Rifiutare gli stereotipi e sostenere un mondo del lavoro più inclusivo ed equo significa anche mettere in discussione le più diffuse e comuni letture dei paradigmi sociali e manageriali che lo definiscono.
Ad esempio: esiste davvero una leadership “al femminile”?
La domanda va oltre l’accezione (positiva o negativa) con cui siamo soliti e solite narrare i ruoli delle donne al comando e diventa così un’affermazione: prima che uomo o donna, il leader è un individuo con caratteristiche singolari che riguardano prima di tutto la competenza, l’impegno, la dedizione e l’attitudine.
Parlare di leadership, dunque, dovrebbe poter prescindere dai confini del gender. Eppure, nonostante le donne rappresentino il 41% dei membri dei board delle società quotate in Italia, solo il 2% sono CEO e solo il 4% presidenti (ANSA 2021).
Per superare gli stereotipi della narrazione si rende così necessario garantire alle donne le stesse opportunità per sviluppare e conseguire attitudini di leadership, non solo attraverso iniziative di formazione ed educazione (come StrongHer by Qonto) ma anche tramite, e prima di tutto, la consapevolezza.
Di questo, e non solo, abbiamo parlato con Liana Gabriela Rotariu - Dott. Commercialista e founder e CEO di SEMPI SRL, soluzione di CFO virtuale e contabilità automatizzata - che ha condiviso con noi la sua storia di imprenditrice, donna e straniera in Italia e la strada che l’ha condotta a fondare la propria attività.
Un percorso professionale ma anche personale, di costruzione di sé, della propria consapevolezza e del proprio ruolo di manager.