Fringe benefit aziendali: come buoni pasto e buoni acquisto possono fare la differenza (anche per le PMI)

Quando si parla di fringe benefit, spesso ci si chiede se si tratta realmente di uno strumento utile. Emergono costi, limiti, complessità fiscali e passa in secondo piano il loro vero potenziale: quello di rappresentare una risposta concreta alle necessità economiche delle imprese e alle aspettative di benessere dei dipendenti.

In un contesto lavorativo sempre più competitivo e orientato al benessere delle persone, i fringe benefit non sono più un “extra”, ma soluzioni strategiche per attrarre, motivare e fidelizzare i talenti. Ma cosa sono davvero e come possono essere utilizzati in modo efficace, anche da realtà agili come liberi professionisti o startup?

In questo articolo, Satispay ci porta a esplorare l’universo del welfare aziendale e in particolare come i fringe benefit possono diventare un investimento intelligente per qualsiasi realtà aziendale.

Per definizione, i fringe benefit sono compensi in natura, beni o servizi messi a disposizione dei dipendenti in aggiunta allo stipendio. In Italia, il loro valore è spesso fiscalmente agevolato, rendendoli uno strumento interessante sia per le aziende che per i lavoratori, in quanto non concorrono (o concorrono solo in parte) alla formazione del reddito imponibile del dipendente, con vantaggi anche in termini di costo del lavoro e gestione fiscale per l'impresa.

Due tra i più diffusi (e apprezzati) sono:

• Buoni pasto – utilizzabili per acquistare pasti o generi alimentari
• Buoni acquisto – spendibili in una rete di esercenti convenzionati per beni e servizi vari

I buoni pasto rappresentano una delle forme di fringe benefit più consolidate e diffuse. Il motivo? Sono estremamente versatili, facilmente fruibili dai dipendenti e fiscalmente vantaggiosi per le aziende.

Come funzionano: ogni dipendente riceve un importo giornaliero che, entro determinate soglie, è esente da contributi fiscali e previdenziali per il lavoratore. La soglia di esenzione è di 8 € per i buoni pasto elettronici e 4 € per quelli cartacei per ogni giorno lavorato. Questo significa che l’azienda può offrire un benefit di valore netto superiore rispetto a un aumento in busta paga, a parità di costo complessivo e in più per l’azienda sono 100% deducibili.

Perché sono strategici per le PMI:

• Non richiedono grandi budget iniziali.
• Possono essere introdotti anche per un team ridotto o in crescita.
• Migliorano immediatamente la percezione del welfare aziendale e supportano i dipendenti nella gestione della pausa pranzo, della spesa e di ogni spesa alimentare.
  
  

I vantaggi fiscali per l’azienda e il libero professionista:

• Vantaggio fiscale per il libero professionista: il costo sostenuto per l'acquisto dei buoni pasto è deducibile ai fini IRES/IRPEF fino al 75% delle spese e per un importo massimo pari al 2% del fatturato. Inoltre, l'IVA al 10% applicata sui buoni pasto è interamente detraibile.
  
  
• Vantaggio fiscale per l’azienda con dipendenti a carico: il costo sostenuto per l'acquisto dei buoni pasto è deducibile al 100% e l'IVA al 4% applicata sui buoni pasto è interamente detraibile.
  
  

Questo rende i buoni pasto uno strumento efficiente per l'impresa dal punto di vista dei costi fiscali.

Meno conosciuti ma altrettanto efficaci, i buoni acquisto permettono ai dipendenti di scegliere cosa comprare: dalla tecnologia all’abbigliamento, dai libri ai servizi per la persona. Possono essere erogati una tantum (es. a Natale) oppure inseriti in un piano welfare strutturato. Le aziende spesso li erogano anche per rispettare obblighi normativi da riforme del CCNL.

Vantaggi principali:

• Massima libertà di spesa: il dipendente può scegliere ciò che desidera o di cui ha bisogno.
  
  
• Vantaggio fiscale significativo: per il dipendente, come visto, il beneficio è esente da imposte e contributi entro i limiti di legge. Il limite di esenzione ordinario è di 258,23 € all'anno per dipendente. Tuttavia, specifiche normative temporanee (come quelle in vigore per il 2024 e riconfermate per il 2025 fino al 2027) hanno innalzato questa soglia a 1.000 € per la generalità dei dipendenti e a 2.000 € per i dipendenti con figli a carico, includendo in questo limite temporaneo anche i rimborsi per utenze domestiche, affitto o interessi sul mutuo della prima casa. È fondamentale monitorare la normativa di anno in anno, poiché queste soglie più elevate sono state finora a carattere temporaneo.
  
  
• Vantaggio fiscale per l'azienda: il costo dei buoni acquisto erogati ai dipendenti è interamente deducibile dal reddito d'impresa come costo del personale (ai sensi dell'Art. 95 del TUIR).

Anche in queste realtà, i fringe benefit come buoni pasto e buoni acquisto sono pienamente applicabili e offrono gli stessi vantaggi fiscali e strategici di cui sopra.

Un libero professionista che assume dipendenti è a tutti gli effetti un datore di lavoro e può usufruire delle medesime deducibilità e regole di esenzione nel fornire questi benefit al proprio personale. Possono diventare uno strumento di gratificazione non legato esclusivamente al salario, utile per costruire una cultura del riconoscimento già nei primi anni di attività, offrendo un benefit tangibile e apprezzato senza impattare sulla struttura retributiva fissa in maniera eccessiva.

Offrire buoni pasto o buoni acquisto non è solo un atto di cura, ma una leva strategica per:

• Differenziarsi sul mercato del lavoro: soprattutto in fase di recruiting, un pacchetto benefit attraente può fare la differenza.
  
  
• Aumentare la retention: i benefit creano un legame più forte con l’azienda e migliorano la soddisfazione complessiva.
  
  
• Gestire i costi in modo intelligente: grazie alle agevolazioni fiscali e alla deducibilità dei costi per l'azienda, il costo sostenuto si traduce in un valore percepito maggiore per il dipendente rispetto a un aumento in busta paga di pari importo.
  
  
• Incrementare la produttività: i dipendenti più felici e supportati sono generalmente più motivati e produttivi.
  
  

In un’epoca in cui “l’employee experience” è centrale quanto il prodotto, integrare benefit agili e smart può essere un vantaggio competitivo decisivo per tutti i tipi di aziende: dalle startup alle aziende corporate più tradizionali.

I fringe benefit, quando ben progettati, non sono un lusso riservato alle grandi corporate. Anche le PMI, le startup e i professionisti con e senza dipendenti possono (e dovrebbero) utilizzarli come parte integrante della propria cultura aziendale per valorizzare i propri collaboratori e risparmiare sulle tasse.

Cerchi una soluzione semplice, moderna e digitale per offrire buoni pasto e buoni acquisto ai tuoi dipendenti, sfruttando al meglio i vantaggi fiscali? Scopri le soluzioni di Satispay Welfare e richiedi una consulenza gratuita per i Buoni Pasto e/o  Buoni Acquisto. Inizia ora a semplificare la gestione dei tuoi fringe benefit e portare reale valore ai tuoi collaboratori in modo efficiente.