Articolo a cura di Nicola Primieri, Co-Founder & CMO FidoCommercialista
Sommario
Quante imposte e contributi si pagano in regime forfettario?

I benefici del regime forfettario
I benefici del regime forfettario
Il forfettario è un regime fiscale molto conveniente per imprese e liberi professionisti, soprattutto nei primi anni di attività.
Tale regime prevede i seguenti benefici:
- dal punto di vista fiscale, l’imposta dovuta è pari al 5% per le nuove attività (o al 15% negli altri casi) resta fissa (flat tax) fino a 65.000 € di incassi all’anno;
- dal punto di vista previdenziale, i contributi vengono calcolati su un forfait del fatturato, in base a delle percentuali assegnate ai vari codici Ateco. Inoltre, gli artigiani e commercianti in regime forfettario hanno la facoltà di ridurre al 65% i contributi dovuti;
- Semplificazione ai fini IVA: I contribuenti in regime forfettario non addebitano l’Iva in fattura ai propri clienti e non detraggono l’iva sugli acquisti. Non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati a presentare la dichiarazione e la comunicazione annuale Iva;
- I soggetti in regime forfettario non operano le ritenute alla fonte, pur essendo obbligati a indicare in dichiarazione il codice fiscale del soggetto a cui sono stati corrisposti emolumenti;
- I soggetti in regime forfettario non subiscono le ritenute, in ragione dell’esiguità della misura dell’imposta sostitutiva;
Prima di aprire ogni attività è comunque consigliabile richiedere una consulenza specifica ad un Dottore Commercialista, che saprà valutare la convenienza o meno del regime forfettario caso per caso.
Come calcolare il netto per il contribuente
Come calcolare il netto per il contribuente
Come anticipato, nel regime forfettario il reddito imponibile previdenziale viene determinato forfettariamente, in base a delle percentuali assegnate per legge ad ogni singola attività economica. A questo link trovi la tabella con i coefficienti di redditività di ogni codice ATECO.Dal fatturato vengono quindi dedotti forfettariamente i costi, la parte restante è considerata reddito imponibile previdenziale.
Al reddito imponibile previdenziale vanno sottratti i contributi previdenziali versati durante l’anno d’imposta in questione per ottenere il reddito imponibile fiscale, su quest’ultimo deve essere calcolata l’imposta sostitutiva per ottenere il netto per il contribuente.
Di seguito il dettaglio del calcolo:
Fatturato - costi forfettari = Reddito Imponibile Previdenziale (base di calcolo dei contributi)
Reddito Imponibile Previdenziale - contributi versati = Reddito Imponibile Fiscale (base di calcolo dell’imposta)
Reddito Imponibile Fiscale - imposta sostitutiva = Netto per il Contribuente
Il calcolo dei contributi previdenziali
Il calcolo dei contributi previdenziali
I contributi previdenziali dovuti dipendono dalla gestione previdenziale a cui è iscritto il contribuente, nello specifico si distinguono 4 tipologie di gestioni previdenziali:
- Gestione INPS Commercianti;
- Gestione INPS Artigiani;
- Casse private per liberi professionisti;
- Gestione Separata INPS per liberi professionisti;
Contributi per ditte individuali (artigiani e commercianti)
I contributi INPS gestione artigiani e commercianti sono pari al 24% del reddito previdenziale (forfait sul fatturato) con minimale pari a circa 3.850€ all’anno da versare con rate trimestrali.
Il contribuente in regime forfettario potrà optare per la riduzione al 65% dei contributi. In questo caso i contributi saranno pari al 15.6% del reddito imponibile previdenziale con minimale pari a circa 2.500€ all’anno da versare con rate trimestrali.
Occorre precisare che optando per la riduzione dei contributi si riducono proporzionalmente anche i contributi versati ai fini della pensione.
Contributi per liberi professionisti
I liberi professionisti iscritti all’albo pagano i contributi alle rispettive casse privatizzate. Ad esempio:
- Ingegnere/architetto a INARCASSA
- Medico a ENPAM
- Avvocato a Cassa Forense
- Biologo a ENPAB
- Infermiere a ENPAPI
- Etc.
Ogni cassa privatizzata prevede le Sue scadenze e per il calcolo dei contributi dovuti vi rimandiamo al sito di ognuna di esse. In via residuale i liberi professionisti “senza cassa” pagano i contributi alla Gestione Separata INPS.
Questa non prevede minimali fissi da pagare, ma un’aliquota da applicare al reddito prodotto, pari al 26,49% nel 2022 e pari al 27% dal 2023. Sia i contributi che l’imposta saranno proporzionati al reddito, non sono quindi previsti minimali fissi per i liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata.
L’anno di apertura della partita IVA non sarà dovuto nulla. Il primo pagamento sarà dovuto in sede di dichiarazione dei redditi (UNICO), quindi a giugno dell’anno successivo all’apertura della partita IVA. In quella sede verrà pagato il dovuto relativo all’anno precedente, ed essendo già a metà dell’anno successivo anche una prima rata (acconto) per l’anno in corso.
Il calcolo dell’imposta sostitutiva
Il calcolo dell’imposta sostitutiva
I redditi in regime forfettario sono soggetti ad un’imposta fissa (flat tax) pari al 15%. Per i primi 5 anni, se si tratta di una nuova attività, l’aliquota è ridotta ad 1/3, quindi pari al 5%.
Un tool per calcolare in automatico imposte e contributi
Un tool per calcolare in automatico imposte e contributi
FidoCommercialista, partner ufficiale accounting di Qonto, ha sviluppato un semplice tool online per calcolare in automatico e gratuitamente le imposte e i contributi dovuti da qualsiasi soggetto in regime forfettario, a questo link puoi accedere al calcolatore delle imposte di FidoCommercialista.
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