Aprire la partita IVA rappresenta per molti professionisti, anche giovani, un’ottima opportunità per affermarsi. Tuttavia non si tratta solo di ottenere un numero identificativo: ci sono diversi aspetti da dover conoscere per poterti orientare al meglio in questo nuovo capitolo professionale.
In questo articolo del nostro blog riassumiamo le informazioni più importanti che devi conoscere in merito a come aprire una partita IVA e diventare un lavoratore autonomo, un libero professionista o avviare la tua ditta individuale.
Vantaggi della partita IVA rispetto alla prestazione occasionale
Se sei interessato ad aprire una partita IVA significa che sei pronto a metterti in gioco. Ma perché è necessaria la partita IVA? Perché conviene rispetto a lavorare a prestazione occasionale invece? La risposta a questa domanda è semplice e diretta: perché la prestazione occasionale è limitata e la partita IVA no.
Se sei un giovane professionista e vuoi svolgere qualche lavoro saltuario per uno o più clienti in totale autonomia, puoi farlo anche senza partita IVA. Tuttavia, la prestazione occasionale prevede dei limiti di tempo (30 giorni continuativi) e di guadagno annuale (5.000€, 2.500€ per singolo cliente).
Inoltre, diversamente da quanto spesso si crede, anche i lavoratori occasionali sono tenuti a versare una parte (piuttosto cospicua) di quanto incassato, al momento della dichiarazione dei redditi.
Considerato il costo di apertura della partita IVA contenuto e la facilità con cui questa pratica può essere sbrigata, se intendi lavorare autonomamente come professionista, aprire la partita IVA è sicuramente la scelta più conveniente.. Infatti, con la partita IVA invece puoi beneficiare di:
- massima autonomia nella scelta dei clienti e del tuo tariffario
- nessun limite assoluto di fatturato
- regime fiscale agevolato (regime forfettario)
Nuova partita IVA: requisiti per l’apertura
Non esiste praticamente alcun requisito per l’apertura di partita IVA in Italia. Qualsiasi cittadino di età superiore ai 18 anni che possiede capacità di intendere e di volere e che è residente in territorio italiano può aprire una partita IVA.
Diverso è il discorso per quanto riguarda il regime forfettario. Per poter approfittare di questo regime agevolato bisogna infatti soddisfare alcuni requisiti piuttosto semplici. Troverai qua sotto un paragrafo dedicato proprio a questo argomento.
Dichiarazione di inizio attività: è obbligatoria?
Questo aspetto può in alcuni casi generare un po’ di confusione. Se intendi aprire la tua partita IVA come libero professionista o freelance, non hai bisogno di inviare la dichiarazione di inizio attività all’Agenzia delle Entrate né quindi di iscriverti alla camera di commercio locale.
La dichiarazione di inizio attività e l’iscrizione al registro delle imprese sono obbligatorie soltanto per le società o per le imprese individuali. Se però vuoi avviare un’attività di tipo commerciale, quale può essere un negozio online, allora sei tenuto a effettuare la dichiarazione di inizio attività e iscriverti al registro delle imprese.
Tipi di partita IVA: la scelta del codice ATECO
Quando apri la partita IVA devi dichiarare quale attività svolgerai. Per farlo devi scegliere fra una lista di codici identificati divisi per settore e professione. Questi codici prendono il nome di ATECO (ATtività ECOnomiche).
La scelta del codice corretto è essenziale, in quanto ogni codice è associato a un coefficiente di redditività. L’indice di redditività determina forfettariamente su che percentuale del tuo fatturato vengono calcolate tasse, imposte, tributi e contributi.
Nonostante i codici ATECO vengano aggiornati con cadenza annuale, non sempre è facile individuare il codice ATECO corrispondente alla propria attività. A volte, soprattutto se si tratta di una professione piuttosto recente e quindi non ancora inquadrata, può essere necessario scegliere un codice generico ma comunque rilevante.
