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Gli artigiani italiani godono di ottima reputazione, in Italia e all’estero. Il Made in Italy è un traino importante all’acquisto, specie in alcuni settori. Avviare un’impresa artigianale rappresenta ancora un’ottima opportunità per coniugare lavoro e passione, e trasformarli in prodotti di qualità. In questo articolo trovi le informazioni necessarie per capire come avviare la professione di artigiano, i principali aspetti da considerare per una corretta gestione fiscale e previdenziale.
Inoltre, trovi alcuni consigli su come usare Qonto per gestire le spese e semplificare le operazioni quotidiane.
La definizione di artigiano secondo la legge italiana (art. 2, Legge 8 agosto 1985 n. 443):
È imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità, con tutti gli oneri e i rischi inerenti alla sua direzione e gestione, svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo.
Secondo i dati di ISTAT e CNA, l’artigianato rappresenta una colonna portante dell’economia e della cultura italiana. Nel 2023, le imprese artigiane attive erano circa 1.266.000, pari a oltre il 21% del totale delle aziende italiane. Queste realtà impiegano circa 2,6 milioni di persone, contribuendo al 14,5% degli occupati nelle imprese del Paese. Il valore aggiunto prodotto dall’artigianato supera i 99 miliardi di euro, incidendo per il 6,6% sull’economia nazionale.
La struttura dell’artigianato italiano si distingue per la forte presenza di imprese individuali e società di persone. Le società di capitali, anche se in crescita, rappresentano ancora una minoranza. La dimensione media delle aziende artigiane è di 2,5 lavoratori per impresa: una realtà fatta di piccole imprese, spesso a conduzione familiare, dove la qualità del lavoro artigiano incontra la tradizione e l’innovazione.
Dal punto di vista settoriale, il comparto è molto vario. I principali ambiti di attività sono:
L’artigianato italiano è conosciuto nel mondo per l’eccellenza delle sue produzioni, la qualità dei materiali e la creatività, simbolo indiscusso del Made in Italy. Ogni regione vanta distretti di eccellenza, dal vetro di Murano alle ceramiche di Faenza, dalla liuteria di Cremona ai tessuti toscani, fino alle tradizionali lavorazioni del legno, della pietra e del ferro. Non mancano, tra le eccellenze più note, anche le calzature delle Marche, apprezzate a livello internazionale.
Negli ultimi anni il settore ha mostrato una lieve contrazione, con una diminuzione delle imprese rispetto al 2008, ma continua a mantenere un ruolo strategico grazie alla capacità di innovare e valorizzare le tradizioni locali.
L’artigianato resta un punto di riferimento se vuoi avviare un’attività che coniuga sapere antico, manualità e nuove opportunità di mercato.
Quando decidi di avviare la tua attività artigianale, una delle prime scelte da fare riguarda la forma giuridica. Ne dipendono responsabilità, tassazione, accesso ai finanziamenti e gestione operativa.
Di seguito riportiamo due possibilità tra le più comuni.
La ditta individuale è la formula più scelta dagli artigiani italiani che lavorano in autonomia o con pochi collaboratori. In questo caso l’attività è intestata a te, che ti assumi la responsabilità personale per debiti e obblighi fiscali. È una soluzione semplice, economica e veloce da avviare, adatta se vuoi iniziare senza troppa burocrazia e con investimenti contenuti.
Se vuoi condividere il progetto con altri soci, crescere di dimensioni o beneficiare di maggiori tutele del tuo patrimonio personale, puoi optare per una società.
Le forme più diffuse nell’artigianato sono la società in nome collettivo (SNC), la società a responsabilità limitata semplificata (SRLS) e, per alcuni casi, la cooperativa.
La società permette di suddividere le responsabilità, coinvolgere più risorse e accedere più facilmente a finanziamenti, ma comporta maggiori costi di gestione e più burocrazia.
Forma giuridica | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|
Ditta individuale | Semplicità e rapidità di apertura e costi bassi. Possibilità di accesso al regime forfettario | Responsabilità illimitata, difficoltà di crescita se l’attività si espande |
Società | Responsabilità limitata (nelle società di capitali), più soci e risorse, accesso facilitato a finanziamenti | Costi di costituzione e gestione superiori, e maggiore burocrazia |
Per avviare un’attività artigianale è fondamentale scegliere il codice ATECO corretto, perché identifica in modo preciso la tua attività agli occhi di Agenzia delle Entrate, INPS e Camera di Commercio.
Di seguito trovi un elenco dei principali codici ATECO più rilevanti per gli artigiani, suddivisi per categoria.
Edilizia e costruzioni
Impiantistica, idraulica, elettricità
Falegnameria e lavorazione del legno
Fabbro, metalmeccanico, riparazioni metalli
Idraulico
Elettricista
Tappezziere
Sarto, modista, magliaio
Ceramista, marmista, mosaicista
Riparatori e manutentori
Altri mestieri artigianali
Questa è solo una selezione delle attività artigianali più comuni. Prima di scegliere il codice ATECO, verifica sempre con il tuo commercialista o alla Camera di Commercio quello più adatto alla tua specifica attività.
Se hai già un’attività e hai intenzione di avviarne una seconda, puoi farlo. Per farlo, è sufficiente inserire i codici ATECO relativi alle attività che intendi svolgere, o in fase di apertura della Partita IVA o in un secondo momento, tramite una semplice comunicazione all’Agenzia delle Entrate e alla Camera di Commercio.
Ricorda che ogni attività comporta dei requisiti specifici, ad esempio autorizzazioni, SCIA, iscrizioni a registri.
Qui di seguito abbiamo riportato i passaggi necessari per aprire Partita IVA come artigiano.
