Il branding che fa crescere le aziende: parola all’esperta

StrongHer è il business training di Qonto dedicato alle donne che fanno impresa, offrendo loro non solo occasioni di formazione e approfondimento ma anche connessioni e opportunità di networking.

Veronica Duriavig, foundress di Blond Grapich Design, ha partecipato alla prima edizione del training, nel 2023, ed è stata una della protagoniste di StrongHer Talks - il video podcast che ha raccontato e portato l’iniziativa sulle principali piattaforme di streaming. 

A distanza di qualche mese, abbiamo incontrato Veronica Duriavig e insieme abbiamo discusso di personal branding e del valore commerciale e strategico che questo rappresenta per le aziende e per i professionisti.

Parola di esperta!

Raccontaci la tua storia: chi sei e di cosa ti occupi?

Sono Veronica Duriavig, ragazza di confine amante di carboidrati e gatti, Brand e UI/UX designer freelance. Ho una qualifica in tecnico grafico, un diploma in Grafica Pubblicitaria conseguito alla Scuola internazionale di Venezia insieme a un Master in Art Direction e un successivo Master in UI design del Talent Garden.

Ho iniziato il mio percorso lavorando come graphic designer prima e art director poi per diverse agenzie friulane, sviluppando solide basi nel design e una conoscenza approfondita della comunicazione visiva applicata al business. 

Oggi, come freelance, realizzo l'immagine dei brand, dal logo fino al sito, tutto coordinato. Progetto brand identity forti, riconoscibili e durevoli nel tempo, che rispecchiano i valori e la mission dei miei clienti.

Per progetti più complessi metto a punto piccoli team liquidi, formati da freelance come me, che hanno competenze ben definite e complementari alle mie.

Branding: cos’è e perché è importante per le aziende e i professionisti?

Il branding è l'insieme di tutti quegli elementi – visivi e comunicativi – che definiscono come un'azienda o un professionista si presentano al proprio pubblico. Non si tratta solo di un logo o di una palette di colori, ma dell'immagine completa e del messaggio che si vuole trasmettere.

Il branding racconta chi sei, cosa fai e perché lo fai e permette alle persone di riconoscerti e ricordarti.

Quando il branding è ben fatto, non solo si rimane impressi nella mente delle persone, ma si crea una relazione di fiducia, che aiuta a distinguersi e a posizionarsi in modo chiaro nel mercato.

Tutto questo ha effetti concreti sul business: la coerenza visiva e la chiarezza di valori trasmessi dal brand portano clienti più fidelizzati e, di conseguenza, maggiori guadagni. Insomma, investire nel branding è una strategia che ripaga nel tempo e contribuisce alla crescita dell’attività.

Quanto valore ha per te e per la tua attività il personal branding?

Per me, il Personal Branding ha avuto un ruolo fondamentale nel dare una direzione alla mia carriera. Ho investito molto tempo nella sua progettazione, ponendo grande attenzione a creare un’immagine e un’identità in linea con il mio stile e i miei valori.

Questo investimento iniziale è stato ampiamente ripagato, perché mi ha permesso di attrarre i clienti giusti: quelli che condividono la mia visione e apprezzano l'approccio unico che porto nel mio lavoro. Una volta progettata con cura la mia identità, il resto è stato molto più naturale

Questo non solo ha facilitato il mio lavoro quotidiano, ma ha anche consolidato la mia reputazione, facendo sì che i clienti arrivassero già consapevoli di cosa aspettarsi e ben disposti a costruire relazioni basate su fiducia e trasparenza.

In definitiva, il Personal Branding è stato uno degli investimenti più importanti per la mia attività: grazie a una presenza coerente e professionale, ho potuto distinguermi, posizionarmi come esperta e generare continuamente nuove opportunità di crescita.

Prima di diventare libera professionista sei stata dipendente: cosa ti ha spinto a fare questo passo? Quali sfide hai incontrato? Ma anche quali soddisfazioni ti ha portato?

Prima di diventare freelance, ho cambiato diverse agenzie, pensando ogni volta che il problema fosse l’ambiente di lavoro. In realtà, mi sono resa conto che quello che cercavo era più profondo e radicato in me: avevo bisogno di una libertà di manovra, di potermi gestire in modo autonomo, di un ritmo e uno spazio dove potessi davvero esprimere la mia creatività.

Fare il salto verso la libera professione è stato un percorso che, paradossalmente, mi ha dato immediatamente la sensazione di essere “al posto giusto.” Anche se non sono mancate le sfide, finalmente mi sentivo in linea con la mia visione del lavoro. Le difficoltà più grandi sono state imparare a dire di no, gestire personalità forti e affrontare la sindrome dell’impostore – dubbi e insicurezze che spesso emergono quando si è soli nella gestione di tutto.

Hai partecipato alla prima edizione di StrongHer e sei stata protagonista di StrongHer Talks, il podcast di Qonto dedicato alle donne imprenditrici: cosa ti sei portata a casa da queste esperienze?

Partecipare a StrongHer e a StrongHer Talks è stata un’esperienza incredibilmente arricchente. 

È un percorso estremamente prezioso, e devo dire che avrei voluto avere accesso a un’iniziativa simile quando ho aperto la Partita IVA cinque anni fa. StrongHer offre una combinazione di ispirazione, motivazione e un confronto reale, facendoti sentire compresa e supportata.

Mi ha fatto capire quanto sia importante, anche per noi freelance, il potersi confrontare e sostenere a vicenda, soprattutto in un mondo imprenditoriale che a volte può sembrare solitario.