Lavorare senza partita IVA è possibile solo se non si svolge un'attività in modo professionale, ovvero se l'attività in questione è senza vincolo di subordinazione e soprattutto saltuaria. Solitamente il lavoro autonomo occasionale senza partita IVA è svolto da due tipologie di soggetti:
- dai professionisti in procinto di avviare una propria attività ma che devono ancora aprire una partita IVA.
- da singoli individui come attività secondaria.
Il lavoro saltuario non richiede necessariamente una partita IVA, a patto che si rispettino i limiti previsti dalla legge. Infatti, a essere obbligati ad aprire una partita IVA sono soltanto i professionisti, giovani o meno giovani, che svolgono un'attività abituale e continuativa.
Un'attività di lavoro è considerata occasionale quando:
- La durata della prestazione di lavoro occasionale non supera i 30 giorni all'anno.
- Il corrispettivo per la prestazione non supera i 5.000€.
Inoltre, la legge limita l'accesso alla prestazione occasionale per gli utilizzatori (le aziende) che corrispondono ai seguenti profili:
- più di cinque dipendenti a tempo indeterminato;
- imprese dell’edilizia e di settori affini, imprese esercenti l’attività di escavazione o di lavorazione di materiale lapideo, imprese del settore delle miniere, cave e torbiere;
- imprese nell’ambito dell’esecuzione di appalti di opere o servizi.