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I professionisti o le aziende che hanno bisogno di un bene possono decidere di acquistarlo o stipulare un contratto di leasing. In questa pagina, ti spieghiamo cos’è il leasing, quali sono le tipologie tra cui scegliere e la differenza tra leasing e finanziamento.
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Il termine leasing deriva dall’inglese to lease, che significa prendere o dare in locazione. Vediamo di cosa si tratta.
Cosa vuol dire fare un leasing?
Il leasing è un contratto con cui un soggetto (concedente) permette l’uso di un bene a un altro soggetto (utilizzatore), in cambio di un canone periodico. Al termine del contratto, l’utilizzatore può restituire l’oggetto o riscattarlo.
Il leasing è una forma di finanziamento accessibile a diverse categorie di soggetti:
Soggetti | Esempi di beni in leasing |
---|---|
computer, software e attrezzature professionali |
|
Imprese |
beni durevoli (mezzi di trasporto, macchinari, immobili, ecc.) |
Privati | auto, moto o impianti fotovoltaici |
Si tratta di un ottimo strumento soprattutto per imprese e liberi professionisti in regime di contabilità ordinario, perché consente lo scarico fiscale.
Entrambe le soluzioni prevedono la rateizzazione del bene. Ciò che cambia è chi detiene la proprietà. Nel finanziamento la proprietà è subito del cliente finale. Durante il contratto di leasing invece la proprietà è della società di leasing (concedente) e, solo al termine del contratto, può passare all’utilizzatore se riscatta il bene.
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L’operazione di leasing coinvolge tre soggetti: il fornitore, che vende il bene (a eccezione del leasing operativo); la società di leasing (concedente) che lo acquista e ne è proprietaria; l’utilizzatore, che paga un canone per l’uso del bene e può rivendicarne la proprietà alla fine, pagando un riscatto.
Questa modalità di noleggio di un bene consiste nei seguenti passaggi:
Il leasing è un’opzione adatta a imprese, professionisti e privati che desiderano acquistare beni di lunga durata dilazionando la somma da pagare.
Rispetto alle altre modalità di finanziamento, prevede alcuni specifici vantaggi:
Come ogni strumento finanziario, il leasing presenta anche alcuni svantaggi che è importante considerare prima di sottoscrivere un contratto:
Esistono cinque principali tipi di leasing:
È la tipologia classica di leasing che prevede:
Consente all’utilizzatore di prendere in leasing beni mobili (macchine utensili, attrezzature, ecc.) o immobili, strumentali all’esercizio dell’attività professionale.
La durata del contratto è variabile. La durata fiscale è di 12 anni per gli immobili ed equivale alla metà del periodo di ammortamento per i beni mobili.
La durata fiscale è il lasso di tempo minimo entro cui si possono dedurre i canoni di leasing.
Il leasing immobiliare consente di finanziare immobili a uso industriale, commerciale e professionale calcolando un piano di pagamento di 20-30 anni.
Rappresenta una buona strategia di espansione perché offre la possibilità di investire nella propria attività senza mettere a rischio subito una notevole parte del capitale.
Leasing auto
Il leasing auto è una modalità comune sia tra professionisti e aziende, sia tra privati perché prevede una rata più bassa del finanziamento. Lo svantaggio è che il veicolo non è di proprietà dell’utilizzatore, che non può decidere di venderlo prima della fine del contratto.
Il leasing operativo coinvolge solo due soggetti: il fornitore e l’utilizzatore, dato che fornitore e concedente coincidono.
Di solito, si stipula un contratto di questo genere per l’acquisto di dispositivi tecnologici, macchinari o attrezzature ad alto rischio di obsolescenza e quindi da sostituire spesso.
Rispetto alle altre tipologie, il leasing operativo non prevede l’opzione di riscatto.
Il lease back, o sale-lease back, è un contratto vantaggioso durante una carenza di liquidità:
Grazie al lease back, il fornitore diventa utilizzatore e ha la piena disponibilità del bene prodotto, aumentando la liquidità immediata e potendo quindi evitare di stipulare altri finanziamenti.