Sei quotidianamente alle prese con partite IVA e fatturazione elettronica, ma non ti è ancora chiaro cosa siano i cosiddetti "codici IVA fattura elettronica"? Abbiamo pensato di scrivere una breve guida per aiutarti ad avere le idee chiare. Scopriamo insieme cosa sono i "codici IVA fattura elettronica"!
Codici IVA fattura elettronica: cosa sono?
Prima di parlare dei codici di riferimento per le informazioni relative all'IVA, è bene spiegare che questo tipo di fatturazione si serve di codici utili per identificare diversi aspetti dell'operazione come:
- Il tipo di documento
- L'aliquota IVA o la natura delle operazioni non soggette ad IVA
- Il regime fiscale
- Il modo di pagamento
- La cassa previdenziale.
Codici IVA: tutti i dettagli
Compilare una fattura elettronica richiede molta attenzione a tutti i dettagli relativi all'IVA che devono essere comunicati all'Agenzia delle Entrate, ma è possibile farlo servendosi di relativi software o programmi.
All'interno del documento deve essere inserite l'aliquota IVA. Qualora si trattasse di un'aliquota pari allo 0%, è necessario inserire le motivazioni per le quali non è applicata l'aliquota. In questo caso si tratta di operazioni alle quali non viene applicata l'IVA.
Ad ogni casistica, natura dell'operazione o motivazione di non applicabilità dell'aliquota corrisponde un codice composto dalla lettera "N" seguita da un numero (questi codici sono chiamati anche codici natura). Ad esempio, N3 sta per "operazioni non imponibili" e N1 identifica le "operazioni escluse ex art 15". Un altro esempio di operazione particolare che deve essere segnata da codici è il reverse charge (inversione contabile).
Fattura elettronica: cos'è?
La normativa in materia di fatturazione è stata modificata più volte negli ultimi anni. Tutte le nuove specifiche tecniche, i nuovi articoli e le info sono inserite nel sito dell'Agenzia delle Entrata. A tal proposito, il giorno 1 gennaio 2019 l'obbligo di fattura elettronica è stato esteso anche alle operazioni B2C e B2B.
La fattura elettronica è sostanzialmente la versione digitale della vecchia fattura cartacea e, in quanto tale, richiede una conservazione digitale. Quest'ultima assicura tutto un altro stato di conservazione: la fattura elettronica non va incontro infatti al deterioramento tipico di un documento cartaceo.
La fattura elettronica contiene al suo interno tutti i dati che normalmente venivano inseriti in una fattura cartacea: a questi si aggiungono anche informazioni come i codici natura o la PEC.
Una fattura elettronica deve essere redatta in formato Xml e per scriverla è necessario un dispositivo elettronico come un tablet, un computer, uno smartphone.
Le fatture elettroniche sono dei veri e propri documenti digitali. Sebbene siano escluse da questo tipo di fatturazione le operazioni con l'estero, tale limitazione implica l'obbligo di comunicazione del cosiddetto Esterometro (detto anche Spesometro estero).
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Il ruolo del Sistema SDI
Una volta compilata, la fattura deve essere inviata al Sistema SDI, acronimo di Sistema di Interscambio. Quest'ultimo è un sistema elettronico gestito dall'Agenzia delle Entrate che ha il compito di controllare diverse informazioni. Il Sistema SDI si occupa non solo dell'invio e della ricezione delle fatture ma anche di:
- Ricevere le fatture elettroniche
- Effettuare controlli sulle fatture ricevute
- Inoltrare le fatture al codice SDI fornito, inviandole all'emittente in caso di errori o irregolarità o al destinatario in caso di assenza di errori.
Obbligo di fattura elettronica
La normativa in materia di fatturazione elettronica si è evoluta molto negli anni, estendendo il suo campo di applicazione: chi deve dunque compilare una fattura elettronica e avere forse a che fare con i codici IVA?
Ad essere coinvolte nella fatturazione elettronica sono:
- Operazioni B2B
- Operazioni B2C
- Operazioni che coinvolgono la Pubblica Amministrazione
Chi è invece esonerato dalla fattura in formato digitale? Ad essere esonerati dalla fattura in formato digitale sono:
- Gli operatori (imprese e lavoratori autonomi) che rientrano nel "regime di vantaggio" (art. 27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111).
- Gli operatori che rientrano nel "regime forfettario" (art. 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190)
- I piccoli produttori agricoli (art. 34, comma 6, del Dpr n. 633/1972).
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