Commercio all'ingrosso e al dettaglio di autoveicoli leggeri: vendita di veicoli per passeggeri nuovi e di seconda mano fino a 3,5 tonnellate di peso anche online o tramite asta. Esclude la vendita di parti e accessori.
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Il regime forfettario è il più conveniente grazie all'aliquota più bassa al 5 o al 15%. Tuttavia, la soglia di 65.000€ di fatturato lo rendono poco adatto al commercio di auto e moto. Con il regime forfettario benefici di una tenuta contabile semplificata.
Il regime ordinario riguarda le partite IVA che fatturano più di 65.000€ e prevede un maggior numero di adempimenti per quanto riguarda la tenuta contabile e un'aliquota progressiva nettamente superiore a quella del regime forfettario.
Le tasse da pagare con il regime semplificato e ordinario sono esattamente le stesse del regime ordinario. La differenza tra questi due regimi consiste negli adempimenti di tenuta contabile: il regime semplificato prevede meno burocrazia. Tuttavia, per la vendita di beni la soglia è prevista a 700.000€ di fatturato.
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Inizia a vendere auto e moto
Per diventare un commerciante di auto hai bisogno della partita IVA e devi scegliere il giusto codice ATECO. Una volta in possesso del tuo numero di partita IVA devi presentare la SCIA allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP). Il modello SCIA varia a seconda che tu voglia aprire un punto vendita fisico oppure vendere autovetture online.
SCIA sta per “Segnalazione Certificata di Inizio Attività”. Che tu scelga di aprire la tua attività fisicamente o meno devi presentare la SCIA per poter iniziare la vendita di automobili, nuove o usate che siano, presso una rivendita fisica oppure online.
Ci sono due diverse categorie di commercio di auto usate:
Nel primo caso tu come titolare di partita IVA acquisti un'autovettura, una moto, ecc., per poi rivenderla a un terzo soggetto. Nel secondo caso, invece, si tratta di un'operazione di intermediazione commerciale dove tu, in qualità di mediatore, metti in contatto l'acquirente con il venditore, ottenendo in cambio una commissione sulla vendita.
La scelta del giusto codice ATECO è fondamentale per poter operare in piena legalità. Riportiamo qui di seguito alcuni dei codici ATECO più rilevanti per il commercio di auto e moto, nuove e usate:
In ogni caso anche per il commercio di auto usate è obbligatorio presentare un'istanza al SUAP del proprio comune.
L’apertura di una partita IVA è di per sé un procedimento gratuito, se eseguito in autonomia. Ma bisogna tenere conto di tutte le pratiche e gli adempimenti necessari. Se hai poca esperienze nell'interagire con l'Agenzia delle Entrate allora ti conviene affidarti a un commercialista o a un servizio dedicato, come quello di LexDo.
Ovviamente questo servizio ha un costo che varia in base al professionista da te scelto. Affidandoti a LexDo conosci sin da subito il costo dell'apertura della partita IVA come commerciante d'auto e ottieni incluso nel prezzo anche il servizio legale e contabile per il primo anno. Dato il tipo di attività che ti appresti ad avviare, la consulenza di un avvocato esperto rappresenta un vantaggio piuttosto importante.
La partita IVA non ha un costo fisso mensile. Gli esborsi inerenti la partita IVA sono quelli per la tenuta contabile o per il calcolo delle imposte da pagare, solitamente eseguiti da un commercialista, e ovviamente il corrispondente versamento nelle casse dello Stato e dell'INPS per la Gestione Separata.
Tralasciando il costo della contabilità che varia in base al servizio o al professionista a cui decidete di affidarvi, le spese corrispondono all'aliquota e dipendono dal regime fiscale scelto: 5 o 15% per il forfettario e progressiva per il semplificato e l'ordinario.
A questo devi aggiungere il contributo INPS per la Gestione Separata o il contributo integrativo per le casse previdenziali dei professionisti iscritti a un albo.
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