Cosa succede quando il design si presta a risolvere un problema concreto come quello dei bagagli a mano, sempre più costosi e sempre meno capienti?
Nasce un progetto come la giacca FlyOn, dalla mente della poliedrica Diana Yanes, che in sole 24 ore ha raggiunto su Kickstarter il 207% in più dell’obiettivo prefissato di crowdfunding.
Abbiamo intervistato Diana Yanes, cliente Qonto ed ex partecipante di StrongHer, che ha condiviso le sue best practice per il lancio efficace di un nuovo prodotto. Anche con poco budget a disposizione.
Diana Yanes Consulting
Diana Yanes: chi sei e di cosa ti occupi?
Sono tante cose, in nessun ordine in particolare… donna, mamma, partner, imprenditrice, stilista di scarpe, sportiva, viaggiatrice.
Nella mia carriera, nasco come stilista di scarpe, col tempo mi sono specializzata nella produzione, e finalmente sono diventata imprenditrice.
Ho un’azienda, Diana Yanes Consulting, con cui insieme al mio team aiuto le aziende dell’industria calzaturiera e fashion ad abbassare l’impatto ambientale e sociale tramite il design circolare, la scelta di materiali a basso impatto ambientale e l’inclusione sociale.
Il mio ultimo progetto? FlyOn Jacket, una giacca da viaggio che ti permette di viaggiare per 3-5 giorni senza carry-on, e quindi risparmiando.
Il progetto FlyOn Jacket
FlyOn è una giacca da viaggio nata per sostituire il bagaglio a mano: com’è nata l’idea? E perché è vincente?
L’idea è nata parlando con un mio cliente, notando come per i viaggi in Europa il bagaglio a mano incidesse, su alcune tratte, fino a 3 volte il costo del biglietto.
Ho realizzato che poteva trattarsi di un problema comune a molti, sicuramente a tutti coloro che sono soliti viaggiare con compagnie low-cost. Da qui l’idea di FlyOn: una giacca da viaggio per risparmiare sul carry-on.
Ci ho messo 9 mesi per disegnarla e poi prototiparla e me la sono immaginata come un capo realizzato non solo per risparmiare ma anche per viaggiare in modo più pratico, con le mani libere (come mamma per me è stato un vero game-changer). E poi è un pezzo multi-funzionale: quando lo svuoti rimane un bel parka waterproof, da indossare tutti i giorni.
Credo che sia un’idea vincente perché è un prodotto di design, pensato per risolvere un problema reale.E l’apprezzamento da parte del pubblico ci dà ragione: in 6 settimane abbiamo raccolto 222 prenotazioni e nelle prime 24 ore abbiamo venduto 85 pezzi.
Per un marchio avviato questi numeri non vogliono dire niente, ma per un marchio che nessuno conosce, e per cui abbiamo avuto a malapena 6 settimane per creare una community, spendendo praticamente zero in advertising, è davvero un risultato sorprendente.
La campagna di crowdfunding su Kickstarter
La campagna su Kickstarter per il lancio di FlyOn ha registrato in sole 24 ore il 207% in più dell’obiettivo prefissato: com’è stato possibile?
Grazie alla community di viaggiatori che siamo riusciti a creare!
FlyOn Jacket è un prodotto che si rivolge a un target molto specifico: lo abbiamo individuato, studiato e messo al centro del nostro lavoro, per garantire un’offerta coerente, esaustiva e inclusiva.
Ti faccio due esempi.
Quando stavamo iniziando, mi ha contattato una coppia di youtubers che danno consigli di viaggio e fanno reviews per bagagli a mano. Entrambi sono plus size e, tra le prime cose che ci hanno chiesto, è stato domandare in quali taglie fosse disponibile la giacca.
Mi hanno aiutata a capire quanto un capo come FlyOn potesse fare la differenza per viaggiatori con la loro fisicità, poiché i vestiti di taglia grande sono tendenzialmente più pesanti e grandi e il bagaglio a mano si riempie ancora più velocemente. È grazie al loro input che abbiamo deciso di rendere la collezione FlyOn super inclusiva, portando le taglie fino alla 3XL (e sicuramente oltre, in futuro).
Un altro esempio dell’importanza della community?
Una delle nostre prime acquirenti ha commentato un post social chiedendo se la giacca disponesse del dispositivo RFID-blockers (tecnologia che protegge le informazioni personali memorizzate sulle carte di credito). Era un’opzione che onestamente non avevo neanche preso in considerazione, ma ho colto il potenziale e le ho risposto pubblicamente che avrei fatto del mio meglio per implementarla.
Si è così creato un thread sui social, e altre persone hanno commentato o si sono comunque interessate all’argomento. Un giorno prima del lancio, ho annunciato proprio in quel thread che l’RFID-blocker sarebbe stato disponibile su richiesta e i partecipanti a quella conversazione sono stati proprio i primi 10 acquirenti, non appena abbiamo aperto la campagna.
Insomma, anche se in maniera molto organica, siamo riusciti a creare una community fatta di persone reali, genuinamente interessata al nostro prodotto.
Il lancio di un nuovo prodotto
Da dove partire, quando si vuole lanciare un nuovo prodotto (e non si ha molto budget a disposizione)?
Si parte da dove ci si sente più a proprio agio.
Nel mio caso, il mio lavoro è disegnare, prototipare e produrre campioni. Quindi è stato più semplice partire da qui.
Ma ovviamente non basta, poi si deve uscire dalla propria comfort zone. E credo che nel nostro caso, come ho detto, l’aver saputo attivare un piano di comunicazione efficace e aver creato una community genuinamente interessata e curiosa sia stata la ragione principale del nostro successo.
Quindi, indipendentemente da dove inizi, le altre aree poi comunque non le puoi trascurare, e non puoi pensare di prototipare in 9 mesi e poi lanciare in 2 settimane.
Che valore ha il social listening quando si lancia un prodotto?
È senza dubbio il modo migliore per fare ricerca di mercato gratuitamente, senza contare che ascoltare i propri follower ti aiuta anche a creare community e sinergie.
Credo molto nel valore del social listening, e non solo per il progetto FlyOn. Ho lo stesso approccio anche quando uso il mio Instagram personale, dove sono in contatto con un network diversificato di imprenditori, imprenditrici, designers, appassionati di moda!
Qonto per chi fa impresa
In che modo Qonto ti ha supportato e ti supporta nella tua vita di imprenditrice?
Sono una cliente e Qonto mi aiuta ogni giorno a semplificare la gestione delle finanze e della contabilità. La categorizzazione delle spese e la dashboard per la gestione del cash flow sono le mie funzionalità preferite.
Ma non solo.
Qonto supporta attivamente l’imprenditoria femminile con progetti innovativi come StrongHer, il business training a cui ho preso parte nel 2023. È stata un’esperienza molto bella e formativa, non solo per la qualità dei relatori e dei contenuti, ma anche per il punto di vista verticale sul mercato italiano.
E poi per il networking! StrongHer mi ha fatto anche conoscere tante amiche imprenditrici con cui confrontarmi, fare rete e da cui imparare.
Grazie a Qonto ho anche potuto raccontare la mia storia nel podcast StrongHerTalks: un’esperienza non solo molto bella e divertente, ma che mi ha anche garantito una certa esposizione, e sono riuscita a fare un po' di networking su LinkedIn con chi ha ascoltato il podcast. Una persona addirittura mi ha comprato un paio di scarpe!