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La ritenuta d'acconto è uno strumento fiscale che incontri spesso nel mondo professionale e imprenditoriale italiano. Se sei un lavoratore autonomo, un professionista o un'azienda che collabora con freelance, o viceversa, conoscere questo meccanismo è fondamentale per gestire correttamente i tuoi obblighi fiscali e comprendere come funzionano i pagamenti delle tue fatture.
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La ritenuta d'acconto è un anticipo delle imposte che viene trattenuto direttamente dal committente al momento del pagamento di una fattura. Questo sistema consente all'Erario di riscuotere parte delle tasse in anticipo, distribuendo il carico fiscale nel corso dell'anno anziché concentrarlo tutto al momento della dichiarazione dei redditi.
La ritenuta d'acconto è una quota percentuale dell'importo di una fattura che il cliente trattiene e versa direttamente all'Agenzia delle Entrate per conto del professionista o dell'impresa che ha emesso la fattura.
Il meccanismo della ritenuta d'acconto coinvolge tre soggetti:
Quando emetti una fattura con ritenuta d'acconto, il tuo cliente non ti paga l'intero importo.
Il cliente trattiene una percentuale, che solitamente corrisponde al 20%, e la versa direttamente all'Agenzia delle Entrate tramite modello F24. Tu ricevi quindi solo la parte restante, che rappresenta il netto da pagare.
Questa somma trattenuta non è una spesa aggiuntiva, ma rappresenta un acconto (un anticipo) sulle imposte da pagare a fine anno. In sede di dichiarazione dei redditi, puoi recuperare la ritenuta d'acconto subita, che viene scalata dalle imposte totali dovute.
La ritenuta d'acconto si applica principalmente quando ricevi compensi per prestazioni di lavoro autonomo occasionale o abituale, redditi di lavoro autonomo professionale, provvigioni, e alcuni tipi specifici di servizi.
Devi applicare la ritenuta d'acconto quando emetti fattura a clienti che agiscono come sostituti d'imposta: aziende, enti pubblici, società, associazioni e professionisti con dipendenti. Non si applica invece quando fatturi a privati cittadini che non sono sostituti d'imposta.
| Soggetto che emette fattura | Cliente privato cittadino | Cliente Partita IVA senza dipendenti | Cliente sostituto d'imposta* |
|---|---|---|---|
| Partita IVA persona fisica in regime forfettario | No ritenuta | No ritenuta | Sì, ritenuta 20% |
| Partita IVA persona fisica in regime ordinario o semplificato | No ritenuta | No ritenuta | Sì, ritenuta 20% |
| Società di persone (SNC, SAS) | No ritenuta | No ritenuta | Sì, ritenuta 20% |
| Società di capitali (SRL, SPA) | No ritenuta | No ritenuta | No ritenuta** |
Identificare se il tuo cliente è un sostituto d'imposta è fondamentale per emettere correttamente la fattura. In caso di dubbio, chiedi al tuo cliente se è sostituto d'imposta prima di emettere la fattura. È una domanda legittima e frequente che ti permette di evitare errori nella fatturazione.
La tabella seguente ti aiuta a capire rapidamente se devi applicare la ritenuta d'acconto in base alla tipologia di cliente.
| Soggetto | Obbligo di ritenuta |
|---|---|
| Società di capitali (SRL, SPA, SAPA) | Sì, sempre |
| Società di persone (SNC, SAS) | Sì, se hanno dipendenti o collaboratori |
| Ditte individuali | Sì, se hanno dipendenti o collaboratori |
| Professionisti con Partita IVA | Sì, se hanno dipendenti o collaboratori |
| Enti pubblici | Sì, sempre |
| Associazioni e fondazioni | Sì, se hanno dipendenti |
| Condomini | Sì, per prestazioni professionali |
| Privati cittadini | No, mai |
La ritenuta d'acconto viene pagata dal committente, ovvero dal cliente che riceve e paga la fattura. È il cliente a trattenere la percentuale prevista e a versarla all'Agenzia delle Entrate tramite modello F24 entro il 16 del mese successivo al pagamento della fattura.
Chi emette la fattura con ricevuta d’acconto non paga direttamente la ritenuta d'acconto, la subisce. Riceve infatti un importo netto inferiore rispetto al totale fatturato. Importo che verrà sottratto dalle tasse da pagare a fine anno fiscale.
