L’accessibilità digitale spiegata in modo semplice

La sostenibilità, la diversità e l’obiettivo di posizionarsi come azienda che sia d’ispirazione nel settore Fintech sono punti chiave della strategia sull’impatto messa in campo da Qonto. Per questo, una parte fondamentale del nostro impegno è affrontare i problemi relativi a Diversità, Equità e Inclusione (DEI) sotto diversi punti di vista. Ciò include anche il concetto di accessibilità.

È un progetto che coinvolge tanti team, a partire da chi gestisce le iniziative di DEI fino agli sviluppatori e ai progettisti del sito web e dell’app Qonto. Insieme, con l’obiettivo di rendere il nostro prodotto più accessibile. Cosa significa? Ristudiarlo e ristrutturarlo, identificare le aree di miglioramento e verificare che soddisfi completamente i bisogni dei nostri e delle nostre clienti.

In questo articolo, daremo una definizione semplice di accessibilità e ne spiegheremo l’importanza nel mondo digitale. Inoltre condivideremo informazioni utili per la gestione del tuo business, per aiutare te e i tuoi clienti a comprendere meglio e mettere in atto alcune di queste pratiche.

Se volessimo racchiudere la definizione di accessibilità digitale in una sola frase potremmo dire: rendere il prodotto di un’azienda fruibile e intuitivo per qualsiasi persona, a prescindere dalle sue capacità fisiche o cognitive.

Per esempio nelle app e sui siti web, da smartphone o da computer, l’accessibilità include:

• Strumenti di lettura dello schermo
• La riduzione di luci intermittenti o di notifiche a comparsa
• Sottotitoli e/o audiodescrizioni
• Strumenti di riconoscimento vocale avanzati, in grado di individuare modalità di espressione atipiche

E tante altre tecnologie che un prodotto deve avere per poter essere utilizzato dagli utenti nella sua totalità o quasi.

Con accessibilità digitale, quindi, si intendono tutti gli strumenti informatici che chi possiede un business può sfruttare per attirare clienti e rendere il proprio prodotto fruibile sotto diversi aspetti: si parla di visitabilità delle pagine di un sito web, adattabilità e usabilità di un’app, ma anche di accessibilità per qualsiasi strategia di marketing.

In Italia la norma di riferimento per l'accessibilità digitale è la Legge n. 4 del 9 gennaio 2004, nota anche come Legge Stanca, entrata in vigore il primo febbraio dello stesso anno.

La Legge Stanca ha l’obiettivo di tutelare e garantire il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti d’informazione e ai relativi servizi, anche informatici e telematici, rifacendosi alla Direttiva UE 2019/882 del Parlamento e del Consiglio Europeo che stabilisce le linee guida in materia di accessibilità a cui tutti i soggetti interessati devono adeguarsi.

Oltre alle leggi con cui un Paese può facilitare l’accesso digitale inclusivo a prodotti e servizi, esistono anche delle linee guida che si rivolgono proprio a chi sviluppa siti web: si tratta delle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG).

Le WCAG supportano gli sviluppatori nella realizzazione di pagine web usabili, visitabili e adattabili, da computer, smartphone e tablet. Queste linee guida tengono in considerazione gli elementi che influenzano maggiormente l’esperienza dell'utente, a partire dai contenuti (testi, immagini e video, audio…) fino ai servizi di assistenza tecnologica, per offrire una navigazione ottimale.

L’accessibilità digitale di un business è senza dubbio un valore aggiunto: più il tuo prodotto è inclusivo, più visibilità ottieni. Ma oltre a essere doverosa per una questione di inclusività, l’accessibilità di un sito web o di un’app offre altri numerosi vantaggi:

1. Amplia la tua presenza sul mercato: il 16% della popolazione mondiale ha una disabilità significativa, che equivale a circa 1,3 miliardi di persone (o 1 persona su 6). Per i titolari di un business, non dare priorità all’accessibilità e all’usabilità del proprio prodotto, sito web, negozio o ufficio significa dimenticarsi di una grande fetta di potenziali clienti.
   
