È noto quanto sia importante per un'impresa di qualsiasi dimensione così come per un professionista l'analisi e la gestione dei costi aziendali ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Occorre infatti tenere sotto controllo e monitorare non solo accuratamente, ma anche periodicamente, i costi, i flussi di cassa e la stessa struttura dei costi.
Spese aziendali
Alla base di un'analisi dei costi accurati c'è una conoscenza capillare dei costi del proprio business, di tutte le entrate e le uscite.
Tutte le spese aziendali possono essere suddivise per tipologie:
- Costi per beni a breve ciclo di utilizzo: si tratta di costi legati a beni da rivendere o beni utilizzati per un solo processo produttivo.
- Costi per beni durevoli: beni strumentali e immobili destinati a durare a lungo e per questo definiti costi fissi. Si tratta solitamente macchinari, dell'affitto di immobili o edifici.
- Costi per il personale: come stipendi e spese di formazione.
- Spese di rappresentanza: si tratta di costi spesi per alimentare il prestigio del brand stesso e del business.
- Spese di pubblicità: come le spese di marketing o le spese indispensabili per realizzare una determinata campagna pubblicitaria.
- Spese straordinarie: si tratta di costi imprevisti legati ad eventi particolari e non prevedibili.
- Oneri tributari: come il pagamento di tasse.
Variabilità delle spese aziendali
Per effettuare un'analisi accurata dei costi aziendali e dell'andamento finanziario occorre suddividere i costi in base alla loro variabilità.
- Costi variabili;
- Costi semi variabili;
- Costi fissi.
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Spese di rappresentanza
Tra le spese aziendali le più comuni sono le spese di rappresentanza. Come dichiarato, il cosiddetto "1 D.M. 19/10/2008" afferma che questa tipologia di spesa è sostenuta e documentata "per erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi, effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni e il cui sostenimento risponda a criteri di ragionevolezza in funzione dell'obiettivo di generare, anche potenzialmente, benefici economici per l'impresa ovvero sia coerente con pratiche commerciali di settore”.
Le spese di rappresentanza sono spese sostenute con fini di pubbliche relazioni o con scopi promozionali. Non è previsto dunque un profitto diretto legato all'attività stessa.
Spese di rappresentanza: alcuni esempi
Le più comuni spese di rappresentanza sono:
- Spese per eventi e feste, con lo scopo di celebrare ricorrenze o festività particolari;
- Spese per eventi di intrattenimento o di celebrazioni di nuovi uffici o sedi lavorative;
- Spese per viaggi di lavoro con scopo di piacere, programmati per incentivare la coesione nel team o per invitare clienti presso la sede;
- Spese per eventi dedicati alla divulgazione di un nuovo prodotto, di un nuovo servizio offerto dall'impresa o per eventi simili;
- Spese per gadget, beni o servizi offerti gratuitamente con lo scopo di promuovere il brand;
- Spese di sponsorizzazione o per la partecipazione a fiere.
Spese di pubblicità: di cosa si tratta?
Si tratta di tutti quei costi necessari per fare una campagna pubblicitaria in grado di promuovere dei prodotti o dei servizi offerti da un determinato business.
Questo tipo di attività prevede di solito un rapporto sinallagmatico tra chi pubblicizza e l'attività che viene pubblicizzata.
Spese di rappresentanza e di pubblicità: quali differenze?
Se le spese pubblicitarie hanno come obiettivo l'aumento delle vendite e dei ricavi aziendali, le spese di rappresentanza hanno come finalità la promozione dell'azienda o del progetto imprenditoriale.
Una differenza sostanziale riguarda poi la deducibilità. Sebbene si tratti di costi e spese simili, in realtà ogni tipologia di costo segue regole diverse in materia di deducibilità.
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