In che modo le imprese italiane hanno finora investito o progettato di investire i fondi messi a disposizione dal PNRR in base ai dati raccolti dall’Osservatorio Qonto.
Sommario
Con la recente crisi di governo e le elezioni anticipate previste per il prossimo settembre si è determinato un rallentamento dell’azione legislativa che potrebbe mettere a repentaglio numerose misure e provvedimenti.
Il governo infatti resterà in carica solo per la gestione degli affari correnti fino alla formazione di un nuovo esecutivo e in questi mesi potrà portare avanti solo i provvedimenti approvati dal Parlamento ma non potrà prendere iniziative di governo né approvare decreti legge o riforme.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza: cosa ci riserva il futuro?
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza: cosa ci riserva il futuro?
Ad aprile 2021 il Senato ha approvato il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un pacchetto di riforme e incentivi per supportare la ripresa economica del Paese dopo l’emergenza Covid.
Il piano si inserisce nel programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea che dà diritto all’Italia ad investimenti pari a 200 miliardi di euro fino al 2026 al netto dell’esecuzione di alcune riforme strutturali. Finora il governo ha ottenuto quasi 67 miliardi di euro ma per ottenere la prossima rata da 22 miliardi occorre raggiungere 55 nuovi obiettivi nella seconda metà del 2022.
Il futuro, dunque, si presenta incerto.
PMI e PNRR: su cosa hanno puntato finora le imprese italiane? I dati dell’Osservatorio Qonto
PMI e PNRR: su cosa hanno puntato finora le imprese italiane? I dati dell’Osservatorio Qonto
In un recente ricerca condotta a giugno 2022, Qonto ha indagato in che modo le PMI hanno finora investito o pianificassero di investire i fondi messi a disposizione dal PNRR, focalizzandosi in particolare su come le risorse messe a disposizione dal PNRR possano o avrebbero potuto contribuire ad accelerare il processo di digitalizzazione del tessuto imprenditoriale del Paese.
L’indagine è stata condotta su un campione di oltre 1.000 PMI attive in tutto il territorio italiano e operanti in differenti settori economici e ha voluto indagare non solo il comportamento delle imprese nei confronti degli incentivi previsti da PNRR ma anche il loro stato di digitalizzazione, la formazione e le competenze maggiormente richieste.
Di seguito i più salienti tra i dati emersi:
- Oltre il 70% delle piccole e medie imprese intervistate ha dichiarato di avere già fatto ricorso o aver intenzione di far ricorso agli incentivi previsti dal PNRR (di queste, il 61% circa ne sta già facendo uso). Ad avere aderito agli incentivi sono soprattutto le PMI di maggiori dimensioni: tra le aziende da 50 a 250 dipendenti una su due (56%) ne ha già fatto ricorso, mentre tra le micro-imprese fino a 10 dipendenti solo una su quattro (26%) si è già attivata per utilizzare i fondi.
- Tra gli interventi coperti dalle agevolazioni, i più richiesti e scelti da oltre la metà delle PMI intervistate spiccano l’accesso al credito di imposta (52%) e la formazione (51%). Per quanto riguarda la prima, il credito di imposta interessa in particolare le aziende manifatturiere (62,5%) e le imprese dell’edilizia (60%), attirando oltre la metà (52%) delle micro-imprese fino a 10 dipendenti.
- Tra gli stanziamenti previsti, 9 su 10 (91%) tra le PMI italiane che stanno già sfruttando o approfitteranno dei fondi messi in campo dal PNRR, hanno deciso di investire nella digitalizzazione del proprio progetto di impresa. Sul totale delle aziende, la percentuale di quelle che scelgono di aderire al PNRR per innovarsi digitalmente sale dal 55% di dicembre 2021 (secondo una precedente indagine svolta da Qonto e ProntoPro su un campione di oltre 100 PMI e oltre 500 professionisti) al 64% di giugno 2022.
Innovarsi, tuttavia, non significa solo implementare sistemi e processi a elevato valore tecnologico ma anche investire in formazione per colmare il gap di competenze digitali che caratterizza il contesto italiano. Secondo i risultati DESI 2021 l’Italia è al 25° posto fra i Paesi dell’UE in materia di e-skill e si tratta di una realtà che trova conferma anche nei risultati della nostra survey, secondo cui le competenze digitali, oggi più che mai necessarie per essere maggiormente competitivi sul mercato, siano ritenute da 1 azienda su 4 (26%) tra le più difficili da reperire.
- Non stupisce, dunque, come per il 64% circa delle aziende che scelgono di investire in formazione utilizzando le risorse del PNRR, gli investimenti in quest’area si focalizzeranno sullo sviluppo di competenze digitali, che rappresenta uno degli elementi chiave del PNRR intorno al quale ruota il futuro delle aziende e delle PMI e in particolare di quelle che operano nel settore manifatturiero (76%) e di quelle in attività da almeno 20 anni (72,5%).
Cosa aspetti? Prova Qonto!
Vuoi ottimizzare la gestione finanziaria del tuo business o conoscere gli strumenti e le funzionalità offerti da Qonto? Siamo qui per te.
A CURA DI
Costanza è una copywriter con oltre 10 anni di esperienza. In Qonto ha un obiettivo ambizioso: semplificare concretamente la vita degli imprenditori e delle imprenditrici attraverso contenuti chiari, immediati ed esaustivi.
Articoli consigliati
Iscriviti alla nostra newsletter
Ricevi le ultime notizie, le novità e gli appuntamenti da non perdere per chi fa impresa.