Se sei un professionista o lavoratore autonomo, la ritenuta d'acconto rappresenta un anticipo sulle imposte che devi versare. Questo sistema ti consente di distribuire il carico fiscale, invece di pagare tutto insieme a fine anno, parte delle tue imposte viene già versata dal committente a ogni fattura pagata.
Dal punto di vista del cliente che paga la fattura, la ritenuta d'acconto rappresenta un obbligo fiscale, con il cliente che opera da sostituto d'imposta. Il cliente diventa responsabile di trattenere la percentuale corretta e versarla all'Erario nei tempi previsti.
Il calcolo della ritenuta d'acconto si basa sull'applicazione di una percentuale fissa sull'imponibile della fattura, escludendo quindi l'IVA. Le aliquote previste sono
Ritenuta d'acconto = Imponibile × Aliquota
L'imponibile è l'importo della fattura al netto dell'IVA. In altre parole: il lordo delle prestazioni, esclusa l’IVA. L’aliquota, invece, dipende dal soggetto che vende il prodotto o eroga il servizio.
| Tipo di prestazione | Aliquota ritenuta | A chi si applica |
|---|---|---|
| Prestazioni occasionali senza Partita IVA | 4% | Soggetti che svolgono prestazioni occasionali non abituali senza Partita IVA |
| Prestazioni professionali con Partita IVA | 20% | Professionisti, lavoratori autonomi, ditte individuali con Partita IVA (iscritti o non iscritti ad albi) |
| Provvigioni per rapporti di commissione | 20% | Agenti e rappresentanti di commercio, procacciatori d'affari |
Esempio pratico di calcolo:
Immagina di emettere una fattura per una consulenza professionale:
Calcolo della ritenuta d'acconto al 20%:
Importo netto da pagare al professionista:
Il cliente versa quindi 1.020€ al professionista e 200€ all'Agenzia delle Entrate tramite F24.
Se sei cliente e sostituto d'imposta: quando ricevi una fattura con ritenuta d'acconto, verifica che indichi correttamente l'importo da trattenere. Al momento del pagamento, versa al fornitore solo il netto e trattieni la ritenuta.
Entro il 16 del mese successivo al pagamento, versa la ritenuta all'Agenzia delle Entrate tramite modello F24 con il codice tributo 1040 (lavoro autonomo) o 1038 (provvigioni per agenti e rappresentanti). A fine anno, rilascia al fornitore la certificazione unica (CU).
Se sei fornitore e il cliente è sostituto d'imposta: verifica se il tuo cliente è sostituto d’imposta, emetti fattura con ritenuta d'acconto. A fine anno, richiedi la certificazione unica per recuperare le ritenute in dichiarazione dei redditi.
| Codice tributo | Descrizione | Quando si usa |
|---|---|---|
| 1040 | Ritenute su redditi di lavoro autonomo | Prestazioni professionali, consulenze, compensi per lavoro autonomo con Partita IVA |
| 1038 | Ritenute su provvigioni | Compensi per agenti, rappresentanti di commercio, procacciatori d'affari |
Per emettere correttamente una fattura con ritenuta d'acconto, devi usare un software di fatturazione elettronica che include questa funzionalità. Questi strumenti calcolano in automatico l'importo della ritenuta e generano il file XML conforme alla normativa italiana.
I passaggi principali per emettere una fattura con ritenuta d'acconto sono:
Per emettere fatture con ritenuta d'acconto in modo semplice e conforme, puoi usare la fatturazione elettronica integrata di Qonto. Nel software trovi l’opzione necessaria, che calcola automaticamente la ritenuta sull'imponibile e genera la fattura in formato XML a norma di legge, che viene trasmesso direttamente al Sistema di Interscambio e al tuo cliente.
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Con Qonto, gestire la ritenuta d'acconto è semplice. Il conto business Qonto ti consente di tenere traccia di tutte le entrate e uscite in tempo reale, con una dashboard chiara che ti mostra immediatamente il flusso di cassa della tua attività.
Che tu sia un sostituto d’imposta o un professionista con Partita IVA, con Qonto puoi pagare gli F24 online gratuitamente direttamente dall’app, senza dover accedere al sito dell'Agenzia delle Entrate. In pochi clic compili il modello, verifichi i dati e completi il pagamento dei tuoi F24 entro le scadenze previste, con l’intero storico sempre disponibile e consultabile.