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Sono tanti i dipendenti, soprattutto giovani, che ritengono fondamentali aspetti spesso trascurati in passato, come l’equilibrio vita-lavoro e i benefit aggiuntivi alla retribuzione.
In effetti, i benefit aziendali sono uno strumento strategico per attrarre e mantenere talenti, e possono contribuire a migliorare la produttività e il benessere sul luogo di lavoro.
In questo articolo approfondiremo l’argomento, spiegando cosa sono e come funzionano i benefit e come vengono tassati per i dipendenti e l’azienda.
Quando si parla di benefit aziendali, si fa riferimento a tutti gli extra che le aziende offrono ai propri dipendenti in aggiunta allo stipendio (inclusi eventuali premi e omaggi). Possono assumere diverse forme, e hanno lo scopo di:
In altre parole, mentre lo stipendio rappresenta un guadagno diretto per il lavoro svolto, i benefit aziendali sono un valore aggiunto, che può influenzare la percezione del benessere lavorativo e la soddisfazione professionale.
I benefit aziendali più comuni sono:
Di solito sono progettati per rispondere alle esigenze dei dipendenti, e possono variare notevolmente a seconda del settore, della dimensione dell’azienda e della sua cultura organizzativa.
Anche se il processo di assegnazione ed erogazione dei benefit dipende dall’azienda, è possibile individuare alcune fasi comuni:
A livello fiscale, i benefit possono essere suddivisi in due categorie: i flexible benefit e i fringe benefit.
I fringe benefit, detti anche “compensi in natura”, sono un contributo aggiuntivo alla retribuzione del dipendente. Alcuni esempi di fringe benefit sono:
Solitamente, questi benefit sono stabiliti dalla contrattazione tra il datore e il lavoratore.
D’altro canto, i flexible benefit sono da intendersi come una retribuzione complementare, messa a disposizione di tutti i lavoratori. A ciascun dipendente viene assegnato un budget con cui scegliere autonomamente quello più adatto alle proprie esigenze.
I benefit flessibili sono spesso individuati dall’azienda o dalla contrattazione collettiva, e possono includere:
Benefit in busta paga
I fringe benefit sono esentasse entro il limite di 1.000€ (per i lavoratori senza figli a carico) o 2.000€ (per chi ha figli a carico). I flexible benefit, invece, sono esenti fiscalmente senza alcun tipo di limitazione, perché non fanno parte del reddito da lavoro dipendente.
Le aziende che offrono benefit ai dipendenti godono di numerosi vantaggi, anche a livello fiscale. Nella tabella riassumiamo quelli più important.
Vantaggio | Descrizione |
---|---|
Migliore reputazione | Un pacchetto di benefit competitivo aiuta ad attrarre candidati di alto livello, e rende l'azienda più interessante nel mercato del lavoro. |
Fidelizzazione del personale | I benefit migliorano la soddisfazione e la lealtà dei dipendenti, riducendo il turnover e i costi associati alla sostituzione del personale. |
Riduzione dell'assenteismo | Offrendo benefit come un'assistenza sanitaria complementare e un supporto psicologico si può contribuire a ridurre le richieste di giorni di malattia. |
Ottimizzazione fiscale | Alcuni benefit, come i buoni pasto, possono beneficiare di agevolazioni fiscali, e ciò riduce le tasse da pagare per l’azienda. |
In generale, la tassazione dei benefit, sia per i dipendenti sia per l’azienda, può variare in base ad alcuni fattori.
Per le aziende | Per i dipendenti |
---|---|
• Se i benefit sono previsti dal CCNL, i costi saranno deducibili al 100%. • Se è l’impresa stessa a decidere di assegnarli, la deducibilità si limita alle soglie per i fringe benefit, a patto che siano previsti da un regolamento aziendale. • In caso contrario, la deducibilità si limita al 5 per mille dei costi del personale per i consumi destinati a servizi. |
• I benefit previsti dai piani di welfare aziendale sono detassati, ossia non concorrono a formare il reddito imponibile del lavoratore, e non sono soggetti a imposte INPS e IRPEF. • I benefit aggiuntivi, come ad esempio i fringe benefit, sono soggetti a tassazione oltre certe soglie. |
Per le aziende è fondamentale contabilizzare nel modo giusto i benefit concessi ai dipendenti. Le regole da seguire sono contenute nello Ias 19 (download del documento), il principio contabile internazionale dell’Unione Europea.
In generale, per quanto riguarda i fringe benefit, questi rappresentano un costo per il datore di lavoro: gran parte di essi vengono rilevati come costi del personale, oppure compresi nella voce B9 del conto economico. Inoltre, essendo compensi in natura, vanno indicati nel cedolino.
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In base alle esigenze del personale, al budget dell’impresa e ad altri fattori, i benefit concessi possono essere diversi, come ad esempio:
Normativa dei benefit in Italia
La normativa di riferimento per i benefit e il welfare a sostegno dei dipendenti è il TUIR, il Testo unico sulle imposte dei redditi. In particolare gli articoli 49, 50, 51 e 52. Inoltre, la legge 213 del 30 dicembre 2023 ha introdotto importanti novità riguardo la tassazione dei fringe benefit.