Per un’azienda, maturare un credito d’imposta comporta un esborso minore di tasse.
In questa pagina, ti spieghiamo cos’è un credito d’imposta, quante tipologie ne esistono e chi ne ha diritto.
Per un’azienda, maturare un credito d’imposta comporta un esborso minore di tasse.
In questa pagina, ti spieghiamo cos’è un credito d’imposta, quante tipologie ne esistono e chi ne ha diritto.
Il credito d’imposta è un’agevolazione fiscale disponibile in Italia per favorire gli investimenti e l’innovazione nelle imprese. Vediamo di cosa si tratta.
Che vuol dire credito d'imposta?
Il credito d’imposta è uno sconto sulle tasse da pagare che ottieni quando la tua impresa effettua determinate spese. Se il totale di crediti è superiore alle imposte dovute, ricevi un rimborso a seguito della dichiarazione dei redditi.
In base alla normativa italiana, la tua impresa può ricevere un credito d’imposta quando investe in attività come ricerca e sviluppo e in beni funzionali al lavoro.
Quando l’azienda acquista questi beni o servizi:
In questo modo, l’azienda matura un credito d’imposta e può usufruirne in tre modi diversi:
Con la modalità diretta di compensazione, ottieni una detrazione fiscale con una percentuale variabile da suddividere in più anni.
Chi ha diritto al credito d'imposta?
Può usufruire del credito d’imposta ogni impresa residente in Italia, a prescindere da forma giuridica, settore di appartenenza, dimensione e regime contabile.
Al posto di usufruire della detrazione fiscale, puoi decidere di cedere il credito d’imposta a un soggetto terzo, chiamato “cessionario”.
Il cessionario ti restituisce l’importo del credito in un’unica soluzione, in cambio di una percentuale prestabilita.
Per cedere il credito d’imposta, devi seguire questi passaggi:
A chi posso cedere il credito d'imposta?
Puoi cedere il tuo credito d’imposta a diversi soggetti, tra cui: istituti di credito, intermediari finanziari e fornitori del bene o servizio per cui hai ricevuto il credito.
Le imprese italiane possono accedere a vari crediti d’imposta. I principali sono:
Questo credito d’imposta è diretto alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali per la trasformazione digitale dei processi produttivi. I beni strumentali sono attrezzature, impianti, macchinari, software e hardware utili per lo svolgimento dell’attività.
Le condizioni e le modalità di accesso al credito d’imposta 4.0 cambiano ogni anno e puoi consultarle a questa pagina del Ministero.
Se la tua impresa acquista beni di importo superiore a 300.000€, deve presentare una perizia tecnica asseverata o un attestato di conformità per ottenere questa forma di credito. Per beni dal costo inferiore a 300.000€, basta una dichiarazione del legale rappresentante.
Questo tipo di credito ha l’obiettivo di favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica per aumentare la competitività dell’Italia nel mondo.
Nello specifico, sono inclusi i progetti di ricerca in questi settori:
Le imprese possono ricevere il credito d’imposta per le spese del personale, le spese relative ai beni materiali e immateriali, i servizi di consulenza, le spese per materiali, ecc.
Ci sono due condizioni da rispettare per ottenere questo credito:
Per approfondire gli altri requisiti, puoi consultare questa pagina del Ministero.
Crediti d’imposta e normativa
I crediti d’imposta sono regolati ogni anno attraverso la Legge di bilancio, che disciplina i limiti massimi, la percentuale detraibile, i requisiti e le spese ammissibili per queste agevolazioni.
Per spiegare come si calcola il credito d’imposta, facciamo un esempio pratico.
Ipotizziamo che la tua impresa acquisti un macchinario che rientra nella categoria di bene strumentale materiale tecnologicamente avanzato, con una spesa di 2 milioni di euro.
Considerando un credito d’imposta del 20% da ripartire in tre anni, la tua azienda può detrarre 400.000€ totali in tre quote annuali di 133.333€.
Puoi consultare i tuoi crediti d’imposta nella sezione “Crediti e contributi” del cassetto fiscale, cliccando sulla sottosezione “Crediti agevolativi”.