Spese non imponibili, spese esenti, spese anticipate, spese di rappresentanza… Se sei un professionista, un titolare di partita IVA o il titolare di un'azienda, ha sentito sicuramente parlare di queste tipologie di spesa.
In generale, le spese esenti sono le spese che un professionista anticipa per conto del cliente quando deve effettuare la sua mansione lavorativa. Si tratta di importi che vengono poi restituiti da parte del cliente. Per questo spesso si parla di "spese anticipate" o talvolta, in caso di questioni penali, di "somme dovute a titolo".
Spese esenti e spese disponibili: quale è la differenza?
Quando si parla di spese esenti e spese disponibili in ambito professionale si fa riferimento alle stesse modalità di pagamento o, per meglio dire, di spese anticipate a nome del cliente.
Si tratta di importi anticipati dal professionista o dall'azienda che non rappresentano compenso per il professionista o per l'azienda, e quindi sono esclusi dalla base imponibile IVA. Il cliente può e deve rimborsarli, ma occorre documentare tali spese correttamente. Le spese esenti non concorrono dunque all'applicazione della ritenuta d'acconto.
Spese anticipate: il caso degli avvocati e degli studi legali
Per quanto riguarda gli avvocati e gli studi legali, l'anticipo delle spese chiama in causa anche l'ex. art. 13, comma 10, L. 247/2012, la cui misura è stabilita nell'art. 2 del D.M. n. 55/2014. L a Legge Forense (31 dicembre 2012, n. 247) stabilisce che
"Oltre al compenso per la prestazione professionale, all’avvocato è dovuta, sia dal cliente in caso di determinazione contrattuale, sia in sede di liquidazione giudiziale, oltre al rimborso delle spese effettivamente sostenute e di tutti gli oneri e contributi eventualmente anticipati nell’interesse del cliente, una somma per il rimborso delle spese forfetarie".
Spese esenti e anticipate: alcuni esempi
Quali sono alcuni esempi di spese che solitamente vengono anticipate e quindi anche documentate (ai fini del rimborso e della restituzione delle somme dovute)? Si tratta ad esempio di marche da bollo, diritti di segreteria, imposte o altre spese legate all'operazione stesse e alla loro realizzazione.
Tali spese sono sostenute dall'azienda per conto del cliente devono essere segnalate dall'azienda stessa nella fattura, come evidenziato dall'art.15 del DPR 633/72.
Spese addebitate al committente
Quando un professionista, un freelance che lavora per un'azienda o un dipendente aziendale si trova a dover svolgere una trasferta per realizzare una mansione lavorativa richiesta da un committente, deve indicare gli importi relativi al viaggio, al vitto e all'alloggio nella fattura stessa.
Spese di trasferta
Come indicato dal nome stesso, per spese di trasferta si intendono tutti gli importi spesi da un dipendente o da un professionista durante una trasferta lavorativa. Si tratta di spese di vitto, alloggio, mezzi di trasporto o di affitti di veicoli sostenute al di fuori del Comune segnalato come domicilio fiscale che costituiscono compenso per il professionista.
Come ottimizzare la gestione delle spese aziendali?
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