Rischio d'impresa
Avere un’attività imprenditoriale significa correre dei rischi, sia esterni, sia interni. Pensiamo ad esempio a pandemie, attacchi informativi e crisi reputazionali.
In questa pagina, ti spieghiamo cos’è il rischio d’impresa, quali sono le tipologie principali e come gestirlo nel migliore dei modi.
Il rischio d’impresa è una nozione di economia aziendale. Vediamo di cosa si tratta.
Definizione di rischio d'impresa
Il rischio d’impresa è l’insieme delle circostanze e delle scelte che possono avere conseguenze positive o negative sull’andamento dell’azienda.
Quali sono le tipologie di rischio?
Il rischio d’impresa può essere di vari tipi:
Rischio economico
Il rischio economico riguarda le situazioni che portano l’impresa a registrare ricavi inferiori rispetto ai costi, causando un andamento negativo dell’impresa.
Questa tipologia di rischio può essere causata da:
- Variabili macroeconomiche, ad esempio l’aumento dell’inflazione che porta a una perdita del potere d’acquisto della moneta locale
- Possibilità che i clienti non abbiano abbastanza liquidità da pagare il prezzo del prodotto o servizio offerto dall’azienda
Rischio patrimoniale
Il rischio patrimoniale comprende tutte le circostanze che portano a una svalutazione dei beni di un’impresa.
Può avvenire per varie ragioni, soprattutto dovute alle condizioni economiche.
Rischio finanziario
Il rischio finanziario è relativo alla gestione del flusso di cassa in entrata e in uscita e incide sulla liquidità.
Di solito, si verifica quando ci sono:
- Movimenti repentini al rialzo o al ribasso dei tassi di cambio
- Cambiamenti del prezzo delle materie prime
- Variazioni dei tassi di interesse
Rischio reputazionale
Il rischio reputazionale riguarda le notizie che possono mettere in cattiva luce l’impresa e danneggiare la sua reputazione sul mercato.
Dipende da fattori:
- Esterni, in caso di recensioni negative o di notizie diffuse da mezzi di comunicazione online e offline
- Interni, ad esempio quando i dipendenti denunciano fenomeni di mobbing o attività illecite che avvengono in azienda
Il rischio reputazionale può trasformarsi in crisi d’impresa e nei casi più gravi può portare al fallimento.
Rischio legale o di compliance
Il rischio legale o di compliance deriva dal mancato rispetto delle normative locali o internazionali.
Un esempio di rischio legale è quando le aziende non rispettano il GDPR, ossia il regolamento sulla privacy valido in UE.
Questi rischi possono avere un impatto molto negativo sulle finanze aziendali, perché comportano il pagamento di sanzioni, penali, ammende, richieste di risarcimento e gravi danni alla reputazione aziendale.
Rischio puro
I rischi puri sono causati da eventi esterni come catastrofi naturali, danni, infortuni, attacchi terroristici, rapine, furti, ecc.
Le aziende di solito stipulano polizze assicurative per proteggersi da questi rischi ed evitare di dover chiudere l’attività in maniera repentina.
Quali sono i principali rischi aziendali?
Attualmente, tra i rischi aziendali più diffusi ci sono i rischi reputazionali, perché le notizie circolano più velocemente online. Un’altra categoria frequente è legata ai fattori economici, dato che lo scenario macroeconomico globale è in continua evoluzione.
Come si calcola il rischio in azienda?
Il rischio d’impresa deriva dalle scelte prese quotidianamente dalle aziende. Ogni scelta comporta una percentuale di rischio e di opportunità di crescita.
Per valutare il rischio, bisogna innanzitutto calcolare due indici:
- Tolleranza al rischio: quanto rischio l’azienda può sostenere prima di ottenere un effetto positivo
- Soglia di rischio: il limite oltre il quale non vale più la pena di correre il rischio
Ad esempio, un’impresa può scegliere di aumentare i tempi di produzione per migliorare la qualità e vendere di più. La tolleranza al rischio è il tempo maggiore di produzione e la soglia di rischio è la quantità di perdite che l’impresa può sostenere prima di rinunciare e tornare alla situazione di partenza.
Una volta riflettuto su questi indicatori, si può calcolare il fattore di rischio.
Formula di calcolo del rischio
Rischio = Profitto derivato dal rischio / costo del rischio.
Per chiarire la formula, facciamo un esempio. Se l’acquisto di un nuovo impianto costa 100.000€ e il profitto generato sarà di 500.000€, il rapporto tra profitto e rischio è di 5:1.
Come valutare il rischio d’impresa?
Nel caso in cui questo valore rientri nei due indici di rischio, si può procedere con l’investimento.
Torniamo all’esempio precedente dell’acquisto di un nuovo impianto.
Immaginiamo che l’azienda voglia ottenere un profitto di 500.000€ con un’investimento di massimo 200.000€ (soglia di rischio) e sia disposta ad aspettare un anno per ottenere un ritorno (tolleranza al rischio).
Se il costo dell’impianto è di 100.000€ e il profitto generato resta di 500.000€, l’azienda risparmia la metà di quanto era disposta a investire e ottiene lo stesso ritorno.
Quindi è giusto che proceda con l’acquisto dell’impianto.
Come gestire il rischio d'impresa?
La gestione del rischio d’impresa, o risk management, comprende le attività mirate a identificare i possibili rischi d’impresa, stimare le loro conseguenze e attuare strategie per affrontarli.
Uno dei metodi più efficaci per valutare i rischi è il Control Risk Self Assessment (CRSA), che consiste in una serie di passaggi:
- Definizione degli obiettivi aziendali
- Identificazione dei processi chiave per raggiungere gli obiettivi prefissati
- Determinazione dei rischi che potrebbero impedire la realizzazione del risultato atteso e il malfunzionamento dei processi
- Individuazione delle misure di controllo in atto, che hanno l’obiettivo di ridurre la probabilità o limitare l'impatto del rischio previsto
- Valutazione e analisi dei rischi, considerando la probabilità che accadano e il loro impatto sull’andamento aziendale
- Esecuzione di azioni correttive per mitigare i rischi
Chi gestisce il rischio in azienda?
La gestione del rischio è responsabilità del risk manager, una figura professionale che monitora un business per prevedere e rispondere efficacemente a ogni rischio d’impresa.
Assicurazioni e rischio d’impresa
Dato che il rischio d’impresa è così frequente per le aziende, sono nate nel corso del tempo diverse soluzioni per mitigarlo.
Una di queste è la stipula di polizze assicurative, che possono proteggere:
- Beni materiali, come le attrezzature, gli impianti, ecc.
- Risorse umane, in caso di infortuni, malattie e morte
- Responsabilità civile, ossia i danni causati dall’impresa e dai dipendenti a terzi
Le polizze assicurative sono uno strumento fondamentale per evitare le crisi e il fallimento, in caso di situazioni svantaggiose per l’impresa.
- Il rischio d’impresa è l’insieme di circostanze e scelte in grado di influire positivamente o negativamente sull’andamento dell’azienda.
- Il rischio d’impresa può essere di varie tipologie: economico, patrimoniale, finanziario, reputazionale, legale e puro.
- Il fattore di rischio si può calcolare con la seguente formula: profitto derivato dal rischio / costo del rischio.
- Uno dei metodi migliori per gestire il rischio d’impresa è il Control Risk Self Assessment (CRSA).