Indennità trasferta? Di cosa si tratta? Quando per esigenze dettate dall'azienda (ditta individuale, PMI o impresa di grandi dimensioni) un lavoratore si trova a dover anticipare una somma di denaro per spostarsi temporaneamente, ha diritto a quella che si chiama indennità trasferta o rimborso delle spese di viaggio.
Questo tipo di rimborso (detto anche "diaria", diverso da quello chilometrico) può essere richiesto da diverse categorie di lavoratori: si tratta di un rimborso spese che riguarda sia i dipendenti di aziende che i professionisti.L'importo deve ricoprire tutte le spese effettuate e sostenute durante la trasferta. Ma di cosa si tratta esattamente? A quanto ammonta? Come si calcola e per quali spese è prevista? È valida solo in Italia e prevede il rimborso di vitto e alloggio? Scopriamolo insieme!
Indennità di trasferta: cos'è?
L'indennità giornaliera di trasferta è un rimborso spese (una quota analitica, ovverosia a piè di lista) che viene dato ad un lavoratore dipendente quando, per motivi aziendali, è costretto ad anticipare le spese effettuate durante una trasferta lavorativa. Quest'ultima può avvenire sia all'estero che in Italia.
Cos'è la trasferta lavorativa?
La trasferta lavorativa è uno cambio di sede di lavoro temporaneo realizzato per motivi di lavoro. La trasferta si differenzia dal trasferimento poiché si tratta di un periodo temporale limitato nel quale un dipendente o un lavoratore esercita la sua mansione fuori dalla sede lavorativa abituale (segnata sul contratto di lavoro). Al termine della trasferta è quindi previsto il ritorno presso l'azienda. Al contrario, invece, il trasferimento è uno spostamento definitivo.
Indennità di trasferta e lavoratore
L'indennità ditrasferta o viaggio di lavoro è, come ogni rimborso, un compenso a favore del dipendente da parte del datore di lavoro. Si tratta di una somma di denaro aggiuntiva volta a indennizzare un lavoratore per le spese anticipate durante una trasferta (ad esempio le spese di vitto e alloggio) e per il disagio arrecato.
Quando spetta l'indennità di trasferta?
Affinché il lavoratore possa usufruire di questa indennità, ci si dovrà trovare nelle seguenti condizioni:
- temporaneità del lavoro svolto: il compito che il lavoratore dovrà portare a termine ha una durata limitata. Terminata la trasferta, il lavoratore rientrerà in sede;
- diversità di sede: in questo senso si intende che il lavoratore potrebbe spostarsi in una filiale d'azienda o presso un centro convegni per partecipare ad un meeting, in un luogo comunque diverso dalla sede in cui svolge abitualmente la sua attività.
È inoltre sempre importante ricordare che questa tipologia di rimborsi è regolata dal CCNL (Contratto collettivo nazionale del lavoro).
Il concetto di trasferimento
Come anticipato - se il dipendente opera permanentemente in un posto diverso dalla sede lavorativa originaria - non solo non si potrà più parlare di rientro spese di viaggio, ma si configurerà un'altra situazione: quella del trasferimento.
Quali spese tenere in considerazione?
Per poter calcolare quante spese devono o possono essere rimborsate, si deve innanzitutto sapere se il compito è stato svolto dentro o fuori il comune di riferimento in cui si trova al sede di lavoro prevista dal contratto. In molti casi, anche chi effettua degli spostamenti all'interno del proprio comune può avere dei costi da sostenere e da anticipare.
Attività lavorativa all'interno del territorio comunale
Quando un lavoratore si sposta pertrasferte lavorative nel medesimo comune in cui si trova per svolgere una mansione lavorativa, può spendere soldi per il carburante, per i biglietti dei mezzi pubblici, per i pasti consumati fuori dall'ufficio.
Attività lavorativa al di fuori del territorio comunale
Quando invece un lavoratore deve spostarsi al di fuori del comune in cui si trova la sede lavorativa, spesso si trova ad anticipare le spese per acquistare eventuali biglietti di treno o aereo, per il rifornimento di carburante, per vitto e alloggio.
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