Commissioni bancarie
Quando hai un conto non paghi solo il canone mensile o annuale, ma anche le commissioni bancarie. In questa pagina, ti spieghiamo cosa sono le commissioni bancarie, quali sono le più comuni e come risparmiare su questi costi.
A volte nell’estratto conto si possono trovare spese bancarie impreviste. Vediamo cosa sono.
Le commissioni bancarie sono i costi aggiuntivi sostenuti dai clienti che aprono un conto corrente. Questi costi comprendono ad esempio le spese di prelievo presso altre banche e il canone mensile della carta di credito o di debito.
In generale, le commissioni possono essere calcolate in base a:
- una tariffa fissa;
- una percentuale sull'importo dell'operazione;
- una combinazione di entrambe.
8 tipi comuni di commissioni bancarie
Scegliere il conto corrente più economico non è così immediato perché ci sono molti fattori da considerare. Ad esempio, optare per conti a canone zero non significa eliminare tutte le spese aggiuntive.
Oltre al canone mensile, infatti, le banche possono addebitare diverse commissioni ai clienti:
- commissioni sui prelievi di contante: in generale i prelievi sono a pagamento soltanto presso gli sportelli automatici di banche diverse dalla propria;
- canone mensile delle carte di credito o di debito: le carte di pagamento spesso hanno un costo mensile, per questo ti conviene valutare bene le tue esigenze prima di attivarle;
- commissioni sui bonifici (ordinari, SEPA ed esteri), che in alcuni casi potrebbero essere gratuiti, come per i bonifici all’interno dello stesso gruppo bancario;
- commissioni sugli assegni: oltre al pagamento della commissione, bisogna anche considerare la spesa per l’acquisto del libretto degli assegni;
- commissioni per altri metodi di pagamento, come F24, pagoPA e addebiti diretti;
- commissioni sui giroconti: anche trasferire somme di denaro tra due conti correnti intestati a te può comportare un costo aggiuntivo;
- commissioni per i pagamenti in valuta estera: quando effettui una spesa all’estero ti viene applicata una commissione per il cambio valuta;
- spese per l’invio di comunicazioni cartacee, ad esempio l’invio periodico dell’estratto conto;
- interessi in caso di scoperto di conto: quando il saldo disponibile sul tuo conto è negativo, la banca ti addebita interessi fissi o calcolati in percentuale sull’importo.
Ricorda che non tutti questi costi ti saranno addebitati: le spese effettive dipendono dal tuo contratto con la banca.
Nota bene: a questi costi, si aggiunge anche il pagamento dell’imposta di bollo. Non si tratta di una commissione, ma di una tassa da pagare se si possiede un conto aziendale o personale. Nel secondo caso, l’imposta si paga solo quando il saldo medio annuale supera i 5.000€.
Come ridurre le commissioni bancarie
Le commissioni bancarie sono inevitabili, almeno in parte. La buona notizia è che si può risparmiare su alcune di queste spese.
Ecco tre strategie che possono aiutarti a diminuire le commissioni bancarie:
- analizzare o stimare l’uso del conto: se effettui poche operazioni annuali, è meglio un conto a canone zero con commissioni più alte. Altrimenti, conviene avere un conto con canone mensile, che di solito comporta meno commissioni;
- comparare le offerte e le commissioni: utilizza un comparatore di conti aziendali o personali per paragonare le opzioni a tua disposizione;
- valutare la trasparenza: scegli un istituto che dichiara tutti i costi aggiuntivi per non avere brutte sorprese quando arriva l’estratto conto.
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Inoltre, ogni tariffa include una o più carte di debito fisiche o virtuali.
- Le commissioni bancarie sono i costi aggiuntivi del conto corrente, ad esempio le spese di prelievo presso altre banche e il costo dei bonifici.
- Le commissioni possono avere una tariffa fissa o essere calcolate in percentuale.
- Leggi attentamente il foglio informativo del tuo conto e valuta diverse offerte per scegliere l’opzione più conveniente per te.