Si parte da circa 100 euro per aprire la partita IVA come artigiano, composti da imposta di bollo, diritti di segreteria e diritto camerale. Se decidi di affidarti a un commercialista per semplificare e accelerare la pratica, il costo aumenta. Per maggiori informazioni leggi questo articolo sui costi per l'apertura di Partita IVA.
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L’iscrizione all’Albo delle Imprese Artigiane è un obbligo formale, ma serve anche ad accedere a una serie di vantaggi specifici, pensati per chi svolge attività artigianali:
La spesa da sostenere per l’iscrizione all’albo degli artigiani è di circa 90€, comprensivi di:
Queste spese possono però subire delle variazioni in base alla provincia in cui intendi avviare la tua attività.
Al termine della procedura, dovrai quasi sempre inviare anche la SCIA allo sportello SUAP del tuo Comune. Anche in questo caso il costo varia in base al regolamento comunale.
Quando apri la partita IVA come artigiano, puoi scegliere tra due regimi fiscali principali: il regime forfettario e il regime semplificato.
Il regime forfettario è pensato per chi è agli inizi o ha un fatturato annuo inferiore a 85.000 euro. Offre una tassazione agevolata (imposta sostitutiva al 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni se rispetti determinati requisiti), minori adempimenti contabili e contributivi e nessun obbligo di IVA, o di ritenuta d’acconto. È la scelta ideale se vuoi semplicità e costi contenuti, soprattutto all’inizio della tua attività. Lo svantaggio del regime forfettario è che non consente di scaricare i costi.
Il regime semplificato si applica a chi supera i limiti del forfettario o necessita di scaricare costi e IVA. La tassazione è progressiva (IRPEF a scaglioni) e prevede più adempimenti, come la liquidazione IVA. Questa opzione è più conveniente se hai costi elevati, molti investimenti o clienti che richiedono la fatturazione con IVA.
Consiglio: scegli il forfettario se hai poche spese, e il regime ordinario se ne hai molte e se vuoi crescere.
Un artigiano con partita IVA paga le tasse in base al regime fiscale scelto: nel regime forfettario si applica un’imposta sostitutiva del 15% (o 5% per i primi anni). Nel regime ordinario, l’artigiano paga IRPEF a scaglioni, dal 23% al 43% del reddito imponibile. A questa cifra si aggiungono le addizionali regionali e comunali, l’IVA e contributi INPS e INAIL.
Quando avvii un’attività artigianale con partita IVA, devi iscriverti obbligatoriamente alla Gestione Artigiani dell’INPS e, in molti casi, anche all’INAIL. Vediamo come funzionano questi contributi e cosa devi tenere a mente per evitare sorprese.
Gestione Artigiani
Gli artigiani versano i contributi previdenziali alla Gestione Artigiani INPS. I contributi sono così strutturati:
L’INAIL ha come scopo la tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. L’iscrizione è obbligatoria per se la tua attività artigiana comportano rischi per l’incolumità fisica. Nella stragrande maggioranza dei casi, gli artigiani hanno l’obbligo di iscrizione all’INAIL.
Il premio assicurativo si calcola in base al rischio dell’attività, al fatturato e al numero di lavoratori. Il premio base varia da poche centinaia a qualche migliaio di euro l’anno, a seconda del settore e delle dimensioni dell’impresa. Riduzioni e agevolazioni sono previste per le nuove imprese, se assumi giovani collaboratori, e in caso di assenza di infortuni negli anni precedenti.
Una gestione contabile e fiscale accurata è la base per la serenità e la crescita della tua attività artigianale. La complessità degli adempimenti dipende dal regime fiscale che scegli.
Qualunque sia il regime, devi emettere fattura elettronica per ogni lavoro, e tenere traccia in modo ordinato di incassi e pagamenti. Devi anche rispettare le scadenze fiscali periodiche, presentare dichiarazioni annuali e conservare la documentazione per eventuali controlli.
Il conto business Qonto è la soluzione ideale per la corretta gestione della tua attività. Con Qonto hai sempre sotto controllo gli incassi e le spese, ottimizzi le operazioni contabili, invii e paghi gli F24 relativi a tasse e contributi.
Proteggere la tua attività artigianale con un’assicurazione ti mette al riparo da imprevisti e potenziali danni economici. In alcuni casi, la legge ti impone di sottoscrivere polizze specifiche. Ma puoi anche scegliere polizze aggiuntive che ti garantiscono una maggiore sicurezza del tuo business.
Per le imprese artigiane, alcune coperture assicurative sono imposte dalla legge e non possono essere trascurate. Oltre all’INAIL, molte attività artigianali devono stipulare una polizza di responsabilità civile verso terzi, indispensabile per coprire eventuali danni involontari causati a clienti, fornitori o terzi durante il lavoro. In determinati settori sono richieste anche ulteriori coperture specifiche.
Dal 2024 è inoltre obbligatoria la stipula di una polizza contro i danni da eventi catastrofali (terremoti, alluvioni, frane, inondazioni) per tutte le imprese iscritte al registro imprese. Questa copertura riguarda fabbricati, impianti, attrezzature e terreni. Le scadenze variano in base alla dimensione dell’impresa, ma entro il 31 dicembre 2025 tutte le micro e piccole imprese dovranno essere in regola.
Oltre agli obblighi di legge, gli artigiani possono scegliere polizze facoltative per una protezione più ampia e su misura. Le coperture aggiuntive più richieste riguardano:
Queste assicurazioni offrono una maggiore sicurezza del tuo patrimonio, continuità anche in caso di imprevisti, e più in generale una maggiore serenità nello svolgimento del tuo lavoro. I costi variano in base al rischio, al settore e alle garanzie scelte. Ma grazie alle convenzioni tramite associazioni di categoria, in alcuni casi puoi ottenere condizioni economiche vantaggiose.