Intrastat

Tutte le aziende che vendono o acquistano all'interno dell'UE sono tenute a presentare le dichiarazioni Intrastat, con scadenze variabili a seconda del proprio volume d’affari.

Il modello Intrastat contiene dati importanti sui beni e servizi scambiati nell’Unione Europea. Le informazioni vengono utilizzate per:

• analisi economiche;
• assicurare la corretta applicazione delle normative fiscali.

L’Intrastat, infatti, serve soprattutto a garantire l’equilibrio dell'IVA tra i paesi dell'Unione Europea.

Questo perché le transazioni intra UE sono esenti da IVA nel Paese di origine e tassate in quello destinazione. Grazie al modello Intrastat, l’Unione Europea si assicura che le entrate IVA vengano attribuite correttamente ai vari Stati membri, in modo da prevenire frodi fiscali.

ll modello Intrastat contiene i dati più importanti relativi alle transazioni commerciali tra Paesi UE, come ad esempio:

• il codice identificativo del dichiarante (partita IVA);
• il periodo di riferimento, ossia il mese o il trimestre per il quale viene effettuata la dichiarazione;
• i dettagli della transazione e del documento fiscale (fattura, contratto o altro);
• i dati del fornitore o del cliente;
• la descrizione della merce, con quantità e valore totale;
• il Paese di origine e di destinazione;
• i termini e condizioni di vendita;

Nei modelli Intrastat è obbligatorio dichiarare le operazioni che includono lo scambio di beni o la cessione di servizi tra due diversi Paesi UE. Nello specifico, il Modello Intra-1 deve includere informazioni sulle vendite, mentre quello Intra-2 i dati sugli acquisti.

Sono tenute a presentare la dichiarazione Intrastat:

• le società di persone;
• le società di capitali;
• le Partita IVA in regime ordinario;
• le Partita IVA in regime forfettario.

La dichiarazione deve essere presentata in caso di:

• acquisto di servizi da un altro stato UE per un valore superiore a 100.000€;
• acquisto di beni per un valore superiore ai 350.000€;
• vendita di beni o servizi a un altro Stato UE, a prescindere dall’importo totale.

Il modello Intrastat può essere trasmesso in due modi:

• in autonomia: online, tramite un’applicazione dedicata;
• con l’aiuto di un intermediario, solitamente un commercialista.

Per inviare la dichiarazione Intrastat è possibile utilizzare software appositi (a patto che rispettino le specifiche tecniche stabilite dall’Agenzia delle Entrate) oppure Intr@Web: quest’ultimo è uno strumento messo a disposizione dall’Agenzia delle Dogane con cui compilare, controllare e inviare telematicamente i moduli.

Tuttavia, gestire autonomamente le dichiarazioni Intrastat può rivelarsi particolarmente complicato. Per evitare errori e ritardi nella compilazione, che potrebbero portare a multe salate, può essere utile affidarsi a un commercialista.

Molte aziende e Partite IVA scelgono di delegare la gestione contabile a un commercialista, un professionista che si occupa anche di preparare, controllare e inviare i moduli Intrastat rispettando le scadenze previste dalla propria situazione.

La scadenza per l’invio della dichiarazione Intrastat dipende principalmente da due elementi:

• lo scadenziario previsto dall’Agenzia delle Entrate;
• gli intervalli con cui va presentata la dichiarazione, che variano in base alla propria situazione fiscale.

L’invio del modello Intrastat è obbligatorio per ogni cessione di beni o servizi ad altri Paesi UE, a prescindere dal volume della transazione.

Tuttavia, è necessario distinguere due scenari:

• se nei 4 trimestri precedenti i beni venduti e i servizi resi a clienti di altri Paesi UE non hanno superato i 50.000€, la dichiarazione va presentata trimestralmente;
• in caso contrario, è necessario inviare i moduli con cadenza mensile.

In entrambi i casi, la scadenza per la presentazione dei modelli è sempre il 25 del mese successivo al periodo di riferimento.

Il mancato invio della comunicazione Intrastat comporta una penale dai 500€ ai 1000€. L’importo viene dimezzato se il modulo viene presentato entro 30 giorni dalla data di scadenza.

La stessa penale si applica in caso di presentazione di un elenco incompleto, inesatto o irregolare. Tuttavia, se i dati vengono integrati o corretti spontaneamente (oppure entro 30 giorni dalla richiesta degli uffici), non è prevista alcuna sanzione.