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Il coefficiente di redditività è un parametro centrale per il regime forfettario, in quanto determina la quota di ricavi che da tassare, influenzando l’effettivo guadagno della tua attività in regime forfettario.
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Il coefficiente di redditività è un indice stabilito dalla legge che si applica ai ricavi delle Partite IVA in regime forfettario. Serve a determinare la parte di fatturato che viene considerata reddito imponibile, ovvero su cui si calcolano tasse e contributi.
La percentuale varia in base al codice ATECO dell’attività.
Questo meccanismo sostituisce la deduzione analitica dei costi sostenuti con una quota fissa, semplificando la gestione fiscale.
Definizione di coefficiente di redditività
Il coefficiente di redditività è la percentuale dei ricavi che, nel regime forfettario, viene considerata come base imponibile per il calcolo di imposte e contributi.
La disciplina dei coefficienti di redditività per il regime forfettario è regolata dalla Legge 190/2014 (articolo 1, commi 54-89) e dalle successive modifiche.
Quali sono i limiti di fatturato per l'applicabilità del regime forfettario in Italia?
Per accedere o restare nel regime forfettario nel 2025, il limite di ricavi o compensi percepiti nell’anno precedente è fissato a 85.000€. Se superi questa soglia anche di un solo euro, perdi il diritto al regime agevolato nell’anno successivo. Per saperne di più consulta l’articolo sul regime forfettario.
Hai tre opzioni per trovare il coefficiente di redditività del tuo codice ATECO:
I coefficienti di redditività per il regime forfettario variano in base al codice ATECO dell’attività svolta. La tabella aggiornata dei coefficienti di redditività per il 2025 è la seguente:
| Codice ATECO | Descrizione attività | Coefficiente di redditività |
|---|---|---|
| Sez. A (Agricoltura e pesca) | Attività agricole e pesca | 67% |
| 45, 46, 47 | Commercio all’ingrosso e al dettaglio, intermediari di commercio | 40% |
| 55, 56 | Attività di alloggio e ristorazione | 40% |
| 49, 50, 51, 52, 53 | Trasporti e magazzinaggio | 62% |
| 35, 36, 37, 38, 39 | Fornitura di energia, acqua, gestione rifiuti | 67% |
| 41, 42, 43 | Costruzioni | 86% |
| 68 | Attività immobiliari | 86% |
| 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75 | Attività professionali, scientifiche, tecniche | 78% |
| 86, 87, 88 | Servizi sanitari e assistenza sociale | 78% |
| 84 | Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obblig. | 67% |
| 90, 91, 92, 93 | Attività artistiche, sportive, intrattenimento | 67% |
| 94, 95, 96 | Altri servizi | 67% |
| 58, 59, 60, 61, 62, 63 | Servizi di informazione e comunicazione | 78% |
| 64, 65, 66 | Attività finanziarie e assicurative | 78% |
| 01.6, 02, 03 | Altre attività correlate all’agricoltura, silvicoltura, pesca | 67% |
| Tutte le altre attività non elencate | Altre attività | 67% |
Prima di applicare il coefficiente di redditività, verifica sempre il codice ATECO esatto della tua attività e se l’Agenzia delle Entrate ha comunicato degli aggiornamenti. Qui puoi trovare l’attuale classificazione. In alternativa, puoi consultare il navigatore ATECO sul sito dell’ISTAT.
Come si identifica il coefficiente di redditività corretto per l'attività, considerando il codice ATECO principale e secondario?
Se eserciti più attività con codici ATECO diversi, il coefficiente si applica separatamente ai ricavi di ciascuna attività, con il valore corrispondente a ogni codice.
Il coefficiente di redditività si applica ai ricavi o compensi annui per determinare la quota di reddito soggetta a tassazione e contributi. Nel regime forfettario non si considerano le spese effettivamente sostenute, ma si usa questa percentuale fissa per semplificare il calcolo del reddito imponibile.
Questo meccanismo consente di stimare il reddito imponibile in modo rapido e trasparente, eliminando la necessità di conservare e documentare tutti i costi.
Il coefficiente di redditività, poiché prestabilito, rende il regime forfettario particolarmente vantaggioso per chi ha poche spese deducibili, ma meno conveniente per chi sostiene costi elevati rispetto ai ricavi.
Il calcolo del coefficiente di redditività è molto semplice, basta moltiplicare il fatturato annuo per la percentuale prevista dal codice ATECO.
Formula per il calcolo del reddito in regime forfettario
Ricavi e compensi annui × Coefficiente di redditività = Reddito imponibile
Il coefficiente di redditività determina la percentuale dei ricavi che deve effettivamente essere tassata nel regime forfettario. Applicando il coefficiente ottieni il reddito imponibile su cui calcolare sia l’imposta sostitutiva (del 15 o del 5%) sia i contributi previdenziali.
Vediamo due esempi per capire come funziona il coefficiente di redditività nel calcolo del reddito imponibile.
Esempio di un’attività con un solo codice ATECO Un professionista con codice ATECO 70.22.09 (Consulenza aziendale), con coefficienti di redditività pari al 78% e ricavi annui pari a 40.000€.
Il calcolo è:
40.000€ × 0,78 = 31.200€
In questo scenario 31.200€ rappresentano la base imponibile per il calcolo delle imposte e dei contributi.
Esempio di un’attività due codici ATECO differenti
Supponiamo una Partita IVA con ricavi derivanti da due diverse attività:
Il calcolo è il seguente:
20.000 × 0,78 = 15.600€ per l’attività di consulenza informatica
10.000 × 0,40 = 4.000€ per l’attività di commercio al dettaglio
Questi due risultati sommati, per un totale di 19.600€, corrispondono alla base imponibile dell’attività, su cui vengono calcolate le tasse e i contributi.
In caso di più attività con codici ATECO diversi, come si gestisce il calcolo del reddito imponibile?
Si applica il coefficiente di redditività specifico a ciascun codice ATECO sui relativi ricavi, poi si sommano i redditi imponibili ottenuti per determinare la base imponibile totale su cui calcolare imposte e contributi.
Un errore nell’applicazione del coefficiente di redditività può comportare:
Se l’errore è rilevante, rischi anche la decadenza dal regime forfettario e l’applicazione delle regole ordinarie, oltre alle relative sanzioni per omesso o insufficiente versamento.
In caso di errori formali, le sanzioni possono essere ridotte se provvedi spontaneamente alla regolarizzazione tramite ravvedimento operoso.