Per vendere su Amazon serve la Partita IVA?

Articolo a cura della Dott.ssa Deborah Poinelli, CONSOL. 

Questa è la prima domanda che si pone chiunque voglia iniziare a vendere su Amazon.

E la risposta, in realtà, è molto semplice e priva di fraintendimenti: sì!

Per vendere su Amazon serve la Partita IVA.

Vendere online è un’attività commerciale assimilabile (nella forma) alla vendita nel negozio sotto casa. Richiede organizzazione, investimenti e un’attenta pianificazione. Augurandoci ovviamente che produca reddito. Chi vende online, dunque, è a tutti gli effetti un imprenditore (o imprenditrice!) e deve per questo rispondere a dei precisi obblighi fiscali.

E la prestazione occasionale fino a 5.000 euro di vendite?È uno strumento che interessa chi svolge attività puramente intellettuali (ad esempio consulenza) e in modo occasionale, dunque non è applicabile al commercio online.

L’unica eccezione è nel caso tu sia un hobbista: se il prodotto che vendi è frutto del tuo ingegno, porta la tua “firma”, è artigianale e praticamente unico, allora in questo caso non hai bisogno di Partita IVA!

E, infine, se svuoti la cantina della nonna e metti tutto online?

Anche in questo caso, non avrai bisogno di Partita IVA, perché stai vendendo dell’usato di tua proprietà, che non è stato comprato con il fine di essere rivenduto e di ottenere quindi del guadagno.

Attenzione, però: se passi la domenica a trovare pezzi unici nei mercatini vintage e poi rivendi questi prodotti online, stai facendo impresa! Quindi ti servirà la Partita IVA. 

Come per tutte le attività commerciali, quando decidi di iniziare a vendere su Amazon (e di farlo in modo “fiscalmente” corretto) dovrai decidere se:

• Aprire una ditta individuale
• Costituire una società

Voglio chiarire fin da subito che la scelta non dipende solo dal fatto che tu intraprenda questa attività da solo o con altri soci.

Ovviamente, se i portatori di interessi sono più di uno, non potrai aprire una ditta individuale (piuttosto, un’impresa familiare); se il progetto invece fosse tutto tuo potresti decidere di costituire una SRL a socio unico: tu.

Le variabili da considerare quando devi scegliere tra ditta individuale o società (di capitali, in questo caso) sono davvero molte.Ecco alcuni dei punti che ti consiglio di esaminare in questa fase preliminare:

• Numero dei portatori di interessi
• Rischio intrinseco dell’attività e dei prodotti che venderai (e predisposizione personale al rischio)
• Situazione patrimoniale personale e familiare
• Situazione economica e finanziaria personale
• Capitale da investire
• Budget destinato alla burocrazia e alla gestione contabile
• Pianificazione Fiscale
  
  

  Come già anticipato, mentre la ditta individuale ha un unico titolare, la SRL può averne uno o tanti.
  
  

  E mentre il titolare di una ditta individuale risponde personalmente e con il proprio patrimonio dell’attività di impresa, la SRL tutela i soci, grazie ad una responsabilità limitata al capitale sociale.
  
  

  Quindi, se sai già che vuoi tenere distinti il tuo patrimonio familiare da quello dell’impresa e hai già un reddito da dipendente e non vuoi accumularlo con quello d’impresa, dovresti valutare di costituire la tua SRL.

Qualunque sia la categoria merceologica che deciderai di vendere, che siano candele profumate, scarpe, sedie o altro, il codice ATECO sarà lo stesso: 47.91.10.

Si tratta infatti del codice ATECO che identifica, in generale, la vendita online.

Non fa riferimento a categorie specifiche di prodotti, né ai canali di vendita (o acquisto).

Con questo codice ATECO potrai vendere su Amazon, su ogni altro marketplace, sui social o sul tuo e-commerce. E potrai vendere prodotti comprati da grossisti, da privati o in dropshipping
.

Ricorda solo queste tre regole molto importanti:

• Se costituisci una SRL, fai in modo che l’oggetto sociale non definisca categorie esclusive di prodotti. Cerca di essere il più generico possibile!
• Se apri una ditta individuale, indica alla Camera di Commercio diverse categorie merceologiche, così che tu possa decidere in un secondo momento di cambiare prodotto senza dover mettere mano alla visura camerale.
• Ci sono categorie di prodotti che richiedono requisiti professionali e/o comunicazioni particolari agli enti (es. alimentari, integratori, mangimi, etc). Fai sempre una verifica con il tuo consulente.

Ora che la tua impresa è attiva e sei pronto a vendere su Amazon vorresti poterti dedicare 100% alla crescita della tua attività.

Eppure la burocrazia non finisce qui.

Ti consiglio, quindi, di dotarti subito di tutti gli strumenti utili a semplificare la gestione amministrativa e contabile, affinché questa non diventi un peso eccessivo.

Non sai da dove cominciare?

• Può sembrare banale (ma, fidati, non lo è!), ma la prima regola importante è inserire nel modo corretto tutte le impostazioni del Seller Central.
• Ricordati di comunicare il tuo corretto regime fiscale, di indicare le aliquote IVA ai prodotti, di comunicare se sei iscritto all’OSS (One-Stop-Shop) e di verificare se tu possa aderire alla fatturazione automatica di Amazon.
• Seconda regola importante: chiedi al tuo consulente di spiegarti come certificare le tue vendite. Corrispettivi o fatture? Quando fare uno e quando l’altro? Capire esattamente cosa fare, potrebbe farti risparmiare molto tempo (ed evitare molte sanzioni!).
• Cerca poi di digitalizzare e automatizzare il più possibile gli adempimenti contabili. Esistono dei programmi che possono aiutarti ad estrapolare i dati dal seller central, senza doverci investire notti intere.
• E infine, valuta di rivolgerti a un consulente fiscale specializzato. La fiscalità di Amazon è davvero esclusiva, in costante evoluzione e non ha confini geografici. Una guida esperta al tuo fianco può davvero fare la differenza.