Una delle forme giuridiche più comuni è quella dell’impresa individuale. Si tratta di una forma giuridica non onerosa con la quale è possibile avviare facilmente un’attività imprenditoriale. A sceglierla sono principalmente gli imprenditori che si impegnano nell’esercizio di una professione volta a produrre o scambiare beni e servizi, come ad esempio artigiani (parrucchieri, idraulici, elettricisti, pasticcieri) o commercianti.
Come costituire una ditta individuale?
Per la costituzione di un'impresa individuale non sono necessari particolari adempimenti. Non essendo presenti dei soci, l’imprenditore è l’unico responsabile del destino della sua attività e si assume anche le responsabilità dei rischi d’impresa. Sarà lui a dover rispondere nei confronti dei terzi con tutti i suoi beni, anche personali, qualora dovessero presentarsi situazioni fiscali particolari. Come riporta l'articolo 2082 del Codice civile, l’imprenditore risponderà personalmente della gestione aziendale, non essendoci una linea di separazione tra il capitale della ditta e le risorse finanziarie personali.
Conto pignorato: cos'è il pignoramento?
Se anche tu hai avviato la tua ditta individuale, hai sicuramente sentito parlare del "pignoramento conto corrente ditta individuale". Si tratta di una procedura volta al recupero del credito per la quale viene pignorato il conto corrente, ovverosia viene bloccato il conto corrente di un privato o di un'azienda - in questo caso di una ditta individuale. A mettere in alto in pignoramento è Equitalia e il Fisco. Il pignoramento del conto corrente può essere messo in atto nei confronti di un conto corrente online che nei confronti di un conto tradizionale.
Pignoramento del conto corrente e gestione economica
Per la gestione economica di una ditta individuale, non vige l’obbligo di aprire insieme alla partita IVA un conto corrente dedicato - ovverosia un conto corrente aziendale (anche per ditta individuale). Il conto business può essere molto vantaggioso, ma occorre scegliere il miglior conto business, in base alle proprie esigenze. L’art.32 del D.L. n.112/2008 ha infatti abrogato l’obbligo di avere un conto corrente esclusivo.
Al di là della questione legislativa, è necessario comprendere se ci sono vantaggi o svantaggi nell’utilizzare un unico conto corrente in cui confluiscono sia i movimenti economici legati alla propria attività che quelli privati. Una delle spiacevoli situazioni in cui l’imprenditore titolare di una ditta individuale potrebbe trovarsi, è quella relativa al pignoramento del conto corrente. Come accennato, il pignoramento del conto è un’espropriazione forzata prevista dell’art. 491 del Codice civile assieme al pignoramento dello stipendio e della pensione.
Sequestro conto corrente: tempi e modalità
La procedura di pignoramento del conto corrente aziendale richiede tempistiche specifiche dilatate: gli atti giuridici non sono immediati. I creditori dovranno infatti, tramite un avvocato, predisporre l’atto di intimazione al pagamento, (precetto o decreto ingiuntivo) che il creditore notifica al debitore, per procedere al congelamento delle cifre sul suo conto corrente relative al suo credito. Gli atti da predisporre sono:
- il titolo esecutivo (può essere un decreto ingiuntivo, un accertamento esecutivo di una sentenza ecc.)
- l’atto di precetto o un decreto ingiuntivo.
- l’atto di pignoramento, che viene inviato alla banca dove il conto corrente è aperto e al debitore stesso.
Solo a questo punto, le somme presenti sul conto possono essere congelate. Bisogna comunque sottolineare che il conto, anche dopo la notifica non sarà immediatamente pignorato: è infatti necessaria l’autorizzazione di un giudice. Tra la data di notifica del pignoramento e l’udienza in cui il giudice si pronuncia sul pignoramento, tutte i movimenti del conto (versamenti, bonifici, accrediti) vengono congelate in attesa di pronunciamento. I tempi tra la notifica del pignoramento e l’udienza possono variare da settimane a mesi.
Il pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate
Pignoramento conto corrente limiti: esistono? Un'importante eccezione, rispetto alle modalità di pignoramento del conto corrente aziendale, riguarda l’Agenzia delle Entrate. Importanti novità sono state introdotte con la legge 225/2016, la quale ha previsto l’abolizione di Equitalia come ente predisposto alla riscossione, sostituita dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Quest’ultima ha la possibilità di pignorare direttamente, in presenza di debiti fiscali e cartelle esattoriali non pagate, i beni del debitore (immobili e mobili) e i conti correnti, senza dover ottenere l’autorizzazione di un giudice.
Pignoramento presso terzi conto corrente
Il pignoramento presso terzi è una forma di esecuzione forzata che viene messa in atto non nei confronti diretti del debitore, ma nei confronti dei debitori del debitore, quindi di “terzi”. Questa pratica comincia quando viene prodotto un atto di notifica indirizzato al debitore e al debitore del debitore (il terzo pignorato).
L’atto viene notificato tramite ufficiale giudiziario e serve ad evitare che il terzo possa versare le somme da lui dovute al debitore, andando contro le esigenze del creditore precedente. Quando il terzo riceve l’atto di notifica, ha l’obbligo di trattenere gli importi richiesti nell’atto e di non cederli al suo creditore (il debitore principale). Sarà poi il Giudice, in udienza (stabilita nell’atto di pignoramento) a ordinare al terzo di versare le somme che avrebbe dovuto corrispondere al precedente creditore.
Come una ditta individuale può evitare il pignoramento del conto corrente?
Una delle possibili soluzioni, in un certo senso consentite dalla legge, è quella di cointestare il conto, in modo che il pignoramento abbia effetto solo fino al 50% di quanto disponibile sul conto corrente. L’Agenzia delle Entrate, in questo caso, non può agire prima di passare davanti al giudice: questo perché il conto corrente ditta individuale cointestato è considerato un bene comune e l’espropriazione può avvenire dopo aver verificato la regolare divisione tra i cointestatari, affinché non sia penalizzato qualcuno che non è debitore. Sono inoltre solo parzialmente pignorabili lo stipendio e la pensione.
Cosa fare se il conto corrente è stato pignorato
Se il conto corrente aziendale della tua ditta individuale è stato pignorato, puoi chiedere immediatamente di rateizzare il tuo debito (hai tempo fino a 60 giorni). Se la richiesta è accettata, il conto sarà sbloccato quando pagherai la prima rata. Questa è la soluzione più rapida per poter riattivare il conto corrente che è stato pignorato.