Negli ultimi due anni, i finanziamenti erogati alle PMI italiane dalle piattaforme Fintech hanno subito una crescita significativa.
Secondo i dati forniti da ItaliaFintech, l’associazione che riunisce gli imprenditori del Fintech in Italia, nel 2020 i canali alternativi di finanziamento hanno fornito circa un 1,8 miliardi di liquidità addizionale alle imprese, con una crescita di quattro volte e mezzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I finanziamenti erogati da operatori Fintech hanno continuato a crescere nel 2021, raddoppiando sia in termini di volume sia per numero di società servite, raggiungendo i 3,7 miliardi di euro con oltre 12.000 aziende finanziate.
Una crescita resa possibile dall’utilizzo dei dati e dalla tecnologia, che ha portato gli operatori tradizionali a percepire i nuovi player come possibili partner anziché antagonisti.
Ciò ha implicato una crescita del numero delle partnership fra attori Fintech o tra Fintech e operatori tradizionali: i dati dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico lo confermano, insieme al rapporto PwC 2021 “Collaboration is the way for a more mature and sustainable growth of Italian FinTech”.
L’evoluzione dei finanziamenti post Covid
A evolversi e cambiare, nell’ultimo biennio, non sono state solo le modalità di accesso ai finanziamenti, ma anche le finalità delle richieste di credito.
Le imprese di uno dei settori più duramente colpiti dalle conseguenze della pandemia, ossia quello della ristorazione, hanno affrontato nella prima fase le chiusure forzate dovute al lockdown e successivamente il calo di frequentazione legato alle varie restrizioni anti-contagio.
Se nella primavera del 2020 la preoccupazione maggiore dei ristoratori era tutelarsi dal punto di vista finanziario, le loro esigenze si sono poi evolute verso interventi di messa in sicurezza dei locali e di investimento per l’ammodernamento degli spazi e dei servizi offerti.
Ovviamente non sono mancate nemmeno le imprese che hanno avuto la capacità di cogliere le opportunità offerte dal digitale, come dimostrato dalla crescita del food delivery.
La digitalizzazione, in generale, è anzi diventata uno strumento fondamentale con cui le PMI hanno reagito al contesto pandemico, attrezzandosi per rimanere competitive sul mercato.
Focus sui modelli di valutazione del rischio
A digitalizzarsi è stato anche il settore dei finanziamenti.
La crisi sanitaria del Covid-19 ha infatti implicato il crearsi di due situazioni: un aumento del numero delle richieste di prestito legate alla creazione di garanzie statali e un aumento dell'incertezza sulla probabilità di default.
Per mitigare il rischio, le società Fintech hanno sviluppato i propri modelli di scoring, di cui è importante comprendere il funzionamento e i vantaggi che possono offrire al cliente finale.
Quali sono i vantaggi per il cliente finale?
Le transazioni bancarie forniscono una visione unica delle operazioni quotidiane di un'azienda e un modello basato su di esse permette di analizzare la capacità del richiedente di rimborsare il prestito potenziale.
Questo è solo un esempio dell’accelerazione digitale impressa dalla pandemia e dell’abilità del mondo Fintech di tradurre le situazioni imprevedibili, come la recente crisi Covid, in opportunità.
Il settore del credito alle imprese ha intrapreso una nuova strada, in cui gli operatori innovativi hanno assunto il ruolo di abilitatori tecnologici a beneficio del mercato e degli imprenditori, ampliando sempre più le possibilità a loro disposizione.