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Per poter svolgere al meglio il proprio lavoro, molte imprese sono obbligate a dotarsi di uno o più veicoli aziendali. Spesso utilizzata per eventuali trasferte o per effettuare consegne, in un mercato del lavoro sempre più competitivo l’auto aziendale sta diventando un benefit interessante anche per attrarre e trattenere i talenti.
A volte indispensabile per alcune mansioni, in altri casi viene la vettura viene concessa in “uso promiscuo”, ossia con la possibilità di poterla usare anche al di fuori dell’orario di lavoro per gli spostamenti personali.
Ma chi ha diritto alla macchina aziendale, quali sono i vantaggi per l’azienda e per il dipendente, e in quali casi l’impresa può detrarre i costi sostenuti? Nei prossimi paragrafi approfondiremo questi argomenti e non solo, illustrando tutte le regole e le casistiche riguardo le auto aziendali.
Un’auto aziendale è una vettura di proprietà dell’azienda che viene usata dai dipendenti o dai soci per necessità professionali, ossia per spostamenti legati all’attività lavorativa.
Questi veicoli possono essere impiegati per diverse mansioni, come ad esempio:
Le auto vengono acquistate o noleggiate dall'azienda stessa, e sono utilizzate per scopi specifici legati alle operazioni dell’impresa.
In determinati casi l’auto aziendale può rappresentare anche un vero e proprio benefit da concedere ai dipendenti. Se l’autovettura viene offerta a uso promiscuo, il lavoratore può utilizzarla anche di sabato e domenica e durante le altre giornate non lavorative, sia di giorno che di notte.
Chi ha diritto alla macchina aziendale?
L’auto aziendale non è un diritto. L’azienda può concederla ai dipendenti sia per svolgere solo l’attività lavorativa, sia per uso “promiscuo”, ossia anche per esigenze legate alla vita privata.
Dal punto di vista dell’impresa, una vettura aziendale può rivelarsi un’ottima soluzione per offrire un mezzo di trasporto efficiente e conveniente ai lavoratori, facilitando gli spostamenti per incontri commerciali, visite ai clienti e altre attività, e contribuire così alla produttività complessiva dell'azienda.
Una società può scegliere di:
Inoltre, può concedere l’automobile come:
Prima di dotarti di un’auto aziendale, considera i seguenti aspetti:
Nei prossimi paragrafi approfondiremo nel dettaglio ciascuno di questi argomenti.
Un’auto aziendale è un’ottima soluzione per le aziende che hanno necessità ricorrente di usare un veicolo per fini aziendali. Inoltre, il veicolo dell’impresa è solitamente ben equipaggiato e offre convenienza, prestigio, possibili vantaggi fiscali e un potenziale incremento della produttività.
Per riuscire a capire chi può guidare un’auto aziendale, è necessario distinguere tre scenari:
Situazione | Spiegazione |
---|---|
Vettura concessa come bene strumentale |
Può essere utilizzata solo per mansioni legate all’attività lavorativa. |
Vettura concessa a un singolo lavoratore o lavoratrice in uso promiscuo |
Il lavoratore o lavoratrice ha il diritto di usare l’auto aziendale anche per spostamenti non legati alla sua attività. |
Vettura concessa per uso personale |
L’auto viene concessa esclusivamente per gli spostamenti privati. Si tratta di un benefit piuttosto raro. |
Nel caso dei beni strumentali, solitamente solo chi lavora nell’azienda può guidare la vettura. Negli altri due scenari, invece, è possibile che l’auto possa essere messa a disposizione anche dei familiari del lavoratore. Tuttavia, non esistono regole generali per questa situazione, e bisogna sempre fare riferimento al contratto di utilizzo della vettura e agli accordi stabiliti con l’azienda. Le possibilità possono essere tre:
Come detto, si tratta in ogni caso di situazioni specifiche, di cui è consigliabile discutere in anticipo con il datore di lavoro per evitare fraintendimenti.
Un ulteriore aspetto da considerare riguardo l’uso e la concessione di un’auto aziendale riguarda le detrazioni fiscali per i costi sostenuti dall’impresa.
In generale, è possibile dedurre interamente l’IVA per l’auto aziendale se:
Se, invece, l’auto aziendale viene data in uso promiscuo ai dipendenti, l’IVA è detraibile al 40%.
Per quanto riguarda invece la deducibilità dei costi legati all’auto, la percentuale è variabile tra il 20% e il 70% in base a vari fattori, come ad esempio il rapporto tra l’uso personale e quello aziendale. Il testo di riferimento al riguardo è l’articolo 164 del TUIR, il Testo unico delle imposte sui redditi.
Se l’auto viene concessa al dipendente come bene strumentale, non è previsto alcun costo per il lavoratore. In caso di uso promiscuo, invece, l’uso dell’auto concorre alla formazione del reddito.
Nello specifico, il valore dell’auto concessa al dipendente viene calcolato su una percentuale del costo per ogni km percorso, che è variabile in base alle emissioni di CO2 del veicolo e parametrato su 15.000 km di percorrenza all’anno. I valori sono stabiliti da apposite tabelle annuali stilate dall’ACI, l’Automobile Club d’Italia, che sono quindi i valori di riferimento per calcolare il “costo” dell’auto aziendale per il dipendente (ossia il suo impatto sul reddito complessivo).