   
2. Stimola l’innovazione: tenere in considerazione diverse persone con bisogni specifici porta sviluppatori e progettisti a ripensare in modo sostanziale e creativo i processi di realizzazione e i servizi informatici offerti da un sito web, un’app o un prodotto. In questo modo, l’accessibilità digitale diventa un fattore che porta benefici a tutti, indiscriminatamente.
   
   
3. Accresce la reputazione di un brand: i clienti potrebbero essere più propensi a supportare e raccomandare un brand che si interessa alle necessità di diverse persone. Dimostrare attivamente il proprio impegno per la diversità e l’inclusione trasmette fiducia e attenzione nei confronti dei bisogni delle persone.
   
   
4. Riduce al minimo i rischi legali: rendere il proprio business accessibile può avere costi elevati, ma non è nulla in confronto all’azione legale di un cliente che ti accusa di discriminazione o mancata accessibilità. Senza contare che una simile denuncia provoca danni irreparabili alla reputazione del tuo brand. Per questo, meglio dare priorità all’accessibilità ed evitare conseguenze spiacevoli.

L’accessibilità digitale riguarda principalmente prodotti, siti web e app che, in termini di visitabilità e adattabilità, hanno l’obiettivo di permettere a ogni persona di gestire qualsiasi tipo di deficit o disabilità e semplificare l’accesso ai servizi informatici. Per rendere un prodotto veramente accessibile è necessario considerare ognuna delle seguenti aree, anche se all’apparenza potrebbero non sembrare correlate.

L’accessibilità digitale riguarda principalmente la vista. Per questo è cruciale che ogni business sia attento all’accessibilità, alla visitabilità e all’adattabilità della propria app o delle pagine del proprio sito web. Per chi soffre di cecità totale o quasi totale è necessario impostare una presentazione audio del prodotto, mentre deficit visivi meno gravi richiedono tecnologie più facili da implementare.

Per esempio, il daltonismo potrebbe impedire di cogliere tutte le informazioni utili di un prodotto. La soluzione è adattare le combinazioni di colori usati su un sito web o un’app: l’esperienza visiva degli altri utenti non cambia e si viene incontro ai bisogni delle persone daltoniche in modo semplice.

Altri esempi di accessibilità digitale a sostegno delle disabilità visive sono:

1. Garantire che il contrasto tra testo e schermo non impedisca la leggibilità: per esempio, il rapporto di contrasto dovrebbe essere di almeno 4,5:1 per testi di dimensioni normali e 3:1 per testi più grandi.
   
   
2. Usare un numero limitato di colori per comunicare in modo più efficace: per esempio, l’arancione e il blu sono colori adatti per le persone daltoniche, mentre bisognerebbe evitare di utilizzare il rosso e il verde insieme.
   
   
3. Permettere agli utenti di regolare manualmente le dimensioni dei caratteri: per esempio, molti siti web sono accessibili perché permettono di adattare la grandezza del testo dalle impostazioni del browser.
   
   
4. Non utilizzare esclusivamente i colori per segnalare informazioni importanti o significative: si possono usare icone, simboli o etichette per metterle in risalto.

Sono diverse le tipologie di perdita dell’udito che possono impedire alle persone di vivere un’esperienza di navigazione online soddisfacente:

• Chi soffre di perdita dell’udito conduttiva sente i suoni più ovattati
• La sordità neurosensoriale distorce i suoni
• Gli acufeni provocano un crepitio o un fischio all’orecchio quando si percepiscono i rumori esterni

Per rispondere a queste disabilità uditive, si può rendere il proprio prodotto più accessibile grazie a servizi come:

1. Trascrizioni di dialoghi ed effetti sonori dettagliate e sincronizzate ai contenuti video: per esempio, Netflix fornisce ai propri utenti le trascrizioni di tutti i contenuti originali.
   
