Articolo a cura di Marzia Chiuselli, Dottore Commercialista specializzata in business online.
Proroga versamento secondo acconto 2023: novità per le Partite IVA
Vediamo insieme i dettagli, i prerequisiti e le implicazioni della recente proroga del versamento del secondo acconto delle imposte 2023, dedicato alle Partite IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro.
Il rinvio
Con il Decreto Anticipi (DL n.145/2023), il Governo ha recentemente deciso di concedere più tempo per il versamento della seconda rata di acconto delle imposte per 2023. Infatti, è possibile differire il pagamento – solo per quest’anno – dal 30 novembre al 16 gennaio 2024.
Quali sono le categorie interessate?
Con la circolare n. 31/E l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti, specificando che tale possibilità non vale per tutti i contribuenti.
Benefici di questa misura se rispetti queste due condizioni:
- devi avere la Partita IVA;
- devi aver dichiarato, per il 2022, ricavi o compensi fino a 170.000 euro.
Pertanto, risulti escluso dall’agevolazione se sei:
- persona fisica senza Partita IVA (ad esempio, sei socio di società di persone o di capitali);
- persona fisica con Partita IVA e hai dichiarato, per il 2022, ricavi o compensi superiori a 170.000 euro.
Sono inoltre esclusi anche i soggetti diversi dalle persone fisiche (quali, ad esempio, le società di capitali e gli enti non commerciali).
La verifica sui ricavi
Per verificare il rispetto della soglia dei 170.000 euro, si deve far riferimento ai compensi dichiarati per il 2022.
I tributi esclusi dalla proroga
Non rientrano nella proroga, e quindi non è possibile posticipare il loro versamento al 16 gennaio 2024, i contributi previdenziali e assistenziali e quelli dei premi assicurativi INAIL. Queste somme dovranno essere pagate con modello F24 entro il 30 novembre 2023.
Conviene usufruire della proroga?
Non esiste una risposta univoca e sicuramente è un’opportunità che va valutata con attenzione.
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