Per quanto riguarda i costi legati all’utilizzo quotidiano dell’automobile, solitamente la manutenzione del veicolo spetta all’azienda (che ne è di fatto la proprietaria), mentre le spese per il carburante vengono divise tra il dipendente e l’impresa in base all’utilizzo della vettura. Tuttavia, anche in questo caso non esistono regole universali, e gli accordi interni possono prevedere situazioni diverse.
Quando conviene l'auto aziendale al dipendente?
La deducibilità dei costi collegati all’auto aziendale concessa in uso promiscuo è pari al 70%. Con un uso promiscuo, il lavoratore può usare la vettura anche per spostamenti personali.
Proprio come le automobili per uso privato, anche per le auto aziendali è obbligatorio sottoscrivere una polizza RC Auto, ossia un’assicurazione.
L’iter assicurativo non è diverso da quello in vigore per le altre vetture: anche per quelle aziendali, ad esempio, vale il diritto di mantenere la classe di merito assegnata.
L’unica differenza riguarda il contraente della polizza: un’auto aziendale, e la relativa assicurazione, sono intestate alla società stessa, ed è l’impresa a essere responsabile del pagamento del premio assicurativo. L’assicurazione può essere sottoscritta per una sola auto oppure per l’intera flotta di veicoli aziendali.
Occorre però prestare attenzione al guidatore della vettura: di solito, le compagnie assicurative limitano la copertura solo alle persone indicate come conducenti, che sono quindi le uniche autorizzate a fruire del veicolo. Inoltre, l’azienda ha l’obbligo di comunicare alla Motorizzazione il nome della persona, o delle persone, che hanno il diritto di guidare l’automobile.
Per dotarsi di un’auto aziendale, un’impresa può scegliere di acquistare direttamente la vettura, intestandola alla società, di noleggiarla per un periodo di tempo prestabilito oppure optare per un leasing. Quest’ultima modalità si differenzia dal noleggio in quanto, alla fine del contratto, è prevista la possibilità di riscattare il veicolo: in altre parole, l’azienda può decidere di acquistare l’automobile noleggiata in leasing versando la cifra pattuita inizialmente.
Nella tabella riassumiamo i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna modalità.
Modalità | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|
Acquisto diretto |
• L’azienda diventa la proprietaria del veicolo e può disporne come crede. • Non sono previsti limiti nell’utilizzo della vettura. • Non vengono addebitati costi aggiuntivi o maxi rate finali. |
• L’acquisto di una vettura richiede un investimento e una liquidità aziendale elevati. • L’azienda è responsabile per ogni intervento di manutenzione. • Il valore dell’automobile sul mercato diminuisce nel tempo. |
Noleggio a lungo termine |
• Non richiede investimenti iniziali considerevoli. • Solitamente, il costo mensile include anche servizi di manutenzione e assistenza in caso di problemi. • L’azienda non deve preoccuparsi di rivendere l’auto o che il suo valore sul mercato possa diminuire. |
• L’azienda non assume mai la proprietà del veicolo, e si impegna a effettuare pagamenti mensili ricorrenti. • È possibile che il costo finale per il suo utilizzo si riveli maggiore rispetto all’acquisto di una vettura di proprietà. • Potrebbero essere applicati vincoli e limiti sul chilometraggio o su altri servizi. |
Leasing |
• Costi spesso inferiori rispetto all’acquisto di una vettura aziendale. • Se l’azienda ha interesse ad acquistare la vettura, può farlo alla fine del contratto. • Se si sceglie di non riscattare l’auto, l’impresa non deve mai preoccuparsi del suo valore sul mercato. |
• Per il periodo di tempo pattuito l’azienda non può assumere la proprietà della vettura. • Anche per un’automobile concessa in leasing potrebbero essere previste restrizioni sull’utilizzo. • Acquistare l’auto al termine del contratto di leasing richiede una maxi rata finale onerosa. |
La scelta di una specifica modalità dipende sempre dalle esigenze aziendali: se si prevede di percorrere lunghe distanze, potrebbe rivelarsi più conveniente acquistare una vettura di proprietà dell’azienda. D’altro canto, un’auto aziendale in noleggio o in leasing non rientra tra i patrimoni dell’impresa, quindi non può essere pignorata dai creditori in caso di debiti.
Infine, è importante considerare anche la normativa in merito alla vendita di un’auto aziendale, nello specifico riguardo l’applicazione dell’IVA. In generale, è necessario prendere in considerazione la detrazione IVA che si è applicata quando la vettura è stata acquistata. Se è stata detratta integralmente, allora l’intero ricavato della cessione è imponibile ai fini IVA con aliquota ordinaria. In altri casi (indetraibilità totale o detraibilità parziale), si applicano invece regole diverse.
Quando un’auto aziendale viene concessa in uso promiscuo, può essere utilizzata dal dipendente anche come auto personale, ossia per motivi non legati esclusivamente all’attività lavorativa.
In questo caso, l’uso dell’automobile contribuisce alla formazione del reddito del dipendente, sulla base delle già menzionate tabelle ACI.
La legge non prevede specifiche limitazioni riguardo l’uso della vettura da parte del dipendente. Tuttavia, gli accordi con il datore di lavoro potrebbero prevedere clausole specifiche sulle persone a cui è concesso l’uso dell’automobile (solo il lavoratore o anche i suoi familiari più stretti) o sulla divisione dei costi del carburante, i quali solitamente sono a carico dell’azienda.