Immaginare un mondo che ancora non c’è continuando a mettere ogni giorno in discussione le proprie convinzioni. La ricetta del successo dalla seconda tappa del PowerUp! Roadshow di Firenze.
Sommario
Come creare un modello di business scalabile: la parola a Chef in Camicia e Treedom

Conosciamo bene l’ecosistema italiano delle startup e ne comprendiamo profondamente le caratteristiche peculiari: le esigenze, gli ostacoli che ne rallentano la crescita, le sfide e le opportunità da cogliere.
Si tratta di una fitta rete di realtà innovative che tuttavia in Italia fatica a raccogliere investimenti e quindi a colmare il gap con il contesto europeo e a crescere in quanto sistema. In modo reale, sano e dunque sostenibile.
Ci siamo chiesti in che modo avremmo potuto supportare le startup italiane lungo questo percorso: Qonto d’altronde non è un incubatore né un investor, e nemmeno un player istituzionale.
Quello che possiamo mettere a disposizione, a nostro avviso, è qualcosa di diverso ma di ugualmente prezioso: possiamo condividere con l’ecosistema imprenditoriale italiano dell’innovazione il nostro know-how, la nostra esperienza e il nostro network di partner e di investitori. Insieme al nostro DNA di imprenditori.
La seconda tappa del PowerUp! Roadshow: Firenze
La seconda tappa del PowerUp! Roadshow: Firenze
È così che è nata PowerUp!, la prima call per startup firmata Qonto! Un’iniziativa che abbiamo deciso di portare in giro per tutta l’Italia con un Roadshow itinerante, che dopo la prima tappa di Torino è approdato a Firenze e arriverà poi a Bari e a Roma.
La tappa fiorentina - lo scorso 14 luglio, negli spazi di Nana Bianca - ha visto la partecipazione di Nicolò Zambello, CEO e Co-founder di Chef in Camicia (OneDay Group) e di Federico Garcea, CEO e Co-founder di Treedom, due scaleup innovative italiane e di successo.
Senza dimenticare che la strada verso l'hyper growth non è una sola e che ogni startup deve prendere le misure con la propria natura e soprattutto con il contesto all’interno del quale si trova a muovere i primi passi e quelli successivi. Sempre pronta, se necessario, ad adattare la rotta e ad assecondare i tempi che cambiano e si evolvono.
Verso una direzione che non sempre è quella sperata, o per lo meno immaginata, ma che può (e deve!) diventare in ogni caso la direzione giusta.
Per scalare, infatti, occorre prima di tutto essere disposti a mettere in discussione le proprie convinzioni e a fare della flessibilità uno dei pilastri della propria identità di startupper.
Leggere per credere!
C’era una volta un’idea
C’era una volta un’idea
Digitalizzazione è ancora sinonimo di innovazione?
Difficile rispondere: la realtà in cui siamo immersi è talmente permeata da strumenti e soluzioni digitali che il futuro sembra essersi spostato già un passo più in là. Nella meta realtà o addirittura nello spazio, come ci insegna Jeff Bezos.
Eppure non serve andare tanto lontano. C’è ancora spazio qui sulla terra per innovare. Il punto è, e sembrerà banale, farsi venire in mente l’idea che nessuno ha saputo sviluppare prima di te.
O, ancora più creativamente, applicare per primi un’idea a un contesto che ne è originariamente ed etimologicamente distante. Se non addirittura contrario.
Quanto, ad esempio, può essere digitale un albero? Moltissimo, nel progetto di Treedom: la prima piattaforma al mondo che in pochi clic permette di piantare (e regalare) un albero dotato di una certificazione digitale unica attraverso cui geo-localizzarlo, monitorarlo e vederlo crescere. Potendo poi sfruttare, in ottica di business, l‘intera gamma di strumenti di comunicazione e di marketing che appartengono alla dimensione digitale.
C’era una volta un’idea, quindi. E la capacità di immaginare un mondo che ancora non esiste. Ad esempio una foresta digitale.
Ecco come si inizia a scalare.
Missione community
Missione community
L’idea, da sola, ovviamente non basta. Gli ingredienti del successo sono tanti altri e tra questi rientra a pieno diritto una community di qualità.
Anche in questo caso non esistono strade a senso unico ma tante possibilità: ci sono casi in cui la community orbita e prende forma intorno alla figura di un influencer (da cui, talvolta, si può però fare un po’ fatica a staccarsi) e ci sono contesti in cui la crescita della community è trainata, in maniera organica, dalla qualità dei contenuti e da una scelta attenta, puntuale e innovativa dei formati e dei canali di condivisione.
Indispensabile, quindi, non solo conoscere i propri utenti ma anche le potenzialità messe a disposizione dai mezzi di comunicazione. Non dimenticando mai che la velocità a cui si muovono le scale (cit!), in questo ambito, non perdona chi non è flessibile e non sa proiettarsi nel futuro.
Hai detto B2B?
Hai detto B2B?
C’è un errore comune, in Italia, quando si tratta di startup. Ed è il sottovalutare l’enorme potenziale messo a disposizione dal settore B2B - non solo per farsi conoscere e finanziare ma anche come punto di partenza per costruire una community di utenti B2C.
Chef in Camicia e Treedom ne sono due chiari esempi: due startup che hanno saputo sfruttare le potenzialità, il network e gli strumenti del Business to Business per dare forza al proprio progetto, per individuarne i punti di forza e per potersi misurare con i propri limiti. Per iniziare a crescere e a scalare, con l’obiettivo poi di approdare anche nella dimensione Consumer.
Parola d’ordine, ancora una volta, flessibilità. E la capacità fondamentale di mettere in discussione le proprie idee, perché solo così avranno la possibilità di evolvere.
È così che Chef in Camicia è diventata, oltre che una piattaforma di intrattenimento anche un’accademia digitale di alta cucina: con la consapevolezza di fare un grande passo e la volontà di sfidare la natura stessa del proprio progetto, con la transizione da un modello prettamente B2B a uno misto Business e Consumer.
Caro Business Model
Caro Business Model
Mai dimenticarsi, d’altra parte, che l’obiettivo cui puntare è prima di tutto quello di costruire un modello di business scalabile e che il percorso per raggiungere la vetta può essere diverso da quello ipotizzato. Godetevi la salita e i cambi di direzione: a volte i paesaggi più belli li vedi solo se sbagli strada.
A CURA DI
Costanza è una copywriter con oltre 10 anni di esperienza. In Qonto ha un obiettivo ambizioso: semplificare concretamente la vita degli imprenditori e delle imprenditrici attraverso contenuti chiari, immediati ed esaustivi.
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