Quando si tratta di scegliere un commercialista, si è attratti dall'idea di risparmiare scegliendo un professionista a buon mercato, soprattutto dopo l'abolizione delle tariffe fisse nel 2012 e la liberalizzazione.
Il commercialista è visto come un professionista che tiene i libri in ordine o invia la dichiarazione dei redditi. In realtà, il suo ruolo va ben oltre: è un consulente, uno stratega finanziario, un esperto che può navigare attraverso le complessità del sistema fiscale e trovare le migliori soluzioni per te o per la tua azienda.
Quindi, quando si pensa al costo, è molto importante capire cosa si ha in cambio.
Un commercialista a basso costo potrebbe sembrare una soluzione allettante, soprattutto all'inizio della tua attività, ma un servizio economico potrebbe significare che il professionista è meno esperto o meno dettagliato nel suo approccio. Forse non esplorerà tutte le opzioni disponibili per massimizzare le tue deduzioni fiscali, o potrebbe non essere aggiornato sulle ultime leggi fiscali, il che potrebbe costarti di più a lungo termine.
D'altra parte, un commercialista che richiede un compenso elevato non sempre è sinonimo di un servizio migliore o più completo. Il prezzo non deve essere l’unico indicatore a guidarti nella selezione di un professionista. È come scegliere un medico o un meccanico: vuoi qualcuno che sappia esattamente cosa sta facendo e che possa offrirti il miglior servizio possibile.
E poi c'è la questione della trasparenza. Un buon commercialista deve essere chiaro su cosa include il suo servizio e su eventuali costi aggiuntivi che potrebbero sorgere. I commercialisti sono obbligati dal 2017 a presentare al cliente un preventivo di massima e, da sempre, sono obbligati a specificare le attività che saranno svolte e presentare al cliente la complessità dell’incarico.