   
2. Interpretazioni nella lingua dei segni durante gli eventi in diretta: l’interprete può essere presente fisicamente oppure in collegamento video durante un discorso.
   
   
3. Suoni ridotti sul sito web, così da non aggravare gli acufeni: per esempio, molti siti web evitano di usare segnali acustici o suoni elaborati, optando invece per il semplice rumore del clic quando un utente seleziona un qualsiasi elemento.
   
   
4. Suoni di notifica di un’app che possono essere spenti o regolati facilmente: per esempio, gli smartphone spesso consentono agli utenti di regolare il volume e le impostazioni delle notifiche.

I prodotti digitali offrono un aiuto straordinario alle persone con disabilità motorie. Una soluzione finanziaria 100% online come Qonto, ad esempio, offre ai propri clienti un’accessibilità e un’usabilità molto più vaste proprio perché non è necessario spostarsi fisicamente per aprire un conto.

Oltre alla disabilità motoria, l’accessibilità digitale può aiutare anche le persone che vivono in zone remote o isolate: anche loro hanno bisogno di poter accedere a prodotti o a servizi informatici in modo completo e a distanza, per esempio quando si tratta di firmare documenti o contattare il servizio clienti.

L’accessibilità digitale supporta le disabilità motorie attraverso:

1. Tastiere speciali: che consentono di scrivere utilizzando una sola mano oppure tastiere con caratteri di dimensioni maggiori.
   
   
2. Comandi vocali: per esempio, Alexa di Amazon può essere usata per controllare la domotica, ovvero tutti quegli strumenti che regolano i sistemi di casa come luci e termostati.
   
   
3. Comandi che semplificano l’accesso alle pagine dei siti web: per esempio, molti siti permettono di essere visitati attraverso comandi rapidi, utili per le persone che hanno difficoltà a usare un mouse.
   
   
4. Altre tecnologie digitali: potresti sviluppare il tuo prodotto principalmente su smartphone e tablet, il che lo renderebbe più accessibile per le persone che hanno difficoltà a utilizzare dispositivi tradizionali come il computer.

L’accessibilità per la sfera cognitiva è un aspetto dell’accessibilità digitale che si concentra sul rimuovere barriere per gli utenti con disabilità e disturbi cognitivi. Le difficoltà più comuni riguardano la soglia di attenzione, la memoria, l’apprendimento e le funzioni esecutive del sistema cognitivo.

Per trovare una soluzione, chi progetta un prodotto deve tenere in considerazione:

• la capacità delle persone di rimanere concentrate su una determinata attività per un certo periodo di tempo
• i diversi livelli di alfabetizzazione e di competenza linguistica
• le capacità di memoria a breve e a lungo termine
• il controllo o la regolazione emotiva che manifestano quando portano a termine un’attività

Tra gli strumenti di accessibilità digitale per le disabilità cognitive troviamo:

1. Simboli che indicano il significato di un contenuto in modo chiaro: per esempio, molti siti web utilizzano icone per simboleggiare le diverse tipologie di contenuto (una telecamera può rappresentare i video, una busta le email…).
   
   
2. Mettere bene in evidenza le informazioni più importanti e offrire un rapido supporto: per esempio, molti prodotti hanno una sezione di assistenza dedicata che fornisce istruzioni chiare su come utilizzare il prodotto o richiedere supporto.
   
   
3. Una disposizione visiva degli elementi chiara e semplice: per esempio, molti siti web utilizzano una disposizione a griglia, così gli utenti possono reperire più facilmente le informazioni che cercano.
   
   
4. Funzioni di completamento automatico e ricerca intelligente: per esempio, i motori di ricerca possono includere funzionalità che completano automaticamente il testo e che prevedono ciò che l’utente sta cercando sulla base dei contenuti del tuo sito web.