Alcuni esempi di professioni classiche sono:
Regime fiscale
Il regime fiscale ha un peso molto importante nel determinare il guadagno effettivo ottenuto grazie all’attività da te svolta con partita IVA. Il regime fiscale influisce principalmente su due aspetti:
- la contabilità
- le tasse
Per quanto riguarda la contabilità: diversi regimi fiscali richiedo una diversa gestione contabile. Avvalersi di un regime fiscale che garantisce un risparmio di tempo e di energie per la gestione della contabilità può davvero fare la differenza. Soprattutto se hai poca esperienza in materia.
Per le tasse, invece: in base al regime fiscale in cui rientri varia anche il calcolo delle tasse da pagare e da versare nelle casse dello Stato. Dunque, un regime fiscale con tassazione ridotta ti consente di ottenere un margine maggiore sul prezzo di vendita dei tuoi prodotti o servizi.
Partita IVA: forfettario, semplificato, ordinario?
Facciamo ora una breve panoramica dei regime fiscali. Attualmente la legge italiana prevede tre diversi regimi fiscali:
- forfettario: tassazione al 5 o 15%, contabilità semplificata
- semplificato: tassazione progressiva fino al 43%, tenuta contabile semplificata rispetto all’ordinario
- ordinario: tassazione progressiva fino al 43%, tenuta contabile ordinaria
Nonostante spesso si parli di scelta del regime fiscale, in realtà si tratta di soddisfare determinati criteri di accesso. Infatti, salvo rari casi, non c’è alcun motivo per optare per un regime fiscale meno vantaggioso. Se apri la partita IVA come freelance o libero professionista e soddisfi i requisiti di accesso al regime forfettario ti consigliamo di optare per quest’ultimo.
Quanto costa aprire la partita IVA nel 2022?
Ora passiamo a uno degli aspetti più decisivi quando si deve aprire la partita IVA: il costo. Aprire la partita IVA è alla portata di chiunque, in quanto la spesa totale della procedura è contenuta. Il costo varia in base a come decidi di aprire la partita IVA. Le opzioni principali sono tre, ognuna della quali prevede una spesa diversa:
- Apertura in autonomia sul sito dell’Agenzia delle Entrate
- Commercialista di fiducia
- Online con il supporto di un servizio specializzato
Ognuna di queste soluzioni ha dei vantaggi. Con la prima, ad esempio, riduci al massimo la spesa per l’apertura della partita IVA. Affidarti al commercialista, invece, ti consente di delegare l’intera pratica. Scegliere un servizio specializzato ti garantisce un disbrigo veloce e tutto il supporto di cui hai bisogno sia prima sia dopo l’apertura della partita IVA e l’avvio della tua attività.
Come apro la partita IVA? Online vs Offline
Come abbiamo appena visto, la scelta di come aprire la partita IVA è strettamente legata al fattore economico. La principale differenza è tra l’iter tradizionale, ovvero incaricare un commercialista di fiducia dell’apertura, oppure affidarti a un servizio specializzato online.
La rete in questo caso offre un vantaggio di non poco conto: semplicità e celerità. Trattandosi di servizi specializzati (come ad esempio quelli offerti da LexDo) la procedura per l’apertura di partita IVA è ottimizzata e richiede soltanto pochi minuti per essere completata. Dopodiché, nel giro di uno o due giorni la tua partita IVA è pronta e tu puoi iniziare a operare.
Un’altra opzione, anche questa online, è quella di aprire la partita IVA autonomamente sul sito dell’Agenzia dell’Entrate. Ma, seppure si tratti di una pratica piuttosto semplice, questa soluzione è consigliata soltanto a chi ha un po’ di dimestichezza con la pubblica amministrazione. Inoltre, dovresti comunque rivolgerti a un commercialista o un servizio di consulenza per la dichiarazione dei redditi, il calcolo delle tasse e per qualsiasi dubbio legato alla tua attività.
Gestione delle spese
Se diventi titolare di partita IVA devi avere sempre sotto controllo la situazione economico-finanziaria della tua attività. Aprire un conto business per partite IVA come Qonto rappresenta la soluzione migliore: separi le tue finanze private da quelle legate alla tua attività e semplifichi la gestione contabile.
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