Nota di credito
Per correggere, modificare o stornare una fattura elettronica già recapitata a un cliente è necessario emettere una nota di credito. In questa pagina ti spieghiamo cos’è, come funziona e come si invia.
Sin dall’introduzione della fatturazione elettronica, modificare o stornare le fatture emesse è diventato impossibile. L’unico modo per farlo è emettere una nota di variazione, ossia un nuovo documento fiscale che rettifica l’importo della fattura inviata.
Nello specifico, le note di variazione possono essere di due tipi:
- Note di debito, nel caso in cui l’importo indicato sulla fattura sia inferiore rispetto a quello reale da percepire. In questo caso, il cliente che riceve la nota è in “debito” nei confronti del mittente.
- Note di credito, quando è necessario stornare totalmente o parzialmente l’importo indicato dalla fattura, magari perché superiore a quanto concordato.
Nota di credito (o accredito): significato
Una nota di credito è un documento fiscale emesso per annullare totalmente o parzialmente una fattura elettronica già inviata al destinatario tramite il Sistema di Interscambio (SdI). Solitamente viene utilizzata per correggere errori nell’importo indicato o per stornare una fattura.
Come le fatture elettroniche, anche le note di credito devono essere trasmesse tramite SdI. La nota di credito può essere pari all’importo totale della fattura originaria, in caso di uno storno totale, oppure limitata a importi parziali.
È importante notare che, nel caso in cui la persona destinataria abbia già ricevuto il pagamento corrispondente, dovrà restituire al cliente tutta o parte della somma, in base a quanto indicato nella nota di credito emessa.
Quando si usa una nota di credito
Solitamente, una nota di credito viene inviata in caso di errori nell’importo o nelle imposte incluse in fattura. Tuttavia, questo documento elettronico può tornare utile anche in altri casi:
- Se non si è indicato uno sconto concordato con il cliente.
- Se la prestazione fatturata non è stata portata a termine dalla o dal professionista.
- Se sono presenti errori oppure omissioni nei dati anagrafici riportati.
- Se il cliente non ha ricevuto o ritirato la merce, oppure se effettua il reso.
- Se si è inviata una fattura elettronica duplicata per sbaglio.
Come emettere una nota di credito
Così come la fattura originaria, anche la nota di credito va inviata tramite SdI. Il processo specifico per la creazione della nota può variare leggermente in base al gestionale utilizzato. In generale, è importante che la nota di credito presenti alcuni dati specifici:
- La data e il numero del documento.
- I dati anagrafici del mittente e del destinatario, incluse le loro Partite IVA.
- La motivazione per la rettifica della fattura, e i riferimenti del documento da modificare.
- L’importo da stornare.
Codice TD04: nota di credito
Quando crei il nuovo documento fiscale, dovrai anche indicare che il documento è una nota di credito: per le fatture elettroniche, il codice apposito da inserire nelle informazioni di testata del file XML è TD04.
Infine, non dimenticare di apporre l’imposta di bollo virtuale, che pagherai trimestralmente insieme a tutte le altre: per le note di credito di importo superiore a 77,47€ è infatti obbligatoria la marca da bollo.
Il conto business di Qonto offre un software integrato per emettere e gestire le proprie fatture elettroniche senza complicazioni, creare e inviare preventivi in pochi minuti e visualizzare una panoramica dello stato di ogni fattura.
Numerazione nota di credito: come funziona?
Proprio come le fatture, anche le note di credito vanno numerate in modo progressivo, partendo dalla numero 1. Attenzione, però: la numerazione è relativa alle note di credito emesse in quell’anno, e non al numero totale di fatture inviate.
Se emetti per la prima volta una nota di credito nell’anno in corso, quindi, la tua nota avrà il numero uno, un’eventuale documento successivo il numero due e così via.
Come viene rimborsata una nota di credito emessa
Se la fattura a cui è collegata la nota di credito è già stata saldata dal cliente, il professionista o l’azienda hanno l’obbligo di restituire l’importo indicato sulla nota di credito. In caso contrario, ovvero se il pagamento non è stato ancora ricevuto, non sono necessari ulteriori adempimenti da parte del soggetto che ha emesso la nota di credito.
Note di credito e IVA
Come spiegato, una nota di credito consente di stornare completamente l’importo di una fattura emessa. Ma cosa succede invece all’IVA, nel caso in cui il tuo regime fiscale preveda l’applicazione di questa imposta?
Un chiarimento in merito arriva dai commi 2 e 3 dell’articolo 26 del Testo unico IVA. Se si emette una nota di credito entro un anno dalla data della fattura originale, il mittente della nota ha solitamente il diritto di portare in detrazione l’IVA corrispondente alla variazione.
Gestione dell'IVA con le note di variazione
Se non sai bene come gestire l’IVA per la tua nota di credito, ti consigliamo di spiegare la tua situazione a un commercialista o a un esperto fiscale, che saprà fornirti un aiuto personalizzato.
- Una nota di credito è un documento fiscale necessario per correggere o stornare una fattura elettronica.
- Serve a modificare importi errati o a cancellare parte dei dati.
- Esistono due tipi di note: di debito, per importi fatturati inferiori al dovuto, e di credito, per storni totali o parziali di fatture eccessive.
- Devono essere trasmesse tramite il Sistema di Interscambio (SdI).
- La numerazione delle note di credito deve essere progressiva e relativa all'anno di emissione, indipendentemente dal numero delle fatture inviate.
- Per eventuali questioni relative all'IVA, è consigliato consultare un esperto fiscale.
- È possibile emettere note di credito anche oltre l'anno dalla fatturazione originale in casi specifici.