi inizia la propria attività autonoma, accede al regime forfettario, dove può pagare solo il 15% o il 5% di tasse.

In questo caso, avrai una tassazione più alta perché pagherai l’IRPEF, proprio come nel tuo lavoro dipendente. Tuttavia, potrai godere di un’agevolazione non presente nel caso del regime forfettario: potrai “scaricare” le spese sostenute per la tua attività, quindi sottrarle dalle imposte che devi pagare. 

In ogni caso, per valutare qual è il regime fiscale migliore per il tuo caso specifico, ti consigliamo una consulenza con un esperto. In Fiscozen la consulenza è gratuita: un esperto fiscale risponderà a tutte le tue domande sulla Partita IVA. Richiedila subito